Un consorzio di ricerca tedesco con membri eccellenti del
panorama industriale e scientifico ha sviluppato i fondamenti per un faro a LED
intelligente con elevata risoluzione che porta le cosiddette luci di marcia
adattive in una nuova dimensione. Il modello dimostrativo è stato sviluppato da
Osram, responsabile generale del
progetto, e dalle aziende partner del progetto Daimler, Fraunhofer, Hella e Infineon. Ogni proiettore contiene tre
nuove sorgenti luminose a LED con ognuna 1.024 punti regolabili singolarmente.
In questo modo la luce dei fari può essere adattata con estrema precisione alle
diverse situazioni del traffico, così da avere sempre condizioni di
illuminazione ottimali senza abbagliare gli altri utenti della strada.
La luce è in grado di adattarsi a qualsiasi
possibile andamento delle curve senza lasciare zone d’ombra ai margini della
carreggiata. Con l’ausilio dei sensori della vettura è inoltre possibile
analizzare l’area circostante per illuminare adeguatamente gli altri utenti
della strada che così, vengono individuati molto più chiaramente da chi guida.
Nel contempo però il viso dei conducenti dei veicoli che sopraggiungono non
viene investito dal raggio luminoso per evitarne l’abbagliamento. Sulle strade
principale non risulta quindi più necessario commutare su anabbaglianti queste
luci abbaglianti così modulabili.
A tre anni e mezzo dalla partenza il progetto, supportato
dal Ministero Federale dell’Istruzione e della Ricerca (Bundesministerium für
Bildung und Forschung, BMBF), si è chiuso con successo con la produzione e la
prova sul campo dei gruppi ottici dimostrativi. Per poterli realizzare Osram ha
sviluppato, collaborando con Infineon e con il Fraunhofer Institut per
l’affidabilità e la microintegrazione (Fraunhofer-Institut für Zuverlässigkeit
und Mikrointegration, IZM), gli Opto Semiconductors: nuovi chip LED con 1.024
punti luminosi regolabili singolarmente. Fino ad oggi per i fari adattivi
venivano utilizzati diversi componenti LED affiancati e sovrapposti. Per
comandare accensione e spegnimento dei segmenti LED erano necessari componenti
elettronici aggiuntivi. Il numero dei segmenti dipendeva quindi dallo spazio
limitato disponibile nel faro. Nella nuova applicazione il comando elettronico
dei LED è integrato nel chip. In materia di chip LED ad alta risoluzione per le
nuove luci auto intelligenti la divisione Osram Specialty Lighting ha
sviluppato, in una seconda fase, un modulo LED che grazie alla sua interfaccia
elettrica e termica può essere collegato direttamente all’elettronica del
veicolo.
Utilizzando un proiettore intelligente ad alta risoluzione,
la cui fattibilità è stata ampiamente comprovata dal progetto, situazioni di
guida e condizioni atmosferiche vengono analizzate continuamente: qual è
l’andamento del percorso, quanto è elevata la velocità, ci sono veicoli
provenienti in senso contrario e a che distanza si trovano gli altri utenti
della strada? Sulla base di questi dati la distribuzione della luce variabile
ed adattiva è garanzia di illuminazione ottimale in ogni situazione. In
presenza di velocità elevate, ad esempio, la profondità del cono luminoso
aumenta automaticamente. Nel traffico cittadino, invece, la sicurezza aumenta
con una distribuzione della luce più ampia che, oltre alla strada, illumina
meglio anche marciapiede e margini della carreggiata. Queste funzioni vengono
gestite in modo completamente elettronico, senza servomotori. Con gli
abbaglianti con regolazione antiabbagliamento il guidatore dispone dunque
sempre della migliore visibilità notturna, con buona pace degli altri utenti
della strada. Per chi si trova al volante ciò si traduce una percezione
decisamente più precisa dell’ambiente circostante che contribuisce notevolmente
a ridurre il rischio di incidenti notturni.
“Abbiamo intenzione di portare fino alla produzione di serie
questo nuovo tipo di fonti luminose a LED ad alta risoluzione e crediamo che
grande sia il potenziale di utilizzo nei sistemi di illuminazione dei veicoli”,
ha affermato Stefan Kampmann, della
Divisione tecnica di OSRAM Licht AG.
Infineon Technologies
AG ha sviluppato il circuito di accensione intelligente del nuovo chip LED,
grazie a cui è possibile comandare singolarmente ognuno dei 1.024 punti
luminosi. Il produttore di semiconduttori è riuscito a progettare il circuito
di accensione in modo tale che nel chip LED esso debba essere collegato
direttamente al LED array che emette la luce posto sopra di esso. Dal punto di
vista tecnico la sfida consisteva nel conciliare i particolari requisiti
tecnici necessari con le tecnologie produttive dei dispositivi di accensione
dei LED. Con il circuito di accensione intelligente e la sua competenza nel
campo delle applicazioni per automobili Infineon supporta il trend che porta a
sistemi di illuminazione frontali adattivi altamente innovativi.
