* Studi avanzati per la produzione di carburanti
indipendenti dal petrolio * Audi e gas,
Audi e diesel, Audi e benzina e Audi e etanolo nel prossimo futuro *
Obiettivo comune degli “e-fuels” è la mobilità a impatto zero sulle emissioni
Audi progetta una
mobilità del futuro nella quale la corrente elettrica prodotta in modo ecologico
giocherà un ruolo decisivo. Questa energia può non solo alimentare i motori
elettrici dei modelli e-tron, ma è anche la forza propulsiva impiegata per
alcuni dei cosiddetti Audi e fuel: i carburanti alternativi a basso impatto
ambientale per motori a combustione. Audi, infatti, produce carburanti
indipendenti dal petrolio che, nel processo di produzione, legano tanta CO?
quanta ne liberano nella fase di combustione. Si chiamano Audi e gas, Audi e diesel, Audi e benzina e Audi e etanolo.
Con l’Audi e gas Audi offre già oggi ai Clienti di A3 g-tron una mobilità
completamente neutra rispetto al clima.
Audi utilizza la corrente prodotta dagli impianti eolici di Werlte, in Bassa
Sassonia, per trasformare, all’interno di un impianto Power-to-Gas, l’acqua
in ossigeno e idrogeno tramite elettrolisi. L’idrogeno puro è sufficiente ad
alimentare vetture quali la Audi A7 Sportback h-tron quattro.
Il concept tecnico A7
Sportback h-tron quattro mostra come Audi riesca a portare su strada la
tecnologia delle celle a combustibile in modo estremamente emozionale. Si
tratta della prima auto a celle a combustibile con trazione quattro – con un
decisivo valore aggiunto in termini di trazione, stabilità e dinamismo rispetto
alle vetture della concorrenza a due ruote motrici. Ciascun asse viene azionato
da un motore elettrico. La trazione e-quattro consente prestazioni di marcia
sportive, con potenza massima 170 kW, coppia massima di 540 Nm e una velocità
di punta di 200 km/h.
Inoltre, la batteria agli ioni di litio della Audi A7
Sportback h-tron quattro fornisce l’energia recuperata e accumulata nelle fasi
di frenata, mettendola a disposizione come boost supplementare quando il
guidatore preme a fondo il pedale destro. La batteria rende disponibili 8,8 kWh
e può essere ricaricata da una presa. Anche la ventola di ricircolo nelle celle
a combustibile aumenta l’efficienza del concept tecnico, poiché riconduce
l’idrogeno non utilizzato all’anodo.
Per l’ulteriore sviluppo della tecnologia delle celle a
combustibile, all’inizio del 2015 Audi ha acquistato dall’azienda canadese
Ballard Power Systems Inc. un pacchetto di importanti brevetti, che
rappresentano la base per lo sviluppo della prossima generazione delle celle a
combustibile. Questo know-how avvantaggerà tutti i marchi del gruppo
Volkswagen. La collaborazione con Ballard proseguirà anche in futuro.
Audi, inoltre,
insieme a Volkswagen e ad altri partner lavora al futuro della cella a
combustibile nell’ambito del progetto «HyMotion 5». L’attenzione è
focalizzata sui nuovi materiali per la realizzazione delle cosiddette piastre
bipolari, che separano una dall’altra le singole celle nello stack. Con queste,
la cella a combustibile diviene molto più leggera, piccola, robusta e potente.
Ulteriori punti di forza sono l’eccellente comportamento
d’avviamento a freddo, la lunga durata, la risposta istantanea ed il basso
consumo di idrogeno. Anche il prezzo dovrebbe ridursi perché si ridurrà la
percentuale di componenti molto costosi delle celle a combustibile, come per
esempio quelli in platino.
Audi si occupa di soluzioni con cella a combustibile da più
di dieci anni. Nel 2004 è stato realizzato il primo concept tecnico, la
compatta A2H2, che utilizzava già una cella a combustibile a membrana
polimerica elettrolitica (PEM), la strada maestra per questa tecnologia. Il suo
motore elettrico erogava già 110 kW; fungeva da buffer una batteria
nichel-metallo idruro. Nel 2009 è seguita Audi Q5 HFC (Hybrid Fuel Cell). La
cella a combustibile PEM erogava 90 kW ed era supportata da una compatta
batteria agli ioni di litio.
