Alla fine di un lungo trend negativo, il mercato auto nel
2014 si è chiuso positivamente(+4,2% sul 2013 e 1,36 milioni di nuove
registrazioni). A gennaio 2015 la prima crescita a doppia cifra da marzo 2010:
+10,9%
Hanno contribuito a questo risultato le vendite del comparto
noleggio, che con quasi 27.600 nuove immatricolazioni crescono del 54% su
gennaio 2014, che risultava già in crescita del 23% su gennaio 2013. Negli
ultimi anni volumi così importanti per il noleggio hanno riguardato i mesi tra
marzo e giugno.
Le vendite ai privati crescono in termini di volumi (+1,8%),
ma perdono in termini di punti percentuali rispetto ad un anno fa, grazie anche
al boom di vendite complessive intestate alle società, cresciute di 1/3
rispetto a gennaio 2014.
Ottimo inizio anche per le auto ad alimentazione alternativa
che complessivamente nel mese registrano un incremento del 20% e in termini di
quota conquistano il 15,8% del totale mercato, appena 0,3 punti percentuali in
meno rispetto alla media dell’anno passato (16,1%).
Secondo l’area geografica il mercato delle autovetture segna
un aumento del 30% nelle regioni del Nord-Est, dovuto al boom di vendite in
Trentino Alto-Adige e del 6,8% nelle regioni del Centro.
A gennaio 2015 le vendite di auto di FCA aumentano
dell’11,38%, più del mercato complessivo. Anche nel 2015 le prime posizioni
della top ten parlano italiano con cinque vetture FCA nelle prime posizioni:
Panda, 500L, Punto, Ypsilon e 500. Molto positivo il risultato della 500X che è
già tra le più vendute del suo segmento con una quota dell’11,1%. Regina delle
auto diesel è sempre un modello FCA: 500L.
Quasi quintuplicate le vendite di Jeep e hanno segno
positivo tutti gli altri brand di produzione nazionale: Ferrari +11%, Maserati
+1,6%, Lamborghini e Dr Motor.
Seguono FCA nella classifica per Gruppi: Gruppo VW con il
13,7% di quota (+6,4 l’incremento dei volumi), Gruppo Renault con il 9,4%
(+27%), il Gruppo PSA con l’8,6% di quota
(-5,9%) e Ford con il 7,2% (+25,6%). Il portafoglio ordini, con circa
129 mila contratti, cresce a gennaio 2015 dell’8,8%.
Confronto con i major
markets europei - Dal confronto con i major markets europei, secondo i dati
preliminari diffusi dalle Associazioni di settore, si registrano i seguenti
andamenti per gennaio 2015. In Germania sono state immatricolate 211.337 nuove autovetture in crescita del 2,6%
su gennaio 2014. Le vendite ai privati sono appena il 31,2% del mercato. Le
nuove vetture diesel pesano per il 50,6% di tutto il mercato, mentre le vetture
ad alimentazione alternativa l’1,7%. Le emissioni medie di CO2 delle vetture
nuove immatricolate a gennaio sono pari a 130,4 g/km.
In Francia il mercato dell’auto registra 132.824 nuove
registrazioni nel mese di gennaio, con una contrazione del 5,9%. Stabili i
marchi francesi (-0,1%), in crescita i marchi esteri (+14,5%). FCA conquista il
9,7% del mercato.
Nel Regno Unito il mercato totalizza 164.856 nuove registrazioni, in aumento del 6,7% su
gennaio 2014. Si tratta del miglior volume di vendita per il mese di gennaio
dal 2007 e del 35° mese cosnecutivo di crescita del mercato auto. Le vendite di
auto alle società1 crescono nel mese del 18,1%.
In Spagna il mercato registra il miglior risultato da
gennaio 2010 con 68.118 e un aumento delle vendite del 27,5% grazie
all’efficacia dei vari Plan Pive, sostenuti dal Governo spagnolo, che oltre ad
agire sul fronte del mercato, hanno favorito occupazione e favorito gli
investimenti dell’industria automotive, che fa da traino all’intera economia.
Per il mercato si tratta del diciassettesimo incremento consecutivo. Secondo
l’alimentazione, le vetture diesel rappresentano il 67,5% del mercato, quelle a
benzina il 30,2% e le ibride sono il 2,2%. Le vendite ai privati sono il 60,2%
dell’intero mercato e registrano un aumento tendenziale del
29%.