Partendo dei requisiti funzionali di Daimler HELLA KGaA Hueck & Co ha definito i requisiti tecnici
fondamentali per la fonte luminosa. L’azienda, specializzata in luci ed
elettronica, ha sviluppato l’intero sistema ottico dei moduli luce e il
relativo sistema di dissipazione termica oltre a montare i gruppi ottici
prototipali. Questi ultimi vantano un’efficienza di sistema molto elevata e
generano una conformazione della luce estremamente omogenea con una buona
qualità di riproduzione dei singoli punti luminosi. Le diverse conformazioni
luminose possono così essere realizzate mediante la sola elettronica, senza
attori meccanici. Si tratta di un passo avanti verso la digitalizzazione nel
settore dell’illuminazione. Grazie alla sua divisione Sviluppo, Hella onora il
proprio impegno di sviluppare sistemi luminosi innovativi con e per il Cliente,
non limitandosi a renderli pronti per la produzione di serie con gli standard
di maturità e qualità richiesti, bensì cercando anche sempre di spingersi un
po’ oltre sul fronte innovazione tecnologica.
Nell’ambito del progetto di ricerca, Daimler AG ha
specificato i requisiti funzionali e le future caratteristiche delle vetture
per il sistema di illuminazione nel suo insieme. Da queste specifiche sono
derivati i componenti e le caratteristiche dei moduli per il sistema di
illuminazione nel suo insieme che calcola la distribuzione ottimale della luce
in considerazione dei futuri sensori e delle architetture delle vetture per poi
trasmetterla ai proiettori a pixel. In previsione dei futuri veicoli elettrici
anche l’efficienza energetica è stato uno dei requisiti essenziali per il LED
di nuovo sviluppo. Per i test condotti nel traffico reale è stata utilizzata
una vettura Daimler con proiettori a LED intelligenti.
Sull’attuale Classe E
Mercedes-Benz sono montati proiettori a LED MULTIBEAM di Hella, ognuno con 84 LED Osram ad alte prestazioni
comandabili singolarmente. Daimler collabora attivamente allo sviluppo di
proiettori a LED con pixel sempre più numerosi e sempre più piccoli fedele al
proprio ruolo pionieristico anche nel settore dell’illuminazione.
Fraunhofer ha apportato al progetto la propria competenza
relativamente alla tecnica di giunzione (LED & IC) e ai materiali, nonché
in materia di riconoscimento e isolamento dei guasti. L’elevatissima
risoluzione è ottenuta mediante una struttura ancora più fine unita a una
tecnica di giunzione miniaturizzata straordinaria. A tale scopo presso l’IZM di
Berlino dei LED array di Osram con 1.024 pixel sono stati montati su un circuito
di azionamento attivo di Infineon che comanda ogni singolo pixel. I chip, che
vantano un’eccellente dissipazione del calore, sono stati montati in modo tale
da poter compensare una differenza di altezza di alcuni micron. Sono state
testate in parallelo due tipi di tecnologie: il bonding a termocompressione con
spugna nanoporosa e la saldatura per rifusione con lega oro-stagno di
comprovata affidabilità. Entrambe le tecniche di montaggio sono state
utilizzate con successo e rese elevate oltre a rivelarsi un’interfaccia robusta
per i successivi processi sui LED.
Uno dei requisiti tecnologici dei gruppi ottici a LED ad
alta risoluzione è il chip relativamente più grande con 1.024 pixel comandabili
singolarmente. Con l’aumentare della dimensione del chip, infatti, durante la
produzione aumenta il rischio che la potenza luminosa dei singoli punti
all’interno della matrice di pixel si riduca o venga meno. Per risolvere questo
problema il Fraunhofer Institut per la fisica dei corpi solidi applicata
(Fraunhofer-Institut für Angewandte Festkörperphysik IAF) di Friburgo ha
sviluppato una nuova tecnologia per la riparazione degli elementi difettosi
contestualmente alla produzione. Essa si basa sulla microlavorazione a laser e
permette di riparare eventuali chip LED difettosi nel corso del processo
produttivo. Il procedimento funziona in questo modo: le microscopiche aree in
cui si è verificato il guasto vengono identificate e rimosse accuratamente con
un laser UV o isolate elettricamente, senza che il laser provochi
inavvertitamente nuovi danni, i cosiddetti ‘percorsi delle correnti di
dispersione’. Dopo la lavorazione i pixel riparati emanano di nuovo la luce a
piena potenza e il ‘quadro della luminanza’ è di nuovo omogeneo.
Il beneficio economico della microlavorazione a laser dello
IAF non sta solo nella riduzione dei guasti in fase di produzione e nella
conseguente riduzione degli scarti, che si traducono in costi di produzione
inferiori per i chip LED di grandi dimensioni: il procedimento può anche
prolungare la durata utile media dei LED. Si tratta di un importante vantaggio
competitivo utile ad accrescere nel contempo il grado di soddisfazione del
Cliente.
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