Dal 5 al 9 aprile la
località tedesca ospiterà la prestigiosa rassegna internazionale di veicoli
d'epoca. FCA Heritage è presente
all’appuntamento con un’esposizione dedicata ai novant’anni della Mille Miglia,
in cui vetture storiche dei marchi Alfa
Romeo, Fiat, Lancia e Abarth che si sono distinte nella gloriosa corsa sono
affiancate alle ultime novità di attuale produzione.
Al via, presso la Fiera di Essen, la 29esima edizione di Techno Classica, pronta ad accogliere
appassionati ed espositori - ben 1.250 provenienti da trenta nazioni diverse -
in più di 20 padiglioni dislocati su 130.000 metri quadri di area espositiva.
Alla prestigiosa rassegna partecipa FCA Heritage, il dipartimento del Gruppo
dedicato alla tutela e alla promozione del patrimonio storico dei marchi
italiani di FCA, confermando il proprio interesse per questo settore in
continua crescita che pervade trasversalmente la società contemporanea
aggiungendo valore al comparto dell’auto moderna. Il pubblico potrà ammirare
alcuni esemplari storici dei marchi Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth insieme
alle ultimissime novità di attuale produzione: è il modo migliore per ribadire
con forza l'unicità dei singoli brand nel panorama mondiale, un patrimonio
fatto di vetture e progettisti, corse e motori, stile e innovazione che hanno
segnato il progresso tecnologico e le vicende sportive del Novecento.
L’esposizione sullo stand FCA Heritage è tutta consacrata al
novantesimo anniversario della Mille Miglia: la prima edizione di quella che
Enzo Ferrari definì “ la corsa più bella del mondo” prese infatti il via il 26
marzo 1927.
Tutti e quattro i marchi italiani rappresentati dal
Dipartimento si sono distinti nella leggendaria competizione, ma il ruolo più
importante lo ha giocato senza dubbio Alfa Romeo, che anche per quest’anno
sosterrà la rievocazione della “Freccia Rossa” in qualità di automotive
sponsor.
Il marchio del Biscione ha infatti scritto alcune delle
pagine più significative della sua storia sportiva con le leggendarie vittorie
alla Coppa delle Mille Miglia, di cui detiene il record imbattuto di 11
successi, 7 consecutivi dal 1932 al 1938.
L’esposizione Alfa Romeo si compone quindi della RL SS Mille
Miglia – prima vettura del marchio a partecipare alla Mille Miglia, nel 1927 –
affiancata dalla leggendaria 8C 2300 Spider Corto Mille Miglia, che conquistò
il primo gradino del podio nelle edizioni del 1932 e nel 1933, quest’ultima con
al volante il “mantovano volante” Tazio Nuvolari.
A rappresentare gli allori sportivi di casa Lancia la
Aurelia B20 GT 2000 – che nel 1951 conquistò il secondo posto assoluto e la
vittoria di classe – insieme alla straordinaria D24 Sport, vittoriosa
nell’edizione del 1954 e concessa in prestito per l’occasione dal Museo Nazionale
dell’Automobile di Torino.
Completano l’esposizione la Fiat 1100 S – che conquistò
quattro delle prime dieci posizioni nell’edizione del 1947 per poi
classificarsi terza assoluta l’anno successivo – e la Fiat Abarth 750 Coupé
Zagato, che fece il suo esordio sportivo durante il G.P. di Monza nel marzo del
1956 e si distinse nella Mille Miglia dell’anno successivo conquistando la
vittoria di classe.
Il 1957 segna contemporaneamente la fine della leggendaria
corsa bresciana e l’inizio di un altro mito automobilistico italiano: la Fiat
500. Per festeggiare il sessantesimo compleanno dell’iconica vettura ad Essen è
esposta, in prima nazionale, la nuova serie speciale dedicata all'anniversario,
accompagnata da altri due modelli contemporanei di alta eccellenza tecnica:
Alfa Romeo Stelvio e Abarth 124 spider.
In occasione di Techno Classica fa il suo debutto la
versione in tedesco del sito web www.fcaheritage.com: il portale è la vetrina
online delle attività di FCA Heritage e il punto di incontro di tutti coloro
che desiderano saperne di più sulla storia, sugli eventi e sulle iniziative
dedicate alle vetture storiche dei marchi italiani del gruppo FCA. In questo
spazio gli appassionati e i proprietari di modelli Alfa Romeo, Fiat, Lancia e
Abarth d’epoca potranno scoprire i servizi dedicati alle loro automobili,
iscriversi alla newsletter del Dipartimento e richiedere online l’emissione del
certificato di origine. I possessori di Lancia e Abarth potranno inoltre
ricorrere ai servizi di restauro ed emissione del certificato di autenticità
offerti da FCA Heritage.
