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lunedì 17 novembre 2025

Dacia: i Sandriders sono pronti. Il deserto, anche…


 Presentata a Milano la stagione 2026 del dream team Dacia Sandriders che, alla Dakar, sarà presente con ben 4 equipaggi. La Dakar e il Mondiale Rally-Raid sono la sua palestra estrema, il luogo perfetto dove mettere alla prova un’idea che più radicale non si può: togliere il superfluo, esaltare l’essenziale. Così nasce Sandrider, il prototipo T1+ sviluppato insieme a Prodrive e ispirato alla concept Manifesto. 

Un laboratorio a cielo aperto dove ingegneri, designer, piloti e copiloti hanno lavorato fianco a fianco, anche attraverso sessioni immersive in realtà virtuale, per costruire una macchina pensata davvero dall’interno verso l’esterno.

 

Un team che cresce: Moraes e Zenz fanno poker

La stagione 2026 porta in dote un salto di qualità decisivo: il team Dacia Sandriders raddoppia le ambizioni e sale a quattro equipaggi. A unirsi alla formazione sono due nomi pesanti della scena rally-raid: Lucas Moraes e Dennis Zenz.

Moraes, brasiliano, 35 anni, è l’uomo che alla Dakar 2023 ha fatto rumore: podio all’esordio, poi un terzo posto mondiale e una vittoria al Rally-Raid Portugal 2025. Zenz, tecnico e velocissimo nella navigazione, ha guidato Seth Quintero al secondo posto di categoria alla Dakar 2023, e ha collezionato podi all’Abu Dhabi Desert Challenge nel 2024 e 2025.

Il loro ingresso rafforza una line-up già stellare: Al-Attiyah/Lurquin, Loeb/Boulanger, Gutiérrez/Moreno. Un quartetto che riflette una realtà ormai evidente: con il nuovo Balance of Performance FIA, le gare si giocano al millesimo e chi vuole vincere deve schierare più carte vincenti.

La Team Principal Tiphanie Isnard non gira intorno al punto: «Serviva un quarto equipaggio per competere ad armi pari. Lucas e Dennis sono stati una scelta naturale: veloci, consistenti e perfettamente in linea con la nostra cultura di squadra».

Ancora più diretto Frank Marotte, Direttore Marketing e Operazioni Dacia: «La Dakar 2026 è il nostro obiettivo dichiarato. Per raggiungerlo servono i migliori. La loro energia rispecchia lo spirito Dacia: essenziale, cool, orientato alla vittoria».

Moraes non nasconde l’entusiasmo: «È un nuovo capitolo della mia carriera. Con Dacia possiamo fare grandi cose». Zenz rilancia: «Il team ha tutto per puntare alla Dakar e ai titoli mondiali. Non vedo l’ora di iniziare».

Sandrider: meno peso, più grinta, più efficienza

La versione 2026 del Sandrider non è un semplice aggiornamento, ma un affinamento chirurgico.

Carrozzeria e peso

Pannelli alleggeriti, posteriore ridisegnato e privo del vano bagagli: l’obiettivo è chiaro, ridurre i chili superflui e rendere la vettura più scattante nelle dune.

Aspirazione e raffreddamento

Nuovo snorkel corto per la Dakar, filtro aria riposizionato, griglie riviste con filtri sabbia aggiuntivi e ventole più potenti. La lotta contro temperatura e polvere è la prima battaglia da vincere.

Visibilità e sicurezza

Frontale più pulito e LED potenziati per la notte saudita, insieme alla safety flag obbligatoria nelle dune più insidiose.

Telaio, trasmissione e motore

Bracci superiori rinforzati, frizione alleggerita, nuovo albero di trasmissione, torquemeter evoluto e bielle omologate FIA: tutti interventi pensati per aumentare robustezza e costanza di rendimento. L’elettronica motore è stata riscritta per massimizzare la potenza entro i limiti FIA senza il rischio di overboost.

Analisi e comfort

Telecamere interne per l’analisi delle performance e, per le tappe più bollenti, un sistema opzionale di raffreddamento per il casco.

Il cammino verso gennaio

Il Mondiale 2026 è un percorso in cinque tappe: dal gelo notturno della Dakar al calore tagliente di Abu Dhabi, passando per Portogallo, Argentina e Marocco. Un viaggio planetario che Dacia affronta con una convinzione nuova: ora il team ha profondità, tecnica e personalità per puntare in alto.










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