Così esclamerebbe il grandissimo Totò. Magari aggiungendo un
bel: “… e io pago!”.
Nell’automotive, questa è la notizia di inizio anno ma, in
realtà, dove sta la notizia?
Se un costruttore, da oltre 30 anni, imposta la propria
strategia commerciale sull’ibrido perché mai dovrebbe continuare a produrre motori diesel (a meno che non decida di
produrre vetture ibride con diesel, soluzione già sperimentata da altri costruttori
con un evidentissimo fiasco)? O si gira a destra o si gira a sinistra; non si
può andare in entrambe le parti. Secondo
Toyota questa decisione è già operativa dall’inizio del 2018 e fra un po’
le vetture diesel spariranno dal listino. Sai
che danno! Mi sa che, con i propri listini “menomati” , “quattroruote” e “Al
Volante” non usciranno più in edicola.
Se ti chiedono “conosci una vettura elettrica?” nessuno
risponderà mai “la Toyota XXX e YYYY”. Le risposte saranno Tesla, Nissan Leaf,
Renault e, nel caso di addetti ai lavori, tutta una sfilza di concept car. Ma
mai Toyota. Quindi, la domanda è: a chi importa se Toyota non produrrà più
motori diesel?
E poi: se Mercedes-Benz
sta investendo 3 miliardi di euro per lo sviluppo di nuovi motori diesel,
possibile che il costruttore tedesco sia così rincoglionito da buttar via tutti
questi soldi?
Meditate gente, meditate… C’è qualcosa che non va (citando
una canzone del mitico Vasco).
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