Per la prima volta Suzuki ha superato la soglia delle 39.000 immatricolazioni (oltre 41.000 contando anche le Jimny N1), con una quota di mercato annuale che si è attestata al 2,70%
Il 2021 chiude come il miglior anno di sempre per Suzuki in Italia, che negli ultimi dodici mesi ha raggiunto tre record storici, i cui risultati in dettaglio sono riassunti nelle statistiche stilate a fine dicembre dall’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri.
Suzuki ha immatricolato nel 2021 ben 39.317 auto (41.019 auto contando anche le Jimny N1 – fonte: dato interno Suzuki), un volume mai raggiunto prima che, confrontato con le 33.459 unità del 2020, fa registrare un incremento del 17,51%, superiore rispetto al mercato in generale, fermatosi invece a un + 5,50% (Fonte UNRAE). Rispetto al 2019 pre-covid, Suzuki è l’unico marchio tra i primi 25 del mercato ad essere in crescita, con un +2,8% (+7,3% considerando anche Jimny N1 – fonte: dato interno Suzuki).
Il secondo primato riguarda la quota di mercato. Incrociando le immatricolazioni di Suzuki con quelle totali italiane, pari a 1.457.952 vetture, si rileva infatti una quota del 2,70%, in netto progresso rispetto al pur ottimo 2,42% che a fine 2020 aveva fissato il precedente record. Grazie a questa crescita, l’Italia si conferma il primo mercato europeo per Suzuki e il quinto al mondo, un motivo di grande orgoglio per la filiale nazionale e per l’intera rete dei Concessionari Suzuki che sono stati cruciali nel raggiungimento di questi risultati.
Suzuki si è inoltre confermata nell’anno appena concluso il Costruttore con la maggior incidenza delle vendite ai privati rispetto al totale, con una percentuale del 94,9%. Questo dato esprime molto bene i valori della casa giapponese, che da sempre mette il Cliente al centro di ogni suo progetto ed attività, migliorando il loro standard di vita grazie ai propri prodotti.
Una crescita costante. Dando uno sguardo al recente passato, si nota come i volumi Suzuki siano quasi triplicati rispetto al 2013, quando le immatricolazioni furono di 13.942 unità. Da allora la Casa di Hamamatsu ha intrapreso un cammino di crescita costante, come evidenzia il progressivo aumento della sua quota di mercato.
Analizzando gli ultimi sei anni, si parte dal 1,24% nel 2016 (anno in cui fa il suo ingresso in gamma la prima vettura ibrida), per passare poi all’1,58% nel 2017 e raggiungere quindi l’1,72% nel 2018. Il 2% è stato toccato per la prima volta nel 2019, cui hanno fatto seguito i citati record del 2,42% e del 2,70% rispettivamente nel 2020 e nel 2021.
Una gamma all’avanguardia Un simile andamento testimonia in modo chiaro come il Cliente italiano stia premiando le scelte di Suzuki, che sin dal 2016 sta rinnovando la sua gamma a livello tecnologico e stilistico. Il centro stile sito a Torino, uno dei soli 4 centri stile Suzuki nel mondo, e le tecnologie Suzuki Hybrid e 4x4 ALLGRIP, hanno dimostrato la capacità di rinnovamento e di interpretazione delle necessità e gusti dei Clienti italiani.
La gamma Suzuki si compone oggi di modelli 100% ibridi, tutti disponibili di serie o a richiesta con cambio automatico e - a eccezione della sola Swace - anche con trazione 4x4 ALLGRIP. Le auto di Hamamatsu sono poi all’avanguardia sotto molto punti di vista. Sono per esempio più compatte della media dei rispettivi segmenti ma risultano tra le migliori in fatto di abitabilità e si rivelano capaci di abbinare anche al meglio leggerezza e resistenza, efficienza e piacere di guida.
I modelli più venduti. Le principali artefici delle brillanti performance commerciali di Suzuki nel 2021 sono state Ignis e Swift, nella Top 10 delle vetture ibride più vendute: Ignis è 6° in questa speciale graduatoria (confermata anche come la terza compatta più venduta del segmento A), mentre Swift è 7°. Tra gli altri modelli spicca in particolare il successo di Vitara, 8° nella classifica delle fuoristrada best-seller con 4.597 auto, oltre mille più di quelle registrate lo scorso anno.
Gli obiettivi 2022 in Itali. Suzuki fissa per il 2022 l’ambizioso obiettivo di confermare i risultati record del 2021, soddisfacendo il più alto numero possibile di richieste dei Clienti, pur in uno scenario incerto per le condizioni di mercato e la ridotta disponibilità di semiconduttori.
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