Ebbene, in poche settimane di ricerca del personale, l’esito è stato tutt’altro che scontato. A fronte di decine di colloqui, gran parte di coloro che si sono presentati hanno subito evidenziato la volontà di non perdere il reddito di cittadinanza e che erano disposti a soluzioni di “compromesso”, immediatamente rifiutate dall’azienda, motivo per il quale hanno preferito il comodo divano di casa ad un’attività regolarmente contrattualizzate e remunerata. Un’altra parte ha rifiutato ritenendo l’attività di Butler troppo faticosa, altri perché non possono dare la disponibilità di una giornata di lavoro costante per tutti i giorni della settimana (esclusi i giorni di riposo chiaramente come da norma vigente).
In conclusione, in un momento delicato come quello attuale post pandemico, ad un giovane un’azienda in crescita, che sta investendo in Italia, offre un contratto di lavoro stabile (si direbbe molto raro di questi tempi) e la risposta è non voglio perdere il reddito di cittadinanza, mi potrei stancare troppo, forse è molto impegnativo tutti i giorni.
Definire questa parte delle giovani generazioni è un esercizio complesso, e forse queste premesse lo rendono ancora più articolato; tuttavia, Helbiz continuerà nel suo percorso di assunzioni consapevole della sua volontà di continuare ad investire in Italia e di offrire una prospettiva lavorativa solida a tutti coloro che ne coglieranno l’opportunità.
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