Gli Audi e fuel
Nel 2013 è entrato in funzione l’impianto di Audi e gas di
Werlte (Bassa Sassonia). Grazie alla corrente eolica, a partire dall’acqua e
dal biossido di carbonio viene prodotto l’Audi e gas, un metano sintetico. Il
processo si attua in due grandi fasi, l’elettrolisi e la metanizzazione. Nella
prima fase l’impianto utilizza la corrente da fonte rinnovabile per scindere
l’acqua in ossigeno e idrogeno. Nel medio periodo l’idrogeno potrà anche
servire per l’alimentazione di vetture a celle a combustibile, quale la Audi A7
Sportback h tron quattro.
Poiché, tuttavia, a oggi è ancora assente un’infrastruttura
adeguatamente estesa per l’idrogeno, il focus si concentra attualmente sulla
seconda fase del processo: mediante la reazione dell’idrogeno con la CO2
proveniente dal flusso dei gas di scarico di un adiacente impianto che produce
biogas dai rifiuti, viene prodotto del metano sintetico, l’Audi e gas. Questo
gas è chimicamente quasi identico al gas naturale, può pertanto essere
distribuito alle stazioni di rifornimento CNG mediante la rete tedesca del
metano e immesso nei serbatoi dei modelli Audi g-tron
L’impianto di Audi e gas produce ogni anno fino a 1.000
tonnellate di e gas, legando fino a 2.800 tonnellate di CO2. Con questa
quantità di gas, 1.500 modelli Audi g-tron possono percorrere 15.000 chilometri
l’anno ciascuno, a fronte di un bilancio di CO2 neutro. Come mezzo di pagamento
l’Azienda mette a disposizione la fuel card Audi e gas. Questa carta serve
anche come strumento di bilanciamento: Audi reimmette nella rete del metano la
quantità di gas prelevata con i rifornimenti dei Clienti.
Alla Audi A3
Sportback g-tron, che è stata introdotta nel mercato all’inizio del 2014,
si aggiungerà la nuova A4 Avant g-tron
alla fine del 2016. L’Azienda sta inoltre lavorando all’impiego dell’e gas
in altri mercati.
L’impianto di Audi e
gas di Werlte mostra la grande validità del progetto «Power to Gas», ovvero
il progetto della trasformazione della corrente in carburante. Nel frattempo
questo concept ha trovato diversi imitatori nell’economia tedesca dell’energia:
si tratta di grandi player che hanno aperto e gestiscono altri impianti
Power-to-Gas. Questi rendono accumulabili le frequenti quantità di energia
rinnovabile eccedenti, fornendo così un contributo prezioso alla rivoluzione
energetica.
Contemporaneamente l’impianto Audi e gas contribuisce a
stabilizzare la rete di corrente pubblica nella Germania settentrionale, che
viene alimentata in gran parte da energia eolica. Com’è risultato da una serie
di test effettuati dal gestore di reti
elettriche TenneT TSO GmbH, l’impianto è in grado di reagire in modo veloce
ed affidabile e di compensare le oscillazioni che si verificano nella rete
elettrica. Pertanto si è dimostrato idoneo alla partecipazione al cosiddetto mercato
secondario di regolazione dell’energia, che le società di gestione delle reti
promuovono per la stabilizzazione della rete di distribuzione elettrica.
Audi è convinta delle potenzialità del principio Power-to-Gas e coopera con altri
partner del settore dell’energia per coprire il crescente fabbisogno di
combustibile. Uno di questi partner di cooperazione è il gruppo Thüga, una rete
di società di servizi energetici comunali. Anche questo gruppo gestisce a
Francoforte sul Meno un impianto
Power-to-Gas, nel quale viene testata tra l’altro la
miscelazione di idrogeno nella rete del metano.
e-gas ottenuto per
via biologica: il partner Audi Viessmann
Un altro partner di Audi è la Viessmann GmbH. L’azienda
della cittadina di Allendorf (in Assia) è leader nel campo del riscaldamento e
contribuisce con la propria expertise nel settore della corrente e del gas
gestendo il primo impianto Power-to-Gas con metanizzazione biologica esistente
in Germania. Un ulteriore esempio è rappresentato dall’azienda cleantech Electrochaea
di Copenaghen, che vuole portare la metanizzazione biologica al livello dei
megawatt. In entrambi i casi la trasformazione dell’idrogeno in metano non
avviene come a Werlte, per via termochimica e catalitica, bensì secondo un
procedimento biologico: speciali microorganismi si nutrono di idrogeno e CO2 e
producono così l’Audi e gas.
