Il Direttore del
Servizio Polizia Stradale Giuseppe Bisogno e il Direttore di Assogomma Fabio
Bertolotti, hanno illustrato i risultati della campagna di sicurezza
stradale, frutto della collaborazione tra il Ministero dell’Interno, Servizio
Polizia Stradale, le Associazioni dei Produttori e dei Rivenditori di
pneumatici e Politecnico di Torino.
Un trend
negativo su tutti i fronti che riguarda parametri di
fondamentale importanza per la sicurezza stradale: dallo spessore del
battistrada, ai danneggiamenti, all’omologazione, alla conformità alla carta di
circolazione e all’omogeneità, solo per citare i più critici
Sono sei le regioni indagate in questa undicesima campagna
di sensibilizzazione promossa da Assogomma e Federpneus e realizzata dalla
Polizia stradale: Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Puglia, Umbria e Trentino
Alto Adige. Queste sei regioni con le rispettive 36 province, sono un campione
che fa riferimento al 31% del parco circolante italiano di 37 milioni di auto
(fonte Aci). Rispetto all’età media nazionale del parco circolante che è di 10
anni e 9 mesi e continua a invecchiare, il campione controllato è di 7 anni e
tre mesi, quindi decisamente più giovane. Il dato è spiegabile con il fatto che
i controlli si sono svolti principalmente su autostrade e strade ad alto
scorrimento, dove circolano le prime vetture di cilindrate più elevate. Ciò fa
presupporre che il deficit di manutenzione generalizzato sia ancora più
significativo e quindi preoccupante.
La mancanza di
manutenzione, fondamentale per viaggiare sicuri in qualsiasi stagione,
sembra essere la principale causa di allarme, ed è evidenziata anche dal numero
sempre crescente di veicoli che non hanno effettuato la revisione di legge. Va
inoltre rilevato, che all’aumentare dell’anzianità del veicolo, segue un
aumento progressivo delle percentuali di non conformità, a dimostrazione della
scarsa manutenzione sui pneumatici.
Un punto percentuale di variazione sembra un’inezia, ma se
traguardato sul parco circolante italiano (37 milioni di auto) assume
proporzioni del tutto significative pari a 370.000 unità. Una quantità del
tutto rilevante.
L’allungamento dello
spazio di frenata è tra le prime cause di tamponamento, l’incidente più
diffuso: con gomme lisce, magari sotto un acquazzone estivo, la frenata
si allunga fino al doppio del normale ed è dunque intuitivo che aumenti la
possibilità di tamponamento per chi ha gomme lisce, il cui dato passa
dal 2,7%al 3,3%.
Alcuni associano il pneumatico allo scoppio come se
fosse una causa intrinseca del prodotto, ma non è così. Lo scoppio si verifica
al ricorrere di due fattori: da un lato gomme danneggiate e dall'altro mancanza
di aria in pressione che, associati alle alte temperature estive ed al
sovraccarico possono dare luogo al cedimento strutturale. Come se i pneumatici
cedessero sotto il “ peso delle vacanze”, a causa di vetture cariche sia
di persone sia di bagagli in occasione degli esodi estivi. Elemento di allarme
in tal senso è l’aumento della percentuale di gomme danneggiate visibilmente
che passa dal 3% al 4,35%.
Assogomma e
Federpneus consigliano sempre, e a maggior ragione in occasione delle
partenze estive e di lunghi viaggi, una visita presso un Rivenditore
specialista: sono oltre 5.000 in Italia i professionisti presso cui è possibile
gonfiare i pneumatici ed effettuare un controllo visivo sullo stato dei
pneumatici, tutto gratuitamente.
E’ bene rammentare anche di ripristinare la pressione della
ruota di scorta e di far controllare lo stato dei pneumatici di roulotte,
carrelli appendice e camper che spesso sono stati fermi per 11 mesi, e che
possono presentare oltre ad un classico sottogonfiaggio, anche deformazioni
permanenti delle gomme.
La ricerca del risparmio a tutti i costi, favorisce inoltre
la crescita di soluzioni di ripiego che possono costituire un elemento di
rischio per la sicurezza stradale. Questa è una delle ragioni che sta alla base
dell’aumento di pneumatici non conformi alla carta di circolazione che
passa dallo 0,85 del 2013 addirittura al 3,36% di quest’anno. Per legge,
i pneumatici sullo stesso asse devono essere identici, cioè perfettamente
uguali, in tutto e per tutto: marca, modello, misure e caratteristiche
prestazionali, ecc.. Questa prescrizione Tecnico giuridica ha una chiara
valenza di sicurezza stradale al di là di ogni ragione in termini di sanzioni
sia pecuniarie che altro.
Stessa motivazione, e forse la mancanza di controlli su
quello che entra alle nostre frontiere, è alla base dell’impennata della
percentuale di gomme non omologate che è oggi raddoppiato rispetto a un anno fa
attestandosi quasi al 4%.
C’è dunque ancora molto da fare per promuovere una
circolazione sicura a partire dal pneumatico: fondamentale ma sempre più
trascurato, probabilmente anche a causa della crisi che riduce sempre di più la
capacità di acquisto degli italiani.
Anche quest’anno i dati sono stati elaborati sul modello del
Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Torino e come sempre non
sono mancate le sorprese soprattutto riferite agli invernali. A partire dal
numero di vetture che in estate ancora monta gomme invernali, dato in crescita
rispetto al 2013, con il 12,44 % del campione, mentre l’1,95% monta pneumatici
invernali con codice di velocità ridotto.
