venerdì 10 maggio 2013

CORPORATE VEHICLE OBSERVATORY ARVAL: CINQUE RICERCHE DI MERCATO PER ANALIZZARE LE TENDENZE DELLA MOBILITA’ AZIENDALE

 
Il Corporate  Vehicle  Observatory  di  Arval Italia,  in  collaborazione  con  cinque  autorevoli partner, anticipa i nuovi trend della mobilità aziendale. Il Corporate Vehicle  Observatory,  il  Centro  Studi  Internazionale di  Arval sulla  mobilità   aziendale, ha presentato oggi a  Milano il suo intenso piano di ricerca 2013. Cinque approfondite ricerche su tematiche di attualità, per osservare e comprendere i trend della  mobilità aziendale.



 
“La mission che il CVO di Arval, quale leader di mercato,  sente propria - dice Andrea Solari, Direttore del Corporate Vehicle Observatory- è quella di offrire alle aziende  una chiave di lettura  sempre  aggiornata, per comprendere,  interpretare e anticipare  i maggiori fenomeni di mercato.  L’obiettivo è quello di offrire riflessioni e analisi per la definizione delle strategie  di corporate  mobility. “
 
La prima ricerca è stata “Fiscalità auto 2013”, in collaborazione con Ernst & Young.

Giacomo Albano, Partner Studio Legale Tributario Ernst & Young

“Le ultime manovre  finanziarie  hanno  portato  ad un ulteriore  inasprimento  nel trattamento fiscale delle auto aziendali. Abbiamo quindi accolto l'invito del CVO per fare il punto a 360 gradi sulla fiscalità dell'auto aziendale,  per offrire uno strumento che illustri in maniera  sintetica  ma completa i contenuti  della nuova normativa fiscale”.

Ha proseguito Gian Primo Quagliano, Presidente di Econometrica e del Centro Studi Promotor  con “Le nuove frontiere della gestione  della mobilità aziendale”.

“La ricerca ha dimostrato che sta crescendo  l’interesse delle aziende per una gestione integrata  delle tre aree  della  mobilità  aziendale:  viaggi d’affari, spostamenti  casa-lavoro   e  utilizzazione  della  flotta  di autoveicoli. Emerge che il 33% delle aziende  sono già strutturate per una gestione  integrata  e il 31% è intenzionata ad adottare un modello di questo tipo entro tre anni”.
 
È stato poi la volta de “La Car Policy : uno strumento  in continua evoluzione”, realizzata in collaborazione con il Centro Studi Fleet & Mobility

Pier Luigi Del Viscovo, Docente di Sistemi di distribuzione presso l’Università LUISS - Roma.

“La Company car  diventa  sempre  più  ''personal'', vale  a  dire  perde  la  sua  dimensione  esclusiva  di strumento professionale  per  incontrare le esigenze  dei driver  e abbracciare le tematiche  relative  alla sicurezza. La sfida è comprendere quali attenzioni  le aziende vogliono dare a questo fenomeno emergente e  quali  aspettative ripongono  nell’offerta  dei  gestori  di  flotte  e  più  in  generale  dei  loro  fornitori  di mobilità.”

Si è proseguito con un argomento di strettissima attualità, “Il Corporate Car Sharing : best practice e possibili scenari di mercato”, affrontato grazie alla partnership con Clickutility, società di consulenza in ambito  mobilità.
 
Carlo Iacovini, Associate Senior Manager  di Clickutility on Earth.

"La ricerca  intende  comparare  i fattori  di successo  del car  sharing  nelle  esperienze  internazionali  per realizzare   un  "business  model"  del  servizio  destinato   alle  aziende.  L'utenza  corporate   ha  un  ruolo significativo nella mobilità complessiva e il car sharing aziendale  consente  di ridurre  i costi e gli impatti ambientali.”

In conclusione, la ricerca,  condotta in partnership con il Centro di Ricerca per il Trasporto e la Logistica dell’Università la Sapienza di Roma, ”ll nuovo Total Cost of Ownership, integrato  con la valutazione  dei costi della non sicurezza”.

 
A illustrare tutti  i  costi  indiretti e  nascosti  che  derivano  dall’incidentalità  e  da  condizioni   di  scarsa sicurezza alla guida, Fabio Orecchini , Responsabile SEM del CIRPS Sapienza Università  di Roma:

"La collaborazione  tra il Ctl - Centro di ricerca trasporti e logistica della Sapienza Università di Roma e il CVO di Arval ha l'obiettivo di sviluppare un metodo per l'individuazione e la valutazione dei costi della non sicurezza.  L'argomento  è estremamente innovativo e non esiste  a livello internazionale uno strumento simile. Viaggiare sicuri rappresenta un vantaggio sociale ed economico, ma non esiste ancora  un metodo per la valutazione di questo vantaggio, oggetto, appunto, dello studio".


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