Le discussioni in corso aprono la strada alla creazione di un nuovo gruppo di dimensioni e risorse globali, detenuto al 50% dagli azionisti di Groupe PSA e al 50% dagli azionisti di FCA. In un settore in rapida evoluzione, con nuove sfide in termini di mobilità connessa, elettrificata, condivisa e autonoma, la società risultante dalla fusione farà leva sulla sua forza nella ricerca e sviluppo e sul suo ecosistema globale per accelerare l'innovazione e affrontare queste sfide con agilità ed efficienza negli investimenti.
* Inizialmente la società risultante dalla fusione
beneficerebbe di margini tra i più elevati nei mercati ove presente, sulla base
della solidità di FCA in Nord America e in America Latina e quella di Groupe
PSA in Europa
* L’aggregazione unirebbe la forza dei brand dei due gruppi
nei segmenti luxury, premium, veicoli passeggeri mainstream,
SUV, truck e veicoli commerciali leggeri, rendendoli ancora più forti
* La società risultante dalla fusione unirebbe le ampie e
crescenti competenze di entrambe le società in quelle tecnologie che stanno
plasmando la nuova era della mobilità sostenibile, tra cui la propulsione
elettrificata, la guida autonoma e la connettività digitale
* Sinergie annuali a breve termine stimate in circa 3,7
miliardi di euro, senza chiusure di stabilimenti
* Management team congiunto altamente stimato e riconosciuto
per un’eccezionale creazione di valore e comprovato successo in precedenti
aggregazioni aziendali
* Il Consiglio di Amministrazione della società capogruppo
olandese avrebbe una rappresentanza bilanciata e una maggioranza di consiglieri
indipendenti. John Elkann Presidente e Carlos Tavares CEO e membro del
Consiglio
Il Consiglio di Sorveglianza di Peugeot S.A. e il Consiglio
di Amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles N.V. (“FCA”) (NYSE: FCAU / MTA:
FCA) hanno concordato all’unanimità di lavorare a una piena aggregazione dei
rispettivi business tramite una fusione paritetica (50/50). Entrambi i consigli
hanno dato mandato ai rispettivi team di portare a termine le discussioni per
raggiungere nelle prossime settimane un Memorandum of
Understanding vincolante.
Il piano relativo all’aggregazione dei business di Groupe
PSA e di FCA fa seguito a intense discussioni tra i management team delle due
società. Entrambi condividono la convinzione che ci sia una logica convincente
in una mossa così audace e decisiva, che creerebbe un gruppo leader nel settore
con le dimensioni, le capacità e le risorse per cogliere con successo le
opportunità e gestire efficacemente le sfide di questa nuova era della
mobilità.
L’aggregazione proposta creerebbe il 4° costruttore
automobilistico al mondo in termini di unità vendute (8,7 milioni di veicoli),
con ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro[1] e un utile operativo
corrente di oltre 11 miliardi di euro[2], sulla base dell’aggregazione dei
risultati del 2018 ed escludendo Magneti Marelli e Faurecia. L’importante
creazione di valore risultante dall’operazione è stimata in circa 3,7 miliardi
di euro in sinergie annuali a breve termine. Tali sinergie deriverebbero
principalmente da una più efficace allocazione delle risorse per gli
investimenti di larga scala in piattaforme veicoli, sistemi di propulsione e
tecnologie e dalla maggiore capacità di acquisto insita nella nuova dimensione
del gruppo risultante dalla fusione. Tali stime di sinergie non si basano su
alcuna chiusura di stabilimenti.
Si prevede che l’80% delle sinergie siano raggiunte dopo 4
anni. Il costo una tantum per raggiungere tali sinergie è stimato in
2,8 miliardi di euro.
