Un dato eccellente, che colloca il crossover compatto
Volkswagen nella “Top 10” assoluta dei modelli più venduti in Italia e ne
certifica il gradimento per le sue caratteristiche molto adatte alle esigenze
del nostro mercato nazionale.
Il 2019 ha portato grandi soddisfazioni anche alla nuova
arrivata della T-Family: dall’avvio della sua commercializzazione ad aprile, in
circa otto mesi il City SUV T-Cross
ha fatto registrare ben 21.373 immatricolazioni, scalando rapidamente la
classifica della categoria di appartenenza.
Alle novità si aggiungono poi le apprezzate conferme: come
la Volkswagen Tiguan, che consolida
la sua posizione di vertice con ampio margine nel segmento D, facendo segnare
23.835 unità immatricolate nel 2019.
Pur nell’ultimo anno di commercializzazione e con l’arrivo
sul mercato della nuova generazione già annunciato per marzo 2020, la Golf 7 è stata la berlina di segmento C
più venduta in Italia, ottenendo 27.354 immatricolazioni complessive a prova
del fascino che continua a mantenere questo modello. Nei suoi 45 anni di
storia, infatti, la Golf è stata venduta in oltre 35 milioni di esemplari in
tutto il mondo, di cui oltre 2,5 milioni solo in Italia. Un equilibrio di
qualità che dura nel tempo, testimoniato dalle circa 700.000 Golf che ancora
circolano nel nostro Paese e dalla fedeltà dei lienti che l’acquistano: 2
proprietari di Golf su 3, infatti, la scelgono nuovamente al momento di
cambiare auto.
Con 34.629 unità, la Polo
conferma il suo ruolo di spicco nell’offerta Volkswagen in Italia: nel 2019, è
stata infatti il secondo modello più venduto della Marca e si è collocata al
sesto posto nella classifica del popolare e competitivo segmento B.
Un risultato significativo anche per la city car up! che,
pur nel suo ottavo anno di commercializzazione in Italia, è stata venduta in
17.465 unità, ottenendo il quinto posto tra le vetture del segmento A.
15.000 unità complessive, le Volkswagen Golf TGI, eco up! e
Polo TGI (rispettivamente primo, secondo e quinto modello a metano più venduto
in Italia) hanno pesato per quasi il 40% del totale delle immatricolazioni di
questa alimentazione. Un contributo concreto alla riduzione delle emissioni: ai
costi di gestione contenuti grazie anche al ridotto costo del carburante,
infatti, si aggiunge la sostenibilità ambientale. Un’automobile alimentata a
gas metano, infatti, emette circa il 25% in meno di CO2 rispetto a una a
benzina, in ragione della bassa componente di carbonio nel gas naturale e della
sua maggiore capacità energetica. Inoltre, la combustione del metano produce meno
monossido di carbonio (CO) e ossidi di azoto (NOX), oltre a quantità minime di
particolato.
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