Vendute 256.563 vetture nei primi sei mesi del 2016, con una crescita in tutte le principali aree di commercializzazione - Sostenuta la domanda della nuova XC90, principale elemento trainante della crescita - Vendite in aumento del 10,6% in giugno, tredicesimo mese consecutivo di crescita - Volvo Cars ha registrato un consistente incremento a doppia cifra nel primo semestre dell'anno, con un miglioramento del 10,5% rispetto allo stesso periodo del 2015, per un totale di 256.563 unità vendute. Le vendite della nuova Volvo XC90 hanno costituito il principale fattore di crescita a livello globale.
Nella prima metà del 2016, Volvo ha riportato risultati in crescita in tutte le principali aree geografiche di commercializzazione. In Europa le vendite sono salite del 10,3%, arrivando a 138.851 unità consegnate, grazie all'eccellente andamento delle vendite nei mercati principali, come Svezia, Germania, Regno Unito e Francia. La XC60 si è attestata come il modello Volvo più venduto nella regione, ma è stata elevata anche la domanda di nuove XC90.
La ripresa di Volvo negli Stati Uniti è continuata a buon ritmo, traducendosi in un 25% di consegne in più nei primi sei mesi dell'anno. Le vendite complessive del periodo sono arrivate a 36.654 unità, trainate principalmente dalla nuova XC90; il SUV è stato il modello Volvo pi√π venduto sul mercato statunitense.
La Cina si attesta come principale mercato singolo per Volvo nella prima metà del 2016, con vendite complessive pari a 40.688 vetture, in aumento del 6,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno grazie alla crescente domanda di nuove XC90 e dei modelli Volvo XC60 e S60L berlina, prodotti localmente.
In giugno, le vendite a privati di Volvo sono aumentate complessivamente del 10,6% rispetto allo stesso mese del 2015, raggiungendo le 51.431 unità. Volvo registra quindi il tredicesimo mese consecutivo di crescita delle vendite globali a clienti privati. Gli Stati Uniti si sono distinti come il principale mercato singolo nel corso del mese, con 8.588 vetture consegnate (+43,5%); seguono la Cina, la Svezia, il Regno Unito e la Germania.
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