Gli azionisti di ciascuna società deterrebbero il 50% del
capitale del nuovo gruppo risultante dalla fusione e, pertanto, i benefici
derivanti dall’aggregazione sarebbero equamente divisi. L’operazione verrebbe
effettuata in forma di fusione sotto una capogruppo olandese e la struttura
di governance della nuova società sarebbe bilanciata tra gli
azionisti, con una maggioranza di consiglieri indipendenti. Il consiglio di
amministrazione sarebbe composto da 11 membri. Cinque membri del consiglio di
amministrazione sarebbero nominati da FCA (incluso John Elkann in qualità di
Presidente) e cinque da Groupe PSA (incluso il Senior Independent
Director e il Vice Presidente)[3]. Carlos Tavares sarebbe Chief Executive
Officer, oltre che membro del Consiglio di Amministrazione, per un mandato
iniziale di cinque anni.
Carlo Tavares ha dichiarato: “Questa convergenza crea un
significativo valore per tutti gli stakeholder e apre a un futuro brillante per
la società risultante dalla fusione. Sono soddisfatto del lavoro fatto finora
con Mike e sarò molto felice di continuare a lavorare con lui per costruire
insieme un grande gruppo”.
Mike Manley ha dichiarato: “Sono contento di avere
l’opportunità di lavorare con Carlos e il suo team su questa aggregazione che
ha il potenziale di cambiare il settore. Abbiamo una lunga storia di
cooperazione di successo con Groupe PSA e sono convinto che, insieme a tutte le
nostre persone, potremo creare una società leader nella mobilità a livello
globale”.
La nuova capogruppo con sede in Olanda sarebbe quotata su
Euronext (Parigi), Borsa Italiana (Milano) e al New York Stock Exchange e
continuerebbe a mantenere una importante presenza nelle attuali sedi operative
centrali in Francia, Italia e negli Stati Uniti.
Lo statuto della nuova società risultante dalla fusione
dovrebbe prevedere che il sistema di loyalty voting operi in modo
tale da non assegnare a alcun azionista voti in Assemblea in misura eccedente
il 30%[4] del totale voti espressi. Si prevede inoltre che non ci sia
alcun trasferimento dei diritti di doppio voto esistenti, ma che i nuovi
diritti di doppio voto speciale maturino dopo un periodo di detenzione delle
azioni di tre anni dal perfezionamento della fusione.
Un periodo di standstill di 7 anni a partire dal
perfezionamento della fusione troverebbe applicazione in relazione alle
partecipazioni azionarie di EXOR N.V., Bpifrance Participations SA, DFG e la
famiglia Peugeot. EXOR, Bpifrance Participations e la famiglia Peugeot
sarebbero inoltre soggetti ad un periodo di lock-up di 3 anni in
relazione alle rispettive partecipazioni. Unica eccezione, alla famiglia
Peugeot sarebbe concesso di aumentare del 2,5% la propria partecipazione nella
società risultante dalla fusione nei primi 3 anni successivi al closing,
esclusivamente acquisendo azioni da Bpifrance Participations e DFG.
Prima del perfezionamento dell’operazione, FCA
distribuirebbe ai propri azionisti un dividendo speciale di 5,5 miliardi di
euro, nonché la propria partecipazione in Comau. Inoltre, sempre prima del
perfezionamento dell’operazione, Peugeot distribuirebbe ai propri azionisti la
partecipazione del 46% detenuta in Faurecia. Ciò consentirebbe agli azionisti
del gruppo risultante dalla fusione di condividere equamente le sinergie e i
benefici derivanti da una fusione, riconoscendo nel contempo il valore significativo
della piattaforma differenziata di FCA in Nord America e la sua forte posizione
in America Latina, compresi i suoi margini ai vertici del settore in quelle
regioni. Ciò rifletterebbe anche il valore aggiunto che i marchi globali di
fascia alta di FCA, Alfa Romeo e Maserati, apporterebbero grazie al loro
notevole potenziale di sviluppo.
Il portafoglio esteso coprirebbe tutti i segmenti di mercato
con marchi iconici e prodotti competitivi basati su piattaforme razionalizzate
e sull’ottimizzazione degli investimenti.
La proposta sarebbe sottoposta al processo di informazione e
consultazione dei competenti organismi di rappresentanza dei lavoratori e
soggetta alle consuete condizioni di closing, tra cui le approvazioni
finali da parte dei rispettivi consigli di amministrazione del Memorandum
of Understanding vincolante e l’accordo sulla documentazione definitiva.
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