Nata a Bologna nel
1923, è stata l’azienda di riferimento a livello mondiale per quanto
riguarda i carburatori per le competizioni e la produzione di serie. Dagli anni
’80 è progressivamente entrata a far parte del patrimonio industriale di
Magneti Marelli, andando a costituire l’odierna Magneti Marelli Powertrain, all’avanguardia nelle tecnologie di
controllo motore.
Magneti Marelli ha celebrato in questi giorni il 90° anniversario dalla fondazione della
storica Fabbrica Italiana Carburatori Weber, realtà industriale famosa in
tutto il mondo per la produzione di
carburatori ad alto livello tecnologico e qualitativo, utilizzati largamente
dai principali marchi automobilistici mondiali per le autovetture di serie
e dai migliori team nel motorsport per le vetture da competizione.
La Weber è nata a Bologna nel 1923 ed è confluita
progressivamente in Magneti Marelli a partire dal 1986. L’esperienza e il know
how della Weber ha posto le basi per lo sviluppo in Magneti Marelli delle
tecnologie in ambito controllo motore (powertrain), che la posizionano oggi
come un player rilevante, a livello globale, nella produzione di sistemi e
componenti per motori e cambi di automobili, motocicli, e veicoli leggeri.
Un posizionamento che, sul solco della storia e della tradizione
d’innovazione della Weber, punta all’ulteriore miglioramento dell’efficienza
del motore termico e, allo stesso tempo, allo sviluppo di tecnologie di
propulsione alternativa (es.: ibrido-elettrico), entrambe inserite nell’ottica
“mobilità sostenibile”.
In questi 90 anni di attività, le più belle vetture di
Ferrari, Maserati, Lancia, Alfa Romeo e Fiat, ma anche le Aston Martin,
Citroën, Chrysler, Cosworth, Ford, Lamborghini, Mercedes, Peugeot, Renault,
Volkswagen, Volvo, hanno utilizzato carburatori, sistemi iniezione, e cambi
robotizzati Weber e Magneti Marelli Powertrain. Tra le moto Ducati, gruppo
Piaggio, Harley Davidson, Moto Guzzi, Moto Morini, MV Agusta, e di recente
anche il colosso Hero MotoCorp Ltd, il maggior costruttore di veicoli a due ruote
al mondo.
La Weber viene fondata a Bologna nel 1923 da Edoardo Weber,
giovane tecnico nato a Torino, da padre svizzero. Il carburatore con
vaporizzatore per autocarri e l’“Econo-Super-Alimentatore” sono i primi
prodotti della Weber: geniali soluzioni ai problemi di funzionamento e
regolarità dei motori dell’epoca. Con il lancio dell’innovativo carburatore
definito “a cassetta” per la sua forma, inizia il grande sviluppo dell’Azienda.
Questo carburatore consentiva ai veicoli prestazioni altrimenti impensabili e
consumi decisamente inferiori.
La fama conquistata dai carburatori “doppio corpo” Weber
consente di allacciare stretti rapporti di collaborazione con le case
automobilistiche più prestigiose, che adottano i carburatori Weber sia per le
vetture di serie che per le vetture da corsa. È il caso ad esempio di Alfa
Romeo, il cui reparto corse era diretto da Enzo Ferrari, o di Maserati, con cui
si instaura un amichevole rapporto anche sul piano personale, fino al duraturo
e vittorioso legame con Ferrari, dal 1947 in avanti.
Lo stabilimento di
via Del Timavo, a Bologna, viene inaugurato nel 1940. Dopo vari ampliamenti
e ammodernamenti, lo storico impianto è divenuto un punto di riferimento per la
città, e ancora oggi ospita la sede della Direzione di Magneti Marelli
Powertrain.
I tempi si fanno quindi maturi per valicare i confini
nazionali: negli anni ’50, i sistemi Weber sono utilizzati sulla DS19,
l’ammiraglia della casa francese Citroën. Da quel momento l’azienda avvia
l’espansione verso l’Europa Occidentale, Stati Uniti, Brasile, Argentina,
Europa Orientale, Cina e India.
Nei decenni successivi, si profila all’orizzonte la
straordinaria rivoluzione dell’elettronica nel settore automotive. Negli anni
Ottanta Weber e Magneti Marelli partecipano con Fiat alla costituzione di
Marelli Autronica, per la sperimentazione e lo sviluppo di componenti
elettronici per il mercato automotive. Con la nascita del Raggruppamento
Controllo Motore nel 1987, la Weber viene progressivamente incorporata in
Magneti Marelli, diventando una delle pochissime realtà industriali al mondo
capaci di tradurre la grande esperienza nella meccanica legata al carburatore
in competenze avanzate nell’elettronica dell’iniezione e del controllo motore.
In questo periodo vengono studiate soluzioni innovative
anche per trasferire la potenza in modo più veloce ed efficiente: sulla Ferrari
di Formula 1 del 1989 viene montato il primo cambio robotizzato Magneti
Marelli-Weber, che si rivela immediatamente vincente. Negli anni ’90 sulla
Ferrari 355 F1, e sull’Alfa Romeo 156, fanno il loro esordio i primi cambi
robotizzati stradali Magneti Marelli, la cui tecnologia deriva direttamente da
quella introdotta soltanto pochi anni prima nella Formula 1.
Nel 2001 viene costituita Magneti Marelli Powertrain, in cui
confluisce il patrimonio industriale di Weber. L’osmosi tecnologica corse-serie
e viceversa, spinge l’evoluzione tecnologica verso nuove frontiere in termini
di efficienza, rendimento, sicurezza, risparmio di consumi ed emissioni, e
propulsioni alternative. Oggi, in una sorta di ideale continuità con quanto
avviato 90 anni fa da Weber, gli ambiti di tale scambio si trovano
nell’evoluzione dell’elettronica per il controllo motore, nel cambio robotizzato
AMT, nell’iniezione diretta GDI dalla serie alle corse, e nei sistemi di
propulsione ibrida pensati per la mobilità sostenibile e basati sulla
tecnologia KERS (Kinetic Energy Recovery System) nata per la Formula 1.
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