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martedì 12 maggio 2015

Peugeot: 90 anni fa conquistò la coppa Florio

  Maggio 1925, esattamente novant'anni fa, Peugeot si aggiudicò definitivamente la Coppa Florio. Si trattava di un trofeo messo in palio nel 1905 da quel Vincenzo Florio, ricco discendente di una  famiglia  di armatori ed  industriali  vinicoli che  l'anno successivo darà vita  a quella  Targa Florio  che  nel  2016 festeggerà il suo  primo centenario.

 
Affascinato dalla  nuova   realtà delle  corse automobilistiche che  si  stavano  diffondendo in  Europa,   in  quel  1905 Vincenzo  Florio volle legare il proprio  nome a una  competizione automobilistica che  già si svolgeva dal  1900  con  il nome di Coppa Brescia sul percorso Brescia - Cremona - Mantova - Verona  – Brescia.

Il regolamento della Coppa Florio prevedeva la sua assegnazione definitiva, assieme ad un premio in denaro di 50mila lire, alla Casa  costruttrice che l'avesse vinta più volte nell'arco di sette edizioni, a partire dal 1905.

Poiché  le prime sei, organizzate su vari circuiti (Brescia, Bologna, Madonie in Sicilia) nell'anteguerra furono  vinte da sei marche diverse,  fu necessario aspettare fino al  19  novembre 1922  per  disputare la  settima e  si sperava  definitiva edizione.

Invece  la gara venne  vinta da  una  new  entry,  la Peugeot, che  con  André Boillot si affermò sul medio  circuito  delle Madonie (Cerda, Campofelice, Polizzi e Caltavuturo, Cerda).

La Coppa  Florio  fu  definitivamente assegnata  solo  il 3  maggio 1925   quando André  Boillot bissò  per  Peugeot l’affermazione del '22, vincendo – su un circuito che contava ben 1.500  curve - la speciale classifica inserita all'interno di quella  Targa Florio, da anni gara affermata sul palcoscenico motoristico internazionale.

La Peugeot vittoriosa con  André Boillot era  una  Tipo 174  S Competizione. Dotata di un telaio  più leggero rispetto alla  versione stradale, montava un  quattro cilindri a corsa lunga  di 4  litri che  erogava 85  CV a 1900  giri/min.  La distribuzione era  con  valvole  a fodero, una  soluzione impiegata su  alcune auto  di lusso  di quell'epoca. La velocità massima era di oltre 110 orari.

La Casa  del Leone, gli anni successivi, in segno di sportività rimetterà poi in palio l’ambito  trofeo.






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