Power-to-Liquid: Audi
e diesel
A Dresden-Reick (un quartiere della città di Dresda), alla
fine del 2014 è stato avviato come progetto pilota un impianto per la produzione
di Audi e diesel. Anche qui viene applicata la formula degli Audi e-fuel: nella
produzione del carburante viene legata una quantità di CO2 uguale a quella che
verrà liberata durante il funzionamento della vettura. In questo caso il
partner di Audi è l’azienda di energia locale Sunfire. L’impianto lavora
secondo il principio Power to Liquid (PtL) e utilizza corrente ecologica come
energia primaria. Le materie prime sono l’acqua e il biossido di carbonio
fornito da un impianto di biogas. In futuro una parte di CO2 verrà ottenuta
dall’aria ambientale tramite Direct Air Capturing – una tecnologia del partner
Audi Climeworks di Zurigo.
Rispetto agli altri metodi di produzione di carburanti
liquidi sintetici, il grado di efficacia del processo complessivo è
straordinariamente elevato, raggiungendo il 70%. Nella prima fase del lavoro
un’elettrolisi ad alta temperatura trasforma l’acqua surriscaldata fino a
diventare vapore, in idrogeno e ossigeno. Nelle ulteriori fasi l’idrogeno
reagisce nei reattori di sintesi con la CO2 (di nuovo sotto l’azione di
pressione e temperatura). Il risultato è un prodotto denominato Blue Crude che,
analogamente al petrolio grezzo, può essere raffinato e diventare il prodotto
finale Audi e diesel. Il carburante sintetico è privo di zolfo e composti
aromatici, il numero di cetano elevato lo rende molto infiammabile.
Purissimo carburante
sintetico da biomassa: Audi e benzina
Audi sta attualmente sviluppando l’Audi e benzina, un
ulteriore carburante del futuro, neutrale rispetto alle emissioni di CO2 e
realizzato con materie prime coltivabili. La Global Bioenergies S.A. gestisce
nelle vicinanze di Reims (Francia) un impianto pilota per la produzione di
isobutene. Il centro Fraunhofer per processi chimici e biotecnologici (CPB) di Leuna
(in Sassonia-Anhalt) trasforma l’isobutene gassoso mediante idrogeno in
isoottano liquido, un pregiato carburante sintetico da biomassa. Questo
carburante è privo di zolfo e benzolo e brucia pertanto con bassissime
emissioni di sostanze nocive.
Global Bioenergies sta attualmente costruendo a Leuna un
impianto dimostrativo, che dal 2016 produrrà grandi quantità di isoottano. Nel
medio periodo i partner del progetto vogliono modificare il processo in modo
tale da renderlo indipendente dalla biomassa – saranno così sufficienti acqua,
idrogeno realizzato con metodo rigenerativo, CO2 e luce solare.
Grande resa per m2:
Audi e etanolo
Un ulteriore progetto si sta realizzando ad Hobbs (New
Mexico, USA). Qui dal 2012 Audi, insieme all’azienda di biotecnologie americana
Joule, gestisce un impianto di ricerca per la produzione di e etanolo ed e
diesel estremamente puri. Speciali microrganismi utilizzano la luce del sole,
biossido di carbonio e acqua salata o industriale per realizzare carburante
liquido. Alla fine di questa fotosintesi ottimizzata dal punto di vista
biotecnologico troviamo gli alcani, importanti componenti del gasolio, ma anche
etanolo. Già oggi il rendimento specifico per unità di superficie dell’impianto
dimostrativo è otto volte superiore a quello della produzione di bioetanolo da
frumento, prevalente negli USA, e tre volte quello della produzione del
bioetanolo da canna da zucchero, adottata soprattutto in Brasile. Ma è
possibile attendersi altri miglioramenti.
