mercoledì 3 dicembre 2025

Cinque cilindri Audi: mezzo secolo di tecnica, vittorie e leggenda


 Nel 2026 Audi celebrerà i 50 anni del suo motore a cinque cilindri, un’architettura diventata simbolo del marchio e chiave di un linguaggio tecnico unico nel panorama automotive. Dal debutto nel 1976 sulla seconda generazione di Audi 100, il “cinque” degli Anelli ha scritto alcune delle pagine più iconiche della storia del marchio: dai trionfi nei rally alla Pikes Peak, fino alle moderne RS da 400 CV. Un motore nato per necessità, cresciuto per ambizione, diventato culto.

Il progetto che ha cambiato la storia

Negli anni Settanta Audi cercava un frazionamento più raffinato dei quattro cilindri ma meno ingombrante dei sei. La soluzione arrivò con un’intuizione: aggiungere un cilindro al quadricilindrico EA827, creando un 2.1 litri da 136 CV compatto, bilanciato e sorprendentemente elastico. Nel 1977 debuttò l’Audi 100 5E: fu l’inizio di una rivoluzione tecnica e sonora.

Quel sound — frutto della sequenza d’accensione 1-2-4-5-3, irregolare e vibrante — divenne presto uno dei timbri più riconoscibili dell’industria.

La consacrazione: rally, turbo e quattro

Alla fine degli anni ’70 arrivarono le evoluzioni che fecero la storia. Nel 1979 Audi introdusse il primo cinque cilindri turbo benzina: 170 CV, un valore straordinario per l’epoca. Ma fu il 1980, con l’accoppiata tra turbo e trazione integrale quattro, a riscrivere le regole del motorsport.

Con 200 CV, poi con 306 CV sulla Sport quattro e fino a 450 CV nelle Gruppo B, Audi dominò il Mondiale Rally, conquistando titoli costruttori e piloti, e dando vita a un mito tecnico.

Nel 1987 arrivò un’altra impresa: Walter Röhrl firmò la leggenda di Pikes Peak, salendo sotto gli 11 minuti grazie a un cinque cilindri da 598 CV. Una dichiarazione di potenza e controllo che rese immortale il binomio Audi–5 cilindri.

Dalle piste alla strada: nasce la prima RS

Negli anni ’80 e ’90 il cinque cilindri si impose anche negli Stati Uniti, dove Audi 200 Trans-Am e 90 IMSA GTO impressionarono con potenze fino a 720 CV. Nel 1994 arrivò la RS2 Avant, 315 CV e nascita dell’universo RS.

Il ciclo sembrava chiuso nel 1997, quando il cinque cilindri uscì di scena. Ma dodici anni dopo Audi lo riportò al centro della scena.

Il ritorno: più leggero, più potente, più Audi

Con la TT RS del 2009, il 2.5 TFSI inaugurò la nuova era. La vera svolta arrivò nel 2016: basamento in alluminio, pistoni alleggeriti, rivestimenti al plasma, albero motore cavo. Risultato: 400 CV e un’erogazione piena e continua.

L’ultima evoluzione equipaggia Audi RS 3, con 500 Nm, 0-100 km/h in 3,8 secondi e una progressione che resta un riferimento nella categoria. Il tutto mantenendo un peso di appena 160 kg e dimensioni talmente compatte da facilitare il montaggio trasversale.

Il valore del saper fare: montato a mano a Gyor

Il cinque cilindri Audi non è solo tecnica: è anche artigianalità. Nasce nello stabilimento di Gyor, in Ungheria, dove viene assemblato a mano in 21 stazioni da tecnici specializzati. Ogni motore affronta test a freddo e a caldo prima di essere destinato ai modelli RS.

Un’icona che continua a vivere

Cinquant’anni dopo il debutto, il cinque cilindri Audi resta una rarità nel panorama automotive. Un motore che combina ingegneria sofisticata, prestazioni pure e un timbro capace di emozionare ancora oggi. Per Audi, il modo più autentico di onorare il proprio motto: Vorsprung durch Technik.

 











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