mercoledì 19 aprile 2023

Il futuro dell’auto tra motorizzazioni e modalità di acquisizione

 Il futuro e i progetti dei grandi costruttori al centro del dibattito tra i CEO intervenuti alla tavola rotonda della 9ª edizione di Fleet Motor Day

E’ iniziata la 9ª edizione di Fleet Motor Day, organizzata da Fleet Magazine in collaborazione con l’Osservatorio Top Thousand e con il patrocinio e delle Associazioni ANIASA e UNRAE, e che oggi 19 aprile vedrà la giornata dedicata alle prove in pista dei Fleet e Mobility Manager all’Autodromo di Vallelunga. Presso Lo Spazio Vittoria di via Vittoria Colonna, si sono svolte le tavole rotonde di approfondimento istituzionale e tecnico, a cui si è aggiunta, per la prima volta nella storia dell'evento, una prestigiosa sessione nella quale sono stati coinvolti i numeri uno delle Case che hanno raccontato come i costruttori si stanno preparando al cambiamento.

Marco Santucci (Ceo Jaguar Land Rover Italia)

“Mi trovo d’accordo con l’idea che il destino sarà elettrico e che per il bene di tutti venga presa collegialmente questa direzione perché ognuno di noi deve fare il proprio meglio per arrivare a essere incisivi, in positivo, nella lotta al cambiamento climatico. Detto questo credo che non sia facile capire che siamo davanti a una rivoluzione, bisogna crederci e bisogna cavalcare il cambiamento per non rischiare di rimanerne schiacciati. La sostenibilità non è più un’idea, ma una necessità, anche alla luce del fatto che il motore elettrico è efficiente al 90% mentre quello termico al 30%, ovvero l’energia necessaria per avviarlo viene dispersa per il 70%. Bisogna crederci perché è ovvio che, dal momento in cui si deciderà di puntare a una gamma elettrica, sarà necessario interrompere la produzione delle altre motorizzazioni e credere nel business della conversione, anche se ai giorni nostri non tutti possono scegliere di adottare un’auto elettrica”.

Giusepe Bitti (Managing Director & COO Kia Italia)

“Da 20 anni si investe con elettrificazione e motorizzazioni alternative, tutti i grandi gruppi si sono mossi da tempo. Chiaro che l’accelerazione tecnologica, di pensiero e di interconnessione ci porterà a un cambiamento che nei prossimi 5 anni sarà molto più rapido di quello avvenuto negli ultimi 50 anni. KIA è sempre più azienda di mobilità che va incontro alle esigenze degli utilizzatori. Gli scenari di quello che succederà nel 2035 non sono ancora chiari. Io ritengo che, per esempio, gli e-fuel, siano una soluzione di nicchia per i costi che vanno da 25 e 28 euro. Potrebbe diventare una soluzione per il mercato premium.

KIA crede nel principio di neutralità energetica e non negli indirizzi dati dalle ideologie, e crede soprattutto che il vero cambiamento sarà nei modi di utilizzo dell’auto e nel modo di acquisizione, soprattutto alla luce di come le quattro ruote sono viste dalle nuove generazioni”.

Alain Visser (Ceo Lynk & Co International)

“Lynk & Co crede nell’elettrico, il brand fa parte di un grande gruppo che sposa l’idea di un futuro full electric come filosofia di crescita. Credo che la vera rivoluzione non sia il concetto di elettrico di per sé, ma riguarderà soprattutto le modalità di distribuzione e di utilizzo delle auto da parte di aziende e cittadini. Io personalmente immagino una città nuova e diversa, vista e vissuta pensando al benessere delle persone e alla loro crescita personale, come racconta la nostra ricerca Cities Reimagined. Serve un cambiamento per arrivare a città aperte alla condivisione, anche dell’auto, e a sistemi flessibili di condivisione e non più luoghi in cui il mezzo è soltanto un numero”.

Andrea Bartolomeo (Country manager MG Italy - Saic Motor group)

“Qualcuno diceva che il sistema automotive non sarebbe più esistito e i presenti oggi sanno che anche tra un po’ di anni ci si chiuderà in una stanza, a fine mese, a contare le targhe. In MG crediamo che il comparto flotte sia strategico, per la diffusione e la conoscenza della mobilità elettrificata. Siamo convinti che sia fondamentale un approccio di massima flessibilità, dunque elettrico ma non solo. Noi abbiamo una gamma in cui il cliente può trovare la soluzione che sente più adeguata: benzina, ibrido plug-in e elettrico".

Roberto Pierantonio (Managing Director Mazda Motor Italia)

“I costruttori hanno fatto ampiamente la propria parte investendo in ricerca e sviluppo e adottando diversi livelli di elettrificazione, ma non possono essere i soli a risolvere la questione del cambiamento climatico; ci sono fattori esogeni che vanno presi in considerazione come produzione, energia, costi e infrastrutture che possono determinare l'accelerazione o la decelerazione dell’elettrificazione. Ritengo sia stata giusta la decisione di un’apertura dell’Europa verso i combustibili sintetici, noi percorriamo la strada della neutralità e gli e-fuel e i biofuel possono essere un’ottima soluzione nella transizione e rappresentare un’alternativa per il trasporto pesante nel futuro. Noi proponiamo la multi-solution perché i consumatori sono differenti e hanno altrettante esigenze diverse. Infatti, in tutto questo abbiamo trascurato il consumatore e lo abbiamo confuso ponendolo in mezzo a una discussione tra elettrificazione e motori termici. Bisogna essere razionali e non emozionali. Oggi chi sta facendo della contrapposizione la propria narrativa, fa del male all’ambiente e al mercato. E il fatto che nessuno si decida a comprare le auto è anche perché abbiamo messo il cliente nella condizione di non poter scegliere”.


 La grande corsa – dialogo con le istituzioni

Le istituzioni automotive hanno dialogato sul come la filiera intende arrivare al 2035 tra batterie, e-fuel e biocarburanti. 

 

Alberto Viano (Presidente ANIASA)

“In generale l’incertezza non è il massimo per testare un business. Ci sono alcuni punti tattici che, in una situazione come questa, portano vantaggi al noleggio, al settore e alle aziende che serve. Noi abbiamo una capacità di saturare l’uso dell’auto in modo superiore, e quindi di seguire i cambiamenti tecnologici più velocemente. Non è un caso che le vetture plug-in hybrid, le più complesse sul mercato, grazie al noleggio sono molto popolari perché danno grandi vantaggi fiscali all’utilizzatore. Ma riguardo ai carburanti sintetici ci sono dei dubbi: per consumarne 100 bisogna produrne 200. Mi sembra una misura tattica di alcuni player ma meno efficiente nel raggiungimento dell’abbattimento delle emissioni rispetto alla tecnologia elettrica”

 

Andrea Cardinali (Direttore generale UNRAE)

“Gli investimenti in elettrificazione sono iniziati da anni e sono compatibili con altri tipi di investimento. Sono stati indotti da decisioni della commissione europea di tipo normativo e riguardano la maggior parte delle case automobilistiche, cinque delle quali intervistate e tutte nostre socie. Ho assistito a questo dibattito frenetico sul fit for 55 che, devo dire, si è molto politicizzato. Mi sembra che il punto di atterraggio sia vago, non mi sembra sia stata fatta chiarezza, che non aiuta a sapere che cosa aspettarsi. Il fatto che i carburanti sintetici siano ‘rientrati dalla finestra’ all’ultimo secondo non cambi le cose. Ho l’impressione che sia stata un po’ un’arma di distrazione di massa”.

 

 

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