La nuova Audi A4
Avant g-tron
* 2.0 TFSI con 170 CV
e 270 Nm
* Oltre 500 km di
autonomia a gas metano
* Versatilità e
capacità di carico inalterata
Sportiva, versatile e, ove possibile, a impatto zero senza
emissioni di CO2: la A4 Avant g-tron,
che sarà commercializzata da fine 2016, rappresenta un’ulteriore proposta di
Audi per la mobilità sostenibile. Dopo
A3 Sportback g-tron è il secondo modello del Marchio a utilizzare il gas metano
o l’ecologico e-gas Audi.
La A4 Avant g-tron
è allo stesso tempo sportiva, efficiente e molto parsimoniosa. Il motore si
basa sulla tecnologia del nuovo 2.0 TFSI con l’innovativo sistema di
combustione, estremamente efficiente e ulteriormente ottimizzato da Audi. Il
propulsore turbo eroga una potenza di 170 CV (125 kW). A circa 1.650 giri/min è
disponibile la coppia massima di 270 Nm. I pistoni e le valvole,
specificatamente adattati per il funzionamento a gas, consentono di ottenere
una compressione ottimale. Un regolatore elettronico riduce l’elevata pressione
del gas metano, proveniente dal serbatoio con valori fino a 200 bar, a una
pressione di esercizio da 5 a 10 bar nel motore. La regolazione della pressione
è dinamica e precisa in funzione della potenza richiesta dal conducente. In
questo modo nel sistema del gas e nelle valvole di iniezione è sempre presente
la giusta pressione: bassa per la marcia efficiente ai regimi inferiori, alta
per maggiore potenza e coppia.
Nel ciclo NEDC Audi A4 Avant g-tron consuma ogni 100
chilometri meno di 4 kg di gas metano (gas naturale compresso), pari al costo
di carburante di solo 4 Euro circa (prezzo medio ottobre 2015). Le emissioni di
CO2 sono inferiori a 100 g/km. La capacità del serbatoio di 19 chilogrammi di
gas consente un’autonomia superiore a 500 chilometri nel ciclo NEDC. Con una
quantità residua di circa 0,6 kg, analoga a una pressione residua di 10 bar, la
centralina passa alla modalità di marcia a benzina, in cui la bivalente A4
Avant
g-tron è in grado di percorrere altri 450 km. L’autonomia
complessiva corrisponde pertanto a quella di un’auto con motore TDI.
I bocchettoni di rifornimento per gas e benzina si trovano
sotto un unico sportello del serbatoio. Dopo il rifornimento o in caso di clima
molto freddo, il motore si avvia inizialmente a benzina e passa poi il più
rapidamente possibile alla modalità a gas. Due indicatori nella strumentazione
informano costantemente il conducente sul livello di riempimento del serbatoio.
Il sistema di informazioni per il conducente visualizza i consumi nella
rispettiva modalità di funzionamento attiva.
Audi monta nella parte posteriore della vettura i serbatoi
cilindrici per gas metano sotto forma di modulo compatto. Sono adattati in modo
ottimale agli spazi e adeguatamente dimensionati. Il serbatoio è contenuto in
gusci di lamiera in acciaio con bande di serraggio, che lo proteggono da
eventuali danneggiamenti, per esempio contro i marciapiedi. L’intero modulo del
serbatoio per gas metano, che comprende anche il serbatoio della benzina da 25
litri, viene adattato alla carrozzeria durante la produzione di A4 Avant. Il
vano della ruota di scorta è stato eliminato
Inoltre la batteria è
stata spostata dal bagagliaio al vano motore. Il piano di carico è
posizionato all’altezza del bordo di carico, a tutto vantaggio della praticità
del bagagliaio. I serbatoi per gas metano con una pressione d’esercizio di 200
bar a 15° C sono conformi alla filosofia della struttura leggera Audi: grazie
all’innovativo layout pesano il 56% in meno dei serbatoi analoghi in acciaio.
Una matrice in poliammide impermeabile al gas costituisce il rivestimento
interno. Il secondo strato in materiale sintetico rinforzato con fibre di
carbonio (CFK) e fibre di vetro (GFK) garantisce la massima resistenza. Il
terzo strato in pura vetroresina (GFK) ha soprattutto una funzione di controllo
visivo perché assume un colore bianco latte nei punti danneggiati. In fase di
produzione ogni serbatoio viene controllato a 300 bar prima di essere montato
sull’auto. La reale pressione limite è ancora superiore ed è perfettamente
conforme alle disposizioni di legge.