Con temperature calde, il pneumatico estivo riduce lo
spazio di frenata su asfalto asciutto fino al 25% rispetto all’omologo
invernale, mentre su bagnato la differenza di spazio di frenata arriva fino al
18% rispetto all’invernale.
“Pneumatici fuori controllo, verrebbe da dire” commenta il Direttore di Assogomma Fabio Bertolotti
“Un quadro in netto peggioramento che conferma la necessità di interventi, non
solo in termini di controlli stradali, che comunque è dimostrato
producono effetti benefici. Bisogna iniziare a premiare l'automobilista attento
che, responsabilmente, provvede a controllare periodicamente i suoi pneumatici,
utilizzando quelli conformi e idonei anche al periodo stagionale. Gli
pneumatici devono rientrare tra quei dispositivi che l'automobilista acquista
e manutiene godendo dei benefici di deducibilità. Perché mai si può
dedurre il costo di un divano e non anche quello dei pneumatici e della loro
manutenzione? E dire che a pneumatici in ordine corrisponde un diretto effetto
sulla possibilità di ridurre gli incidenti stradali che costituiscono un costo
per il nostro Paese di quasi 30 miliardi di euro."
“La sicurezza stradale passa anche attraverso una corretta
manutenzione degli pneumatici. I dati dei controlli effettuati dalla Polizia
Stradale evidenziano che purtroppo – ancora oggi – gli utenti della strada non
hanno una piena consapevolezza dell’importanza della perfetta efficienza di
tutte le componenti del veicolo, tra le quali, senza dubbio, rivestono un ruolo
prioritario gli pneumatici. E’ infatti fondamentale che ogni veicolo monti
pneumatici in conformità del dettato normativo per non compromettere la
sicurezza alla guida” – spiega Giuseppe Bisogno, Direttore del Servizio Polizia
Stradale.
I dati in generale non premiano o castigano una specifica
regione o provincia ma a seconda dell’argomento distribuiscono da nord a sud,
da est a ovest, vizi e virtù con un dato comune: dove sono state condotte negli
anni passati numerose indagini di questo tipo, i dati migliorano. Tutto ciò a
dimostrazione che i controlli fanno bene alla sicurezza stradale migliorando
l’attenzione degli automobilisti nei confronti delle scarpe della propria
vettura.
Volendo tracciare l’identikit dell’automobilista modello
(89.8% di conformità), cioè quello che monta un prodotto omologato, conforme
alla Carta di Circolazione, omogeneo, senza danneggiamenti, non usurato e in
regola con la revisione lo troveremmo così: Italiano di Bolzano, con un’auto
oltre i 1.400cc, con meno di 5 anni e pneumatici estivi che guida su una strada
a una corsia. Segue di un’incollatura il bolzanino virtuoso l’automobilista
Ferrarese con l’89,71% di conformità.
Ma anche tra i virtuosi bisogna comunque sottolineare che
c’è un 10,2% di automobilisti che presenta una non conformità relativa ai
pneumatici, rispetto ad una media nazionale del 16,56% e una maglia nera che si
attesta ad un pericoloso 33,14%.
Mentre l’automobilista meno accorto (più bassa % di
pneumatici in regola – 66.86% del campione), lo troveremo a Taranto, sempre su
una strada a una corsia, con un’auto oltre i 1.400 cc che tra i 5 e i 10 anni e
pneumatici prevalentemente estivi (72% del campione).Al secondo posto per
disattenzione Belluno (67,57% di conformità).
I numeri
dell’edizione 2014 di Vacanze Sicure
Auto controllate: 10.148
Età media del campione: 7 anni e tre mesi ( dato
nazionale 10 anni e 9 mesi)
Periodo del controllo: metà maggio – metà giugno 2014
Agenti impegnati: circa 300
Regioni coinvolte: 6 ( Umbria, Veneto, Trentino Alto Adige,
Toscana, Puglia, Emilia Romagna)
Province coinvolte: 33
Gomme lisce: 3,03% ( nel 2013
2,7%)
Gomme danneggiate: 4,35% ( nel 2013 3%)
Gomme non omologate: 3,96% (nel 2013 1,9%)
Gomme non omogenee: 2,97% ( nel 2013 5,46%)
Gomme non conformi: 3,36% ( nel 2013 0,85%)
Gomme invernali: 12,44% ( nel 2013 11,38%)
Vetture non revisionate: 5,685 ( nel 2013 4,62%)
Province virtuose:
*Spessore battistrada: Bolzano (0,34%), Siena (0,52%),
Grosseto (0,57%)
* Danneggiamenti: Piacenza ( 0%),Bolzano (0,34%),
Rovigo (0,56%)
* Omologazione: Modena, Piacenza, Prato (0%),
Forlì-Cesena (0,75%),Bologna (0,85)
* Omogeneità per asse: Ferrara (0,67%), Massa Carrara
(0,71%), Vicenza (0,80%)
*Conformità alla carta: Prato(0%), Arezzo(0,43%), Reggio
Emilia(0,99%)
* Invernali in estate: Bari(2,79%),Lecce(3,56%), Brindisi (5,99%)
Maglie nere:
* Spessore battistrada: Prato(10%),Piacenza (9,26%), Lecce(8,54%)
* Danneggiamenti: Belluno (18,38%),Taranto (13,14%),
Brindisi (10,18%)
* Omologazione: Belluno (8,65%), Vicenza (8,58%),
Brindisi (7,78%)
* Omogeneità per asse: Piacenza(11,11%), Prato (10%),
Rovigo(9,04%)
*: Conformità alla carta: Belluno(9,73%),Taranto(7,43%),
Massa Carrara (7,09%)
* Invernali in estate: Taranto(26,86%),Perugia(23,40%),Belluno
(22,70%)
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