Zanchi-Agnese
esaltano la Milano Autostoriche al MonteCarlo
* Sempre tra i primi 3 tra 317 equipaggi in gara, si
aggiudicano l’edizione 2015 del rally
* 231 posizioni recuperate da Bergamaschi-Scarcella in un inseguimento epocale
* Mozzi-Biacca,
Morosini-Rainisio e Arengi Bentivoglio-Torlasco velocissimi ma bersagliati
dalla sfortuna
* Zampaglione-Torlasco 2° di raggruppamento e
Dell’Acqua-Vicari 1° di classe
Monaco (MC), 4 Febbraio 2015
Era un MonteCarlo
Historique molto sentito da tutti i piloti della Scuderia Milano
Autostoriche questa edizione 2015. E le aspettative non sono andate deluse:
dopo oltre 2500 chilometri di gara in condizioni difficilissime tra neve e
ghiaccio l’equipaggio di punta del team milanese, Peter Zanchi e Giovanni
Agnese, ha segnato il proprio sigillo sulla cima dell’albo d’oro della gara
monegasca, primi assoluti tra tutti i 317 concorrenti al via.
Già sulla carta la Milano Autostoriche presentava quest’anno
piloti molto agguerriti, in grado di lottare quasi tutti per le posizioni alte
di classifica. E infatti nelle prove cronometrate i rappresentanti del
sodalizio milanese si sono fatti sempre vedere nelle primissime piazze. Morosini-Rainisio
e gli ospiti russi Terentyev-Berkut, entrambi su Opel Kadett GTE, si sono
aggiudicati entrambi una prova speciale ciascuno; Zanchi-Agnese su VW Golf GTI
e Mozzi-Biacca su Lancia Fulvia HF 1.6 hanno segnato ciascuno a loro volta un
secondo posto ed una serie di piazzamenti tra i primi 15 assoluti; Aiolfi-Nodi
su BMW 2002 Tii hanno registrato un 3° posto, così come Wright-Traverso con la
splendida Lancia Stratos, 3i assoluti nella 6° prova appena davanti a Morosini;
Arengi Bentivoglio-Maurizio Torlasco su Porsche 911 si sono piazzati 6i in due
prove così come Zampaglione-Marco Torlasco al volante della Porsche 356;
Dell’Acqua-Vicari e Schon-Schon hanno portato le piccole A112 Abarth all’8°
posto ciascuno in una prova cronometrata, mentre Bergamaschi-Scarcella hanno
spinto il loro VW Maggiolone 1303S 2 volte fino alla 9° piazza assoluta.
Fin dalle prime battute era chiaro a tutti che Zanchi-Agnese
quest’anno non avrebbero lasciato vita facile agli avversari. Sparito il
favorito belga 3 volte vincitore del “Monte” Lareppe e un po’ in crisi gli
avversari più ostici come il francese Coppola su Renault Alpine, la lotta per
il vertice ha visto un incontro a tre tra i portacolori della Milano
Autostoriche, i francesi Durand-Chol su Opel Kadett GTE ed i belgi
Maes-Deplanke su VW Porsche 914, con i tedeschi Juentgen-Mueller su DKW F12 a
fare da quarti incomodi avvantaggiati dalla scelta della “media bassa” ammessa
per le vetture più anziane.
Per oltre 10 prove rese selettive da condizioni stradali
estreme che andavano dalla neve al ghiaccio al bagnato ai tratti asciutti, che
rendevano la scelta delle gomme fondamentale per ottenere un buon risultato, i
tre equipaggi di testa se le sono date di santa ragione scambiandosi
ripetutamente la posizione di vertice, senza però riuscire a distanziare i
diretti avversari. Il tutto si è deciso dunque all’ultima notte, come nei più
classici Rallye di MinteCarlo, sulle lunghe prove di Loda e del Turini, dove
Zanchi-Agnese hanno ingranato una marcia in più sulla loro Golf nei tratti
gelati del colle più famoso del “Monte”, allungando su Durand e costringendo
Maes ad una uscita di strada che lo ha tolto addirittura dalla zona podio, sul
cui 3° gradino è salito allora Jutgen, fantastico con la piccola DKW.