Con l’e-gas di Audi,
A4 Avant g tron è a impatto zero senza emissioni di CO2. L’e-gas è un
metano sintetico prodotto in vari impianti Power-to-Gas mediante energia da
fonti rinnovabili e derivato da acqua e CO2. Audi gestisce a Werlte il primo impianto
Power-to-Gas a livello industriale, ma acquista l’e-gas anche da altri
impianti.
Con la tecnologia Power-to-Gas, il marchio dei quattro
anelli consente di immagazzinare l’energia rinnovabile in esubero, fornendo
così un prezioso contributo per il recupero dell’energia. Insieme ai propri
partner, l’azienda incentiva in modo intensivo lo sviluppo di diversi
carburanti sintetici (Audi e fuels), anche con nuove procedure di produzione di
tipo biologico.
Il conducente può acquistare il carburante con la scheda
E-gas Audi, già introdotta per Audi A3 Sportback g-tron, che serve sia come
mezzo di pagamento sia come strumento di bilanciamento. In base alle
informazioni fornite al pagamento, Audi reintroduce nella rete del metano,
sotto forma di e-gas, la quantità di gas prelevata dal Cliente facendo
rifornimento. In questo modo il marchio dei quattro anelli realizza una
mobilità a impatto zero senza emissioni di CO2.
La Audi A7 Sportback
h tron quattro
* Oltre 500 km con un pieno di idrogeno
* Tecnologia ibrida plug-in
* Trazione integrale e-quattro per la massima dinamicità
Passa da 0 a 100 km/h in 7,9 secondi e raggiunge la velocità
di punta di 200 km/h. Con un pieno di carburante percorre oltre 500 km, a
fronte di emissioni pari a qualche goccia di acqua: A7 Sportback h tron quattro
si affida a una potente propulsione elettrica da 170 CV con una cella a
combustibile per l’alimentazione di energia. Ciascuno dei due motori elettrici
aziona le ruote di un solo assale e consente così di applicare la tecnologia
Audi della trazione quattro, una vera e propria innovazione per le automobili
con celle a combustibile.
La Audi A7 Sportback
h tron quattro si aggiunge ai modelli Audi e tron e g tron con sistema di
propulsione alternativo e introduce una tecnologia innovativa già nel nome,
dove «h» indica l’idrogeno.
Nella cella a combustibile è presente alta tensione. I
principali gruppi ausiliari sono una pompa del liquido di raffreddamento e un
turbocompressore che comprime l’aria nelle celle, il cosiddetto soffiaggio di
ricircolazione, e ritrasferisce l’idrogeno inutilizzato verso l’anodo
aumentando così l’efficienza. Questi componenti hanno una forte carica
elettrica dovuta all’alta tensione e sono alimentati dalla cella a
combustibile. Poiché l’impianto di scarico convoglia solo vapore acqueo, è
realizzato in materiale plastico leggero.
Per il raffreddamento della cella a combustibile serve un
circuito di raffreddamento separato. Il propulsore raggiunge un range di
temperatura di 80 gradi Celsius e necessita pertanto di maggiore raffreddamento
rispetto a un analogo motore a combustione, ottenendo però un grado di
efficacia fino al 60%, pari a quasi il doppio dei comuni motori a combustione.
L’avviamento a freddo è garantito fino alla temperatura di -28 gradi Celsius.
Uno scambiatore di calore e un elemento riscaldante termoelettrico ad
autoregolazione assicurano temperature gradevoli nel vano passeggeri.
Batteria sotto il
bagagliaio: il concetto ibrido plug-in
Una caratteristica della A7 Sportback h tron quattro è la
sua concezione di veicolo ibrido plug-in, generato dallo sviluppo dei prototipi
Audi A2H2 e Q5 HFC. A bordo di questa vettura altamente tecnica è montata una
batteria agli ioni di litio da 8,8 kWh, derivata dalla Audi A3 Sportback
e-tron. Si trova sotto il bagagliaio e si avvale di un sistema di gestione
termica con circuito di raffreddamento separato.
La batteria ad alte prestazioni rappresenta il partner
ideale per la cella a combustibile. È in grado di accumulare l’energia di
recupero durante la frenata e di erogare un’eccellente potenza in modalità
Boost a pieno carico. Con la corrente generata dalla batteria, la Audi A7
Sportback h tron quattro è in grado di percorrere fino a 50 chilometri. A
seconda della tensione e dell’intensità di corrente, la carica completa ha una
durata tra 2 e 4 ore.