Ecco una breve descrizione
delle vetture presentate
Alfa Romeo RL Super
Sport
L’Alfa Romeo presenta al pubblico la nuova RL a Milano il 13
ottobre 1921. La vettura viene commercializzata a partire dall’anno successivo
in due versioni: Normale e Sport;il propulsore a sei cilindri della Normale, da
2916 cm3, eroga 56 CV mentre la Sport, che si distingue per il radiatore dalla
caratteristica forma a diedro, differisce per la cilindrata aumentata a 2994
cm3 e la potenza accresciuta a 71 CV. Passo accorciato e peso ridotto
consentono una velocità massima che da 110 passa a 130 km/h.
Facendo tesoro delle esperienze maturate dalla versione
Corsa, battezzata “Targa Florio” dopo il trionfo di Ugo Sivocci nell’edizione
1923 della massacrante corsa siciliana, nel 1925 viene lanciata la RL Super
Sport, con potenza aumentata a 83 CV e frenatura migliorata grazie a tamburi di
maggiori dimensioni. Nel 1927 l’Alfa Romeo schiera alla prima edizione della
Mille Miglia una squadra di cinque RL Super Sport, tre private e due ufficiali
affidate a Brilli-Peri e Marinoni. Le RL SS si comportano in modo eccellente e
Gastone Brilli-Peri giunge 1° a Roma, per poi essere costretto al ritiro a
Spoleto per un guasto. Il miglior piazzamento, in una gara dominata dalle
vetture bresciane OM, lo ottiene l’equipaggio Mercanti-Sozzi che conquista il
7° posto.
Nella sua lunga carriera sportiva, la RL conquista oltre
novanta vittorie, assolute e di classe.
Fino al 1927 vengono prodotte 393 RL Super Sport:
l’esemplare esposto presenta una carrozzeria analoga a quella delle vetture che
corsero la prima Mille Miglia.
Alfa Romeo 8C 2300
Spider Corto Mille Miglia
La 8C 2300 vede la luce nel 1931 sulla scia del modello P2,
vettura Grand Prix capace di raccogliere eccezionali affermazioni a livello
internazionale. Presenta un inedito motore 8 cilindri in linea di 2236 cm3 da
142 CV a 5000 giri/min. Lo chassis, strettamente derivato da quello della 6C
1750, è disponibile in due versioni: con passo di 3100 mm (8C 2300 “Lungo”) e
2750 mm (8C 2300 “Corto”). Non manca una versione Spider Corsa, con propulsore
portato a 155 CV a 5200 giri/min (165 CV a 5400 giri/min nel 1932), per una
velocità massima di 185 km/h (sino a 215 km/h nel 1932). Le nuove 8C 2300
Spider Corto MM debuttano alla Mille Miglia del 1931 e conquistano il primo
gradino del podio nelle due edizioni seguenti, con i successi di
Borzacchini-Bignami nel 1932 e di Nuvolari-Compagnoni nel 1933. È l’inizio di
un impressionante ciclo di vittorie per l’Alfa Romeo, che si chiuderà solo nel
1938. . Tra il 1931 e il 1934 vengono prodotte 308 unità della 8C 2300, che si
impone – nelle sue diverse versioni da competizione – in tutte le gare più
importanti del tempo, mietendo successi anche alla Targa Florio, alla 24 Ore di
Le Mans ed al Gran Premio d’Italia. La vettura esposta, così come l’Alfa Romeo
RL Super Sport, proviene dalla preziosa collezione de “La macchina del tempo –
Museo Storico Alfa Romeo”.
Alfa Romeo Stelvio
A Essen il pubblico potrà ammirare anche il primo SUV del
marchio Alfa Romeo: Stelvio. Come da tradizione Alfa Romeo, il nuovo Stelvio
offre un comportamento dinamico impeccabile, da vera auto sportiva, grazie a
una distribuzione equilibrata dei pesi, allo sterzo più diretto del segmento e
a sospensioni evolute con tecnologia esclusiva AlfalinkTM, oltre a un ampio
impiego di materiali ultraleggeri e tecnologici, quali la fibra di carbonio e
l’alluminio. Inoltre, per una tenuta di strada senza compromessi, il SUV
Stelvio propone il sistema integrale Alfa Romeo Q4 e, a richiesta, può essere
equipaggiato con il differenziale posteriore autobloccante meccanico. Non solo
prestazioni e handling eccellenti, quindi, ma anche tanto spazio a disposizione
dei passeggeri per vivere e condividere il piacere del viaggio. Le proporzioni
di Stelvio esprimono compattezza, forza e dinamicità: 468 centimetri di
lunghezza, 167 cm di altezza e 216 cm di larghezza. All'esterno, si
caratterizza per la linea accattivante che nasce dal perfetto equilibrio tra
tradizione, design e performance. Infine i motori, innovativi e affidabili,
rappresentano il meglio della tecnologia del Gruppo.
