A settembre 2023, il mercato italiano dell’auto ha totalizzato 136.283 immatricolazioni (+22,8%) contro le 110.998 unità registrate a settembre 2022. Nel periodo gennaio-settembre 2023 i volumi complessivi si attestano a 1.176.882 unità, con una crescita del 20,6% rispetto a gennaio-settembre 2022.
“Dopo il rallentamento della crescita nei mesi estivi, a settembre il mercato auto italiano torna a registrare un rialzo significativo (+22,8%) – afferma Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA.
I primi nove mesi dell’anno chiudono con poco meno di 1,2 milioni di unità immatricolate (+20,6% su gennaio-settembre 2022), ancora distanti dai volumi pre- pandemia (-19,9% rispetto ai primi nove mesi del 2019). Con l’ingresso, oggi, nel quarto trimestre dell’anno, ANFIA stima che, nell’intero 2023, il mercato possa raggiungere 1.580.000 immatricolazioni complessive (+20% circa rispetto al 2022).
In questo scenario, tengo a ribadire l’importanza dell’accordo su Euro 7 raggiunto lo scorso 25 settembre dal Consiglio europeo Competitività, che ha accettato molte delle osservazioni tecniche e strategiche sostenute da ANFIA fin dall’inizio dell’iter – dalle date di entrata in vigore e dalla scelta di mantenere gli attuali standard per i veicoli leggeri, a quella di riportare i test di prova a banco per i veicoli pesanti. Il percorso è comunque ancora lungo e complesso e nelle prossime settimane sarà l’Europarlamento a doversi esprimere sul testo così revisionato.
Guardando più strettamente al nostro Paese, le priorità riguardano l’avanzamento del Piano Automotive 2030 insieme a Regioni, sindacati e Stellantis, e la rimodulazione degli incentivi attualmente in vigore per l’acquisto di vetture a bassissime e zero emissioni, al fine di renderli più efficaci per la diffusione delle tecnologie green”.
Analizzando nel dettaglio le immatricolazioni per alimentazione, le autovetture a benzina vedono il mercato di settembre in aumento del 31,8%, con quota di mercato al 29,7%, mentre le diesel calano del 2,5%, con quota al 15,2%. Nei primi nove mesi del 2023, le immatricolazioni di auto a benzina aumentano del 22,8% e quelle delle auto diesel dell’11,4%, rispettivamente con quote di mercato del 28,5% e del 18,4%.
Le auto ad alimentazione alternativa rappresentano, nel solo mese di settembre, il 55,2% del mercato, con volumi in crescita del 26,9% rispetto a quelli di settembre 2022. Nel cumulato, crescono del 22,8%, con una quota del 53,1%. Tra queste, le autovetture elettrificate rappresentano il 47,1% del mercato di settembre e il 44,1% del cumulato, in aumento del 31,2% nel mese e del 25,1% nei nove mesi.
Nel dettaglio, le ibride non ricaricabili incrementano del 36,3% nel mese, con una quota del 39,4%; nel cumulato crescono del 27,4%, con una quota del 35,7%.
Le immatricolazioni di autovetture ricaricabili aumentano del 10,2% a settembre e rappresentano il 7,6% del mercato del mese (a settembre 2022 la quota era dell’8,5%); nel cumulato crescono del 16,2% e hanno una quota dell’8,4% (in calo di 0,3 punti percentuali rispetto ai nove mesi del 2022).
Le auto elettriche hanno una quota del 3,6% nel mese e del 3,9% nel cumulato; le vendite diminuiscono del 2,2% a settembre, mentre aumentano del 27,8% nel cumulato. Le ibride plug-in crescono del 24,4% a settembre e mantengono una variazione positiva nel cumulato (+7,9% nei nove mesi), rappresentando il 4% delle immatricolazioni del singolo mese e il 4,5% del totale da inizio anno.
Infine, le autovetture a gas sono l’8,1% dell’immatricolato di settembre, quasi interamente composto da autovetture Gpl (+12,4% nel mese). Un marginale 0,1% è da ascrivere alle autovetture a metano, che, nel mese, diminuiscono dell’84,2%. Nel cumulato, le auto alimentate a metano calano dell’85,9% e le GPL crescono del 23,7%; insieme, da inizio anno, le due alimentazioni costituiscono il 9% circa del mercato (di cui solo lo 0,1% è a metano).
Le più vendute. Nei nove mesi, Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 ibride occupano, rispettivamente, la prima, seconda e quarta posizione tra le autovetture mild/full hybrid. Tra le PHEV, Jeep Compass è il modello più venduto, mentre Jeep Renegade è al quarto posto e Alfa Romeo Tonale al settimo. Tra le elettriche, Fiat 500 risulta il terzo modello più venduto dopo Tesla Model Y e Model 3, mentre Peugeot 208 occupa la settima posizione.
In riferimento al mercato per segmenti, nel mese di settembre le autovetture utilitarie e rappresentano il 35% del mercato, con volumi in aumento del 19% rispetto a quelli di settembre 2022.
Le auto dei segmenti medi hanno una quota del 10,4% a settembre, con un mercato in crescita del 10,3% rispetto al nono mese del 2022.
I SUV hanno una quota di mercato pari al 52,7%, in aumento del 29,9%. Nel dettaglio, i SUV piccoli rappresentano il 9,2% del mercato del mese (+58% rispetto a settembre 2022), i SUV compatti il 29,5 % (+20,7%), i SUV medi il 9,1%, (+34,8%), mentre le vendite di SUV grandi sono il 5% del totale (+37,5%). Il 23,5% dei SUV venduti nel mese di settembre è di un brand del Gruppo Stellantis.
Da inizio 2023, utilitarie e super utilitarie hanno una quota del 31,9% (+6,1% rispetto ai primi nove mesi del 2022). Il modello più venduto della categoria rimane Fiat Panda. Del gruppo Stellantis sono in top ten anche Fiat 500, al secondo posto, e Lancia Ypsilon, al quarto. Seguono, rispettivamente al quinto e settimo posto, Citroen C3 e Peugeot 208 e, infine, Opel Corsa al nono.
Le autovetture medie (segmenti C, D ed E) hanno una quota dell’11,4% (+36%). Nella top ten del mese di settembre, a rappresentare il gruppo Stellantis troviamo Fiat Tipo al terzo posto.
I SUV, in crescita del 29%, detengono una quota del 54,4% nel cumulato. Da sottolineare l’ottima performance di Jeep Avenger, che è terza nella top ten dei SUV piccoli con le quasi 14.000 unità immatricolate da aprile 2023 ad oggi (è seconda anche nella top ten mensile della sua categoria, dopo Yaris Cross).
Ottime anche le prestazioni di Evo 3 tra i SUV piccoli, al decimo posto nel mese e al nono nel cumulato, e di DR 3.0, nona della sua categoria per immatricolazioni nel solo mese di settembre e decima nel cumulato. Sempre più marginale la quota di Monovolumi e Multispazio (1,2% nel cumulato, in calo del 16,3%).
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