martedì 6 ottobre 2015

6 OTTOBRE 2015: UN OGGETTO UNICO PER CELEBRARE I SESSANT’ANNI DELLA DS

 
6 ottobre 1955. Nasce la DS19 al Salone dell’auto di Parigi: una vettura talmente rivoluzionaria nel panorama automobilistico dell’epoca da sembrare provenire da un altro pianeta. Ancora oggi sono decine di migliaia gli appassionati (500 solo nell’IDéeSse Club italiano) che, in ogni parte del mondo, si circondano di ogni “reliquia” che possa tenere vivo il loro culto per la Déesse.
6 ottobre 2015. Dedicato a tutti i fan, DS in Italia celebra il sessantesimo compleanno con la creazione di un oggetto esclusivo: un cofanetto, realizzato in due tirature limitate di 60 esemplari ciascuna, che per finiture e contenuti rimanda allo spirito DS.
Il cofanetto è disponibile alla vendita in occasione del Salone di Auto e Moto D’Epoca di Padova (dal 22 al 25 Ottobre). Per informazioni e prenotazioni: info@archiviostoricocitroen.info

 
Il contenitore esterno è costruito artigianalmente in rovere; esternamente è rivestito con la stessa pelle naturale che foderava le lussuose poltrone delle DS Pallas, così come le cuciture, che hanno la medesima spaziatura di quelle originali; la maniglia laterale riproduce quella interna della vettura. L’interno è intagliato con un raggio laser che ha disegnato la trama DS, impreziosito da un vero monogramma, lo stesso che decora le DS di oggi.

Il cofanetto contiene alcuni elementi dello spirito e della storia della DS classica: un testo di Michele Serra che racconta il suo rapporto con la DS Citroën, le impressioni di Roland Barthes sul lancio della Nuova Citroën (raccolte, poi, nel volume sintomaticamente intitolato “Miti d'Oggi”, edito in Italia da Einaudi) ed un frammento grafico proveniente dal fumetto italiano Diabolik, con un commento di Mario Gomboli, direttore generale della casa editrice Astorina, che sottolinea come DS sia ormai parte dell'immaginario comune.

Inoltre, cinque immagini che che ritraggono vari modelli e versioni della DS, scattate su pellicola e poi riprodotte su carta fotogra9ca, come si faceva ai tempi della DS. Infine, ciascun contenitore comprende almeno una fotogra9a esclusiva, scelta tra oltre trenta soggetti.
Le origini Sei ottobre 1955. Quel giorno le porte del Salone dell'Auto di Parigi si aprivano ed una folla compatta si precipitava allo stand Citroën. Una piattaforma girevole ospitava la Nuova Citroën: la DS19 era lì, finalmente visibile a tutti.
Accanto, un'altra DS19 era a disposizione del pubblico, ansioso di potersi sedere al volante di quella che somigliava più ad un'astronave che alle vetture dell'epoca. Tra quelle persone c'era il semiologo Roland Barthes, che scrisse un bellissimo saggio dedicato alla DS, “che cade manifestamente dal cielo” come “oggetto superlativo” ed all'effetto prodotto sul pubblico presente.
Nel frattempo, le signorine addette a raccogliere le prenotazioni erano subissate dalle richieste. 749 DS19 saranno vendute nei primi quarantacinque minuti dopo l'apertura del Salone, 12.000 alla 9ne del primo giorno e 80.000 alla chiusura dell'esposizione. Un successo che non terminerà prima del 24 aprile 1975, quando l'ultima berlina DS, una 23 Pallas, lascerà lo storico stabilimento di Quai de Javel/Quai André Citroën, nel cuore di Parigi, a due passi dalla Tour Eiffel.
La DS è un mito, la DS è un'opera d'arte industriale (premiata in tal senso dalla prestigiosa Triennale di Milano nel 1957), la DS è una scultura semovente (fu disegnata dall'artista italiano Flaminio Bertoni, pittore e scultore “prestato” al mondo dell'automobile), la DS è parte dell'immaginario collettivo (dai 9lm ai fumetti: è l'auto dell'ispettore Ginko in Diabolik, di Fanny Ardant, del presidente De Gaulle che ne fa uno dei simboli della “grandeur” francese...).
La DS è ovunque: il milione e mezzo di esemplari prodotti e venduti in tutto il mondo ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'automobile e più in generale in quella del ventesimo secolo.
La DS è tecnologia: il più grande numero di innovazioni in una sola auto, la DS è velocità, grazie alla eccellente pro9latura aerodinamica, che le permette di vincere rally (il Montecarlo due volte, ad esempio) ed impressionanti maratone della strada, come la Liegi-So9a-Liegi e distinguersi nella Londra-Sidney.
DS è un modo di pensare. E' l'auto delle idee: frutto della genialità assoluta dei suoi creatori e del coraggio dell'azienda che l'ha prodotta, correndo gli immaginabili rischi.
DS, oggi, sessant'anni dopo il lancio dell'auto che porta questo nome, torna come marchio, con l'obiettivo di recuperare il fascino, l'esclusività e lo spirito della DS classica. Lo fa con un’importante dichiarazione che pone sotto al logo con le due lettere stilizzate: Spirit of Avant-garde. Perché se c'è una sola parola che può de9nire DS, oggi come ieri, è proprio questa: avanguardia.

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