Lancia Aurelia B20
Le buone prove offerte dalla Lancia Aurelia B20 coupé al suo
esordio agonistico nel 1951 vanno inserite in un contesto sportivo estremamente
positivo per la Lancia, che inizia l’anno con la vittoria di classe della nuova
berlina Aurelia B21 al Giro di Sicilia. Le vetture GT allestite per le
competizioni vengono dotate del motore due litri della B21 potenziato da 75 a
90 CV e in grado di raggiungere i 175 km/h.
La competizione scelta per il debutto della nuova vettura è
la Mille Miglia del 1951, cui la Lancia prende parte con quattro B20 GT 2000
praticamente di serie. La vettura guidata dall’equipaggio Bracco/Maglioli
ottiene un lusinghiero 2° posto assoluto dietro la Ferrari 4500 di Villoresi;
l’eccellente prestazione viene confermata anche dai buoni piazzamenti delle
altre tre vetture: 5°, 7° e 17° posto. Giovanni Lurani, noto corridore e
giornalista nonché dirigente sportivo, a commento della XVIII Mille Miglia
appena disputata, scrive sulle pagine di Auto Italiana: «Se anche per la Mille
Miglia si dovesse coniare uno slogan caratteristico, per l’edizione 1951 si
dovrebbe senz’altro dire che è stata la Mille Miglia della Lancia Aurelia!».
Nel giugno del 1951, alla 24 ore di Le Mans, la B20 di
Bracco conquista la vittoria di classe ed il dodicesimo posto nella classifica
assoluta. Sempre nel 1951, le B20 si impongono anche nella “6 ore” di Pescara e
nella Coppa della Dolomiti.
I successi sportivi della B20 due litri si ripetono anche
alla Mille Miglia dell’anno successivo, con un terzo posto assoluto e quattro
vetture tra i primi dieci classificati: un bottino pubblicitario di
prim’ordine, specie se comparato alla modesta spesa di preparazione delle
vetture, che garantisce all’Aurelia un’immagine di vettura di serie tanto
efficiente e sicura da poter essere utilizzata con successo anche nelle
competizioni.
Lancia D 24
Nell’autunno del 1952, Gianni Lancia decide di estendere la
partecipazione della Casa alle gare di categoria Sport, realizzate in circuite
e su strada e riservate a vetture da competizione biposto, senza obbligo di
produzione in serie.
Nasce quindi la serie di vetture “D” – sigla interna Lancia
per definire i prototipi da competizione – di cui la D24 rappresenta la punta
di diamante. Progettata dall’équipe tecnica di Vittorio Jano, la D 24 è un
magnifico esempio di raffinata ingegneria automobilistica, in linea con le
grandi tradizioni della Lancia. Adotta un motore di 6 cilindri a V con una
cilindrata di 3284 cm3, in grado di sviluppare una potenza di 265 CV a 6500
giri/min, e il peso contenuto a 750 kg le consente di raggiungere una velocità
massima di 250 km/h. Vengono costruite otto vetture in totale, con una grintosa
carrozzeria barchetta firmata da Pininfarina.
Nel 1953, anno del debutto, la D24 vince con schiacciante
superiorità la Carrera Panamericana: due vetture, condotte da Juan Manuel
Fangio e Piero Taruffi, si classificano conquistano rispettivamente il primo e
il secondo posto assoluto. Con lo stesso modello, l’anno dopo Taruffi vince il
Giro di Sicilia, la Targa Florio e il Tourist Trophy, Luigi Villoresi il G.P.
di Oporto e Alberto Ascari la Mille Miglia.
La vettura in esposizione, concessa per l’occasione dal
Museo Nazionale dell’Automobile di Torino in collaborazione con FCA Heritage, è
quella che ha conquistato la vittoria alla Carrera Panamericana nel 1953, con
Juan Manuel Fangio, e successivamente alla Mille Miglia del 1954 con Ascari.
Fiat 1100 S
Introdotta sul mercato nel 1947, la berlinetta sportiva 1100
S rappresenta l’evoluzione diretta della 508 C MM d’anteguerra. Esteriormente
presenta un aggiornamento della carrozzeria sul tema della berlinetta
aerodinamica 2 posti e una calandra modificata, a grigliatura verticale con due
prese d’aria aggiuntive sotto ai fari, ma le innovazioni maggiori riguardano le
prestazioni ottenute: 51 CV a 5200 giri per una velocità massima di 150 km/h.
