Il simulatore si trova in una stanza totalmente dedicata e
dipinta di nero, all'interno dell’Audi Technical Development
Center, e Richard Uhlmann, project manager per lo sviluppo del
telaio, è uno degli specialisti che lo utilizza più di frequente.
Un esapode per la
guida virtuale
“Questo simulatore replica la realtà nel modo più fedele
possibile” spiega Uhlmann. Si tratta di una parte dell'abitacolo
dell'auto montata su un esapode, un supporto idraulico con sei gambe
che può muoversi fino a 60 centimetri in tutte le direzioni.
È collegato a uno schermo sistemato di fronte
al conducente, alto quattro metri e ampio 180°, che riceve le immagini da
sette proiettori a LED. Ogni movimento è fedele al millimetro
agli input provenienti dal veicolo virtuale e la resistenza
dello sterzo è resa attraverso un attuatore elettronico.
Anni di sviluppo
“Le sensazioni sono super realistiche e le prestazioni sono
replicate in maniera accurata, anche per non far venire il mal d’auto a chi
utilizza il simulatore” prosegue Uhlmann. “Per questo abbiamo sviluppato
internamente l'algoritmo del software che gestisce il simulatore, che è parte
della nostra procedura di sviluppo virtuale delle automobili”.
Lo sviluppo del simulatore è iniziato nel 2012, ma
il suo utilizzo è andato a regime solo recentemente, proprio per garantire la
massima precisione e la rispondenza con le caratteristiche delle Audi.
Un tool utile
Gli ingegneri Audi utilizzano il simulatore per verificare
le caratteristiche di guida dei nuovi modelli già dall’inizio del processo di
sviluppo. Può essere riprodotto virtualmente ogni modello, inserendo
dati come la massa, la tipologia di sospensioni, le dimensioni e la potenza del
motore. Questo è solo uno dei passaggi dell’articolato processo di sviluppo
virtuale, ed è una soluzione efficace nella progettazione dei nuovi telai, in
termini di tempi e soprattutto di costi.
Ovviamente il simulatore, per quanto accurato, non può
sostituire al 100% i test con i veicoli reali, soprattutto per quanto
riguarda la messa a punto della dinamica di guida e il comfort.
Alcuni tipi di movimenti, infatti, possono essere replicati solo parzialmente –
altri, invece, per niente. Per esempio, “a 60 km/h un'auto impiega 36 metri per
fermarsi. Per replicare la stessa manovra in maniera puntuale con il
simulatore, dovremmo poterlo muovere di 36 metri” conclude Uhlmann.
In futuro l’obiettivo è utilizzare la tecnologia virtuale
per testare le caratteristiche di guida già nelle fasi iniziali, prendendo
decisioni fondamentali per indirizzare il progetto e ottimizzando ulteriormente
i processi.
Fonte: Audi AG
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