Il “motore invisibile” del Paese vale il 4,9% del Pil e dà lavoro a 1,53 milioni di persone. L’Italia produttiva non passa per le sale dei consigli d’amministrazione, ma per tangenziali, centri logistici e zone industriali. È l’economia che viaggia su quattro ruote, quella dei Light Commercial Vehicles, protagonista di uno studio firmato SDA Bocconi e realizzato per Ford Italia in occasione dei 60 anni del Transit.
Per la prima volta, l’impatto economico dell’intero ecosistema LCV è stato misurato nella sua totalità: 108 miliardi di euro di valore aggiunto nel 2024, pari al 4,9% del Pil nazionale, e 1,53 milioni di occupati legati ai settori “van-intensive”. A livello UE, le imprese che dipendono dai furgoni genererebbero un Pil che si collocherebbe al sesto posto in Europa, dietro solo a Germania, Francia, Italia, Spagna e Paesi Bassi.
Transit, 60 anni da protagonista dell’economia reale
«Questi dati confermano la centralità di un settore che è la spina dorsale dell’economia - commenta Marco Buraglio, AD di Ford Italia - Celebrarne i 60 anni significa celebrare il mondo del lavoro su ruote. In Lombardia, un veicolo commerciale su tre è Ford».
A rafforzare il quadro interviene Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente SDA Bocconi: «Non parliamo di un comparto marginale, ma di una delle colonne portanti del sistema produttivo. L’evoluzione dei veicoli commerciali è un vero sismografo dei cambiamenti economici e sociali”.
Green, digitale e lifestyle: le tre rivoluzioni del lavoro mobile
Lo studio individua tre tendenze decisive:
1. La svolta green diventa un vantaggio economico
Non solo sostenibilità: oggi l’elettrico è una scelta strategica. Con l’espansione delle ZTL, l’accesso ai centri urbani passa da motori a zero emissioni. Il rapporto quantifica risparmi fino a 12.000 euro in tre anni con veicoli come l’E-Transit, grazie al calo dei costi di energia (-70%) e manutenzione (-40%).
2. La digitalizzazione riduce i fermi macchina del 60%
La vera rivoluzione è nei dati: la “servitizzazione” sposta il valore dal mezzo al servizio. La telematica predittiva permette al veicolo di dialogare con l’assistenza e anticipare i guasti, con una drastica riduzione delle soste forzate.
3. Il van diventa anche stile di vita
Il veicolo commerciale non è più solo strumento di lavoro. Il boom dei campervan mostra come questi mezzi stiano diventando piattaforme di libertà, protagonisti della crescita del turismo nomade.
La forza dell’architettura a tre strati
La versatilità dei moderni LCV passa per un’architettura che combina:
strato meccanico, con telai modulari fino a 5 tonnellate;
strato logico, con software che consentono allestimenti evoluti e funzioni programmabili;
strato organizzativo, con oltre 200 centri specializzati in Europa capaci di trasformare un Transit in un’ambulanza, un’officina mobile o un furgone refrigerato.
Sessant’anni guidando il futuro
Il Transit non festeggia solo una ricorrenza: capitalizza la propria storia per definire le nuove priorità della competitività. Sostenibilità economica ed efficienza digitale non sono più opzioni, ma le basi dell’economia reale che, viaggiando in furgone, continua a tracciare la rotta del Paese.


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