La nuova vettura, veloce e moderna, conquista numerosi successi sportivi e
trova nella Mille Miglia il suo terreno ideale: nel 1947 quattro 1100 S
conquistano il quinto, sesto, settimo e nono posto assoluto. L’anno successivo
la vettura raggiunge il terzo gradino del podio, e nel 1949 la vittoria di
classe. La 1100 S è stata prodotta in 401 esemplari sino al 1950.
Fiat 500 serie
speciale dedicata al 60esimo anniversario
Al recente Salone di Ginevra ha esordito serie speciale
dedicata al 60esimo anniversario della Fiat 500, che si celebra quest’anno con
una lunga serie di iniziative. La nuova edizione a tiratura limitata presenta
un design inconfondibile grazie alla rilettura contemporanea di alcuni stilemi
classici, come la plancia in vinile, il logo vintage sul musetto tra i baffi
cromati e la cromatura sul cofano anteriore. Realizzata esclusivamente in
versione cabrio, la Fiat 500 serie speciale dedicata al 60esimo anniversario
presenta un’inedita verniciatura bicolore dall'evocativo nome Dolcevita: Bianco
Tristrato per il corpo della vettura, Avorio pastello per il cofano e i
montanti. La linea di cintura, grigia e bordeaux, esalta questo abbinamento
cromatico, mentre il colore scelto per la capote è il grigio. A rimarcare la
raffinatezza di questa serie speciale sono i numerosi dettagli estetici quali
le calotte cromate degli specchietti retrovisori esterni, i cerchi in lega
leggera specifici da 16” e un logo dedicato, 560, che diventa un vero e proprio
“marchio nel marchio” con il “6” e lo “0”, rossi, racchiusi nelle ultime due
cifre del logo 500. Questo segno distintivo impreziosisce il montante e compare
anche sui battitacco cromati e sulla targhetta numerata che indica l'esemplare
dell'edizione limitata.
Fiat Abarth 750
Zagato Coupé
La “Fiat 600 Abarth Derivazione 750 GT Carrozzeria
Zagato”, meglio conosciuta come Fiat Abarth 750 Zagato Coupé, viene presentata
al Salone di Ginevra del 1956 e rappresenta una delle numerose varianti
realizzate dai principali carrozzieri dell’epoca (tra gli altri Boano,
Allemano, Viotti, Pininfarina, Bertone) sulla Fiat Abarth 750 GT, elaborazione
con cilindrata maggiorata della Fiat 600 berlina.
Il modello viene ideato e progettato soprattutto per le
competizioni, con un motore, derivato da quello della Fiat 600, di 747 cm3 e
potenza massima di 47 CV. Grazie alla carrozzeria in alluminio leggera e
filante – dotata del segno distintivo della doppia gobba sul tetto, che si
abbina alla doppia presa d’aria sul cofano posteriore – questo coupé
aerodinamico 2 posti raggiunge una velocità massima di 150 Km/h. La Fiat Abarth
750 Coupé Zagato fa il suo esordio sportivo il 25 marzo 1956, vincendo la
classe nel Trofeo Torricelle a Verona. Un mese dopo, ben dieci Fiat Abarth 750
nelle varie versioni di carrozzeria partecipano alla Mille Miglia e l’anno
successivo sono venti gli equipaggi che si presentano alla partenza in Viale
Venezia con una 750 Coupé Zagato. Di questi, ben sedici giungono al traguardo
ed Alfonso Thiene conquista la vittoria di classe. La vettura esposta fa parte
di una collezione privata.
Abarth 124 spider
Al suo fianco, il nuovo Abarth 124 spider, un’automobile
adrenalinica e non convenzionale, destinata a diventare un’icona del piacere di
guida che farà emozionare chiunque si siederà alvolante. Sviluppata grazie alla
Squadra Corse Abarth, garantisce il grintoso dinamismo e la gioia di guidare
che solo una vera roadster può offrire. Una dimostrazione dell’eccellenza
tecnica volta al comportamento stradale è il differenziale autobloccante
meccanico di serie. Si tratta di una dotazione tipica delle vetture sportive di
alta gamma, che enfatizza il carattere del nuovo Abarth 124 spider. Sotto il
cofano pulsa il potente e affidabile motore turbo a quattro cilindri da 1,4
litri con tecnologia MultiAir da 170 CV che garantisce una velocità massima di
232 km/h. La meccanica raffinata e l'impiego di materiali speciali hanno
permesso di limitare il peso a soli 1060 kg, per un rapporto peso/potenza di
6,2 kg/CV, il migliore della sua categoria; inoltre, l’ottimale distribuzione
dei pesi garantisce una risposta sincera ed esaltante.
Nessun commento:
Posta un commento