Detto dei primi, ci sarebbero tante altre storie da
raccontare. A partire dalla gara di Bergamaschi-Scarcella col Maggiolone 1303S
vittima a Torino, dopo solo un paio di chilometri, di un tamponamento al
semaforo da parte di una vettura “civile”: il poco danno subìto si è trasformato,
dopo 900 km di avvicinamento a Monaco, in un guaio serio ai condotti dell’olio
che ha fatto precipitare l’equipaggio milanese al 272° posto in classifica a
fine della prima tappa.
La rimonta del “Maggiolino tutto matto” è stata tutta da
seguire: 166 posizioni guadagnate nella seconda tappa, 35 nella terza, altre 12
nella quarta e infine 18 posizioni nell’ultima notte, che hanno portato i
portacolori della Milano Autostoriche al 41° posto assoluto. Analoga sorte
sfortunata per Morosini-Rainisio, costretti ad abbandonare la gara durante la
prima notte per un grave problema al motore, risolto in officina e che ha
consentito all’equipaggio monegasco di rientrare in gara grazie alla formula
“superrally” in ultima posizione con un distacco incolmabile nonostante le
prestazioni sempre al vertice.
Guai anche per la Lancia Stratos di Wright e Traverso,
costretti a saltare alcuni controlli n seguito ad un innevamento causato dalla
vettura di uno spettatore, e per la 131 Abarth di Brunori-Filippini. Un’uscita
di strada in prova speciale è costata cara a Mozzi-Biacca quando erano nelle
primissime posizioni di classifica, che non hanno più potuto recuperare a causa
del lungo tempo perso per rimettere in carreggiata la vettura. Vittime di un
incidente in prova speciale, Fontanella-Sisti hanno dato forfait dopo un
bell’inzio gara che li ha visti entro i primi 30. Più dura la sorte con la
Porsche di Arengi Bentivoglio-Maurizio Torlasco, avviata ad un buon risultato
entro i primi 10 quando il cambio è rimasto bloccato su due marce proprio
durante la penultima prova. Bene per tutta la gara invece la Porsche 356 di
Zampaglione-Marco Torlasco, accreditata dell’eccellente 9° posto finale
modificato poi nel 20° una non meglio identificata interpretazione dei
rilevamenti cronometrici dell’ultima prova, ma comunque 2i di raggruppamento. E
poi ci sono le super prestazioni delle piccole A112 Abarth di Dell’Acqua-Vicari
e Schon-Schon: 28i i primi, vincitori di classe, autori di una gara sempre
all’attacco, più attardati gli altri in seguito ad una uscita di strada che ha
richiesto l’aiuto del pubblico per liberare la macchina dalla neve.
Un’avventura, dunque, questa della Scuderia Milano
Autostoriche, gemellata per l’occasione con la Scuderia Estense, che ha avuto
come risultato principale quello di portare a casa il trofeo più ambito, quello
del 1° assoluto al rally di MonteCarlo, grazie a Peter Zanchi e a Giò Agnese,
ma che ha anche messo in risalto il grande potenziale dei piloti e delle
macchine della squadra. Il quarto posto nella classifica per scuderie,
nonostante le disavventure di piloti come Morosini, Arengi Bentivoglio, Mozzi e
Bergamaschi, è la conferma del valore delle forze messe in campo anche
quest’anno dalla Milano Autostoriche al Rallye MonteCarlo Historique.
La Scuderia Milano Autostoriche (www.milanoautostoriche.it)
raggruppa principalmente gli amanti delle auto d’epoca ma anche gli
appassionati di sfide su strada e in pista col cronometro.
Nato nel 2006 dal gruppo dei soci fondatori, tutti amici che
gareggiavano insieme già da oltre dieci anni, il sodalizio conta attualmente
quaranta soci, tutti appassionati in piena attività, con un parco vetture
datate tra il 1930 e il 1980. Tra queste alcuni esemplari di indubbio valore
storico-collezionistico. Presente con propri equipaggi in tutte o quasi le
principali gare di regolarità disputate in Italia, è molto conosciuta anche
all’estero, avendo gareggiato in Francia e in Corsica, in Spagna, in
Portogallo, in Grecia.
Peculiarità della Scuderia Milano Autostoriche è lo spirito
che accomuna tutti i soci ed i simpatizzanti: amicizia e sportività.
Lo scopo della scuderia storica è quello di aiutare i soci
con consigli e suggerimenti per la loro attività agonistica e per la corretta
preparazione della vettura e della gara, contribuendo a creare sinergie che
riescono a ridurre i costi e le tempistiche organizzative e burocratiche
caratteristiche di determinati tipi di manifestazioni.
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