In Italia il diesel rimane al primo posto, la tecnologia Bosch lo renderà ancora più
ecologico ed efficiente - Il diesel ha un grande futuro anche elettrificato - Motore
diesel indispensabile per rispettare limite EU di 95g/km nel 2021 - Da gennaio 2015 motori conformi all’Euro 6 - Elettrificazione del
diesel con l’ibrido a 48 V
I motori a combustione interna rimarranno la base per la
mobilità efficiente del futuro. Anche tra dieci anni, la maggior parte dei
nuovi veicoli in tutto il mondo sarà alimentata a combustibili fossili. In tale
contesto in Italia la motorizzazione diesel è ancora la più gettonata. Oltre il
55% delle vetture di nuova immatricolazione nel nostro Paese (dato riferito al
primo trimestre del 2015) sono state diesel. Questo grande successo è
imputabile sostanzialmente al fatto che questa alimentazione garantisce bassi
consumi, contenute emissioni e piacevolezza di guida. In particolare il diesel
ha il monopolio se parliamo si SUV e berline. Infatti, il motore diesel fornisce
approssimativamente il 40% di coppia in più rispetto al suo corrispettivo a
benzina e questo si traduce in una guida più piacevole specialmente nelle
vetture con una massa importante.
In termini di
economia dei consumi, un motore diesel ha un’efficienza del 25% superiore
rispetto ad un motore a benzina. Sono già disponibili in serie autovetture
compatte alimentate a diesel con un consumo medio di 3,6 litri di carburante
per 100 km. Il progresso tecnologico del motore diesel è tutt’altro che terminato.
Bosch si aspetta nei prossimi anni un ulteriore contenimento dei consumi e
delle emissioni, di questa alimentazione, fino al 20%. Questo è dovuto
principalmente ai più severi limiti che verranno introdotti: Europa, Stati
Uniti e Cina alzeranno i requisiti di legge per l'efficienza del motore; a
partire dal 2021, le auto di nuova immatricolazione nell'UE avranno un tetto di
emissioni di CO2 pari a 95 g/km. La motorizzazione diesel è indispensabile per
rispettare questi limiti stringenti.
L’elettrificazione
delle vetture porterà ulteriori miglioramenti anche ai motori diesel.
L’elettrificazione si traduce in una riduzione delle emissioni di ossido di
azoto rendendo il trattamento dei gas di scarico ancora più efficiente. In
particolare la soluzione Bosch si chiama BRS (Boost Recuparation System) a 48
volt. Il nuovo sistema di recupero a 48 volt di Bosch genera una spinta
supplementare che può ridurre considerevolmente le emissioni non trattate di
ossido di azoto, in particolare in fase di accelerazione o di spunto.
Parallelamente il motore diesel diventerà più ecologico in
termini di emissioni sia di ossidi di azoto sia di particolato.
Dall'introduzione della norma Euro 1 nel 1993, le emissioni prodotte dal
traffico stradale si sono drasticamente ridotte. Lo sviluppo tecnologico e i
nuovi prodotti, hanno permesso di contenere le emissioni di sostanze come CO2,
ossidi di azoto e particolato. Infatti, dal 1990, le emissioni di particolato
dei motori diesel sono state ridotte del 97% circa, mentre quelle relative agli
ossidi d'azoto, rispetto ai limiti imposti dall’Euro 3, sono state abbassate
del 84%. A partire dal 1° gennaio 2015, tutti i veicoli di nuova
immatricolazione dovranno essere conformi ai limiti previsti dalla norma Euro
6. Con l’introduzione di questa nuova normativa i motori diesel hanno
praticamente gli stessi limiti di emissione di quelli a benzina.
L’ingegneria rivolge
la sua attenzione alle emissioni reali di guida
Oltre alle normative sulle emissioni vigenti, gli ingegneri
si concentrano sempre di più sulle emissioni reali di guida. L'Unione europea
sta discutendo se introdurre test delle emissioni a partire dal 2017. Questo
metodo di misurazione per vetture diesel si concentra principalmente sulle
emissioni di ossido di azoto e monossido di carbonio nelle situazioni di guida
reali.
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