La batteria funziona con una tensione diversa rispetto alla
cella a combustibile. Pertanto è presente un convertitore di tensione continua
(DC/DC) tra i due componenti. Il cosiddetto convertitore a tre porte è montato
dietro la pila delle celle batteria. L’elettronica di potenza nella zona
anteriore e posteriore della vettura trasforma la corrente continua, prodotta
dalla cella a combustibile e dalla batteria, in corrente alternata per i due
motori elettrici.
Fascino innovativo:
la trazione quattro senza componenti meccanici
La Audi A7 Sportback h-tron quattro è la prima automobile a
celle di combustibile con trazione integrale permanente quattro, anzi
propriamente e-quattro, realizzata senza componenti meccanici di collegamento.
Il motore elettrico anteriore aziona le ruote anteriori, mentre quello
posteriore trasmette il moto alle ruote posteriori. Per entrambi gli assali è
possibile regolare elettronicamente e variare in modo continuo la coppia in
caso di slittamento.
Il concetto e quattro richiede una taratura precisa
reciproca dei motori elettrici, affinché possa garantire un comportamento su
strada sportivo, stabile e potente, come quello di un’auto di serie con
trazione meccanica quattro.
I motori elettrici, che insieme ai commutatori di tensione
sono raffreddati da un circuito a bassa temperatura, sono motori sincroni ad
eccitazione permanente. Ogni motore eroga una potenza di 85 kW o 114 kW, se la
tensione viene innalzata per breve tempo. La coppia massima raggiunge 270 Nm.
Nell’alloggiamento dei motori elettrici sono integrati ingranaggi planetari con
un rapporto di 7,6:1. Il sistema è completato dal blocco di parcheggio
meccanico e dalla funzione differenziale.
La marcia della Audi A7 Sportback h tron quattro coniuga la
potenza della trazione elettrica e i vantaggi del nuovo e quattro. La
propulsione silenziosa è completamente disponibile già alla partenza. A pieno
carico la cella a combustibile raggiunge la massima potenza in un solo secondo,
garantendo un dinamismo superiore a quello di un motore a combustione grazie
all’esigua presenza di componenti meccanici nel motore.
Grazie alla potenza di 540 Nm, la Audi A7 Sportback h tron
quattro, che pesa solo 1.950 kg, passa da 0 a 100 km/h in 7,9 secondi. La
velocità massima raggiunta è 200 km/h, un vero e proprio valore record rispetto
alle concorrenti. Se il conducente preme il tasto EV, questa vettura
tecnologica viene alimentata esclusivamente con la corrente della batteria.
Passando dalla modalità D alla modalità S del cambio automatico, il sistema di
recupero dell’energia aumenta nelle decelerazioni per caricare efficacemente la
batteria nella marcia sportiva. Anche le frenate avvengono perlopiù in modalità
esclusivamente elettrica. Solo in caso di energiche decelerazioni o frenate di
emergenza si attivano anche i quattro freni a disco.
Autonomia di oltre
500 chilometri: i serbatoi dell’idrogeno
I quattro serbatoi dell’idrogeno della Audi A7 Sportback h
tron quattro si trovano sotto il pianale del bagagliaio, davanti all’assale
posteriore nel tunnel posteriore. Un rivestimento esterno in materiale
sintetico rinforzato con fibra di carbonio (CFK) avvolge il guscio interno in
alluminio.
I serbatoi possono contenere circa cinque chilogrammi di
idrogeno alla pressione di 700 bar, sufficiente per un’autonomia superiore a
500 chilometri. In base al ciclo NEDC, i consumi si attestano a circa un
chilogrammo di idrogeno ogni 100 chilometri, corrispondente alla quantità di
energia racchiusa in 3,7 litri di benzina.
Lo sportello del serbatoio si trova nella parte posteriore
destra della fiancata della coupé cinque porte e, sotto di esso, è presente il
tappo di riempimento per l’idrogeno. Il rifornimento completo con H2 dura circa
tre minuti, come in un’auto a propulsione convenzionale. I serbatoi comunicano
con il sistema di serbatoi tramite un’interfaccia a infrarossi e inviano i
rispettivi valori di livello di pressione e temperatura per un processo di
rifornimento ottimale.
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