Oltreoceano – USA
Fiat-Chrysler registra un ottimo risultato, immatricolando
negli Stati Uniti oltre 144 mila light vehicles a gennaio 2015, con un
incremento del 13,7% e una quota del 12,6% sul mercato totale.
Il mercato statunitense ha totalizzato nel mese circa 1,146
milioni di light vehicles (+13,7%): le vetture registrano un incremento del
7,8% e i light trucks del 19%. Migliorano ancora l’occupazione e il clima di
fiducia dei consumatori, cala il prezzo dei carburanti, questi fattori fanno
prevedere che, anche nel 1° trimestre 2015, il mercato manterrà il ritmo di
crescita dell’ultima parte del 2014. Anche a febbraio potrebbe si potrebbe
registrare un aumento a doppia cifra, visto che nei primi due mesi del 2014 le
vendite furono molto basse a causa del maltempo, ci fu poi un recupero nel mese
di marzo 2014. Il 79,9% dei light vehicles venduti sono prodotti nell’area
Nafta e hanno registrato un incremento delle vendite del 16,5% su gennaio 2014.
Le vendite di light vehicles di importazione crescono solo del 3,8%.
Mercato per
alimentazione
Le immatricolazioni di nuove vetture “ecofriendly” nel mese di gennaio 2015 hanno totalizzato
20.704 unità, (+20%), che pesano per il 15,8% del totale venduto. Le vetture a
benzina/Gpl hanno registrato un incremento di quasi il 24% e quelle a metano
del 9,5%, insieme le vetture a gas rappresentano l’89% di tutte le vendite ad
alimentazione alternativa. Anche le
vetture elettriche ed ibride-elettriche conseguono ottimi risultati.
Le otto principali province italiane pesano per il 28% sul
totale immatricolato in Italia a gennaio 2015 e hanno complessivamente una quota
di vetture a trazione alternativa più alta di quella nazionale. Contribuiscono
in particolare a questo risultato le province di Bologna, Napoli e Torino.
Il calo dei prezzi
dei carburanti, per ora non ha cambiato in modo marcato gli orientamenti
dei consumatori né sulla scelta dell’auto né sull’aumento dei consumi dei
carburanti.
Il prezzo del petrolio è dimezzato a partire dai mesi
estivi, anche per la determinazione dell’Arabia Saudita nel mantenere
inalterata la produzione (seguita recentemente anche dall’Iraq). In dicembre,
la caduta è stata marcata (oltre il 20% rispetto alla media di novembre),
toccando livelli inferiori ai 60 dollari a barile (fonte: FMI). Secondo le
proiezioni del Fondo Monetario Internazionale, il prezzo del petrolio dovrebbe
mantenersi basso per tutto il 2015.
Il calo dei prezzi alla pompa dei carburanti rappresenta un
vantaggio per i consumatori:
- Per un pieno di 50 litri di gasolio a luglio 2014
occorrevano 81,78 euro, a
gennaio 2015 invece 69,36:
un risparmio di 12,42 euro.
- Per un pieno di 50 litri di benzina a luglio 2014
occorrevano 88,10 euro, a dicembre invece 73,60: un risparmio
di circa 14,50 euro.
Se tutte le componenti del prezzo dei carburanti sono calate, quella delle imposte è calata di
meno, tant’è che l’incidenza fiscale continua ad aumentare sul prezzo finale
dei carburanti.
A gennaio 2015 le imposte pesano rispetto ad un anno fa:
- per circa il 68% del prezzo medio mensile alla pompa della benzina 2015 contro il 60,3%
- per circa il 63% del prezzo medio mensile alla pompa del gasolio contro il 55,5%
- per oltre il 41% del prezzo medio mensile alla pompa del
GPL contro il 35%.
Dal 2009 al 2014 i consumi di carburanti sono calati del 26%
per la benzina senza pb e del 10% per il gasolio auto, mentre sono cresciuti
del 43% per il GPL. Nonostante il calo dei consumi, il gettito per l'erario
dalle imposte sui carburanti è cresciuto nel 2013 rispetto al 2009 del
21,9%. Tale gettito risulta in calo solo
nel 2013 sul 2012 (- 2,1%).
Mercato per modalità
d’acquisto
Com’è noto la crisi economica e occupazionale e la
perdurante stagnazione economica hanno determinato, negli ultimi anni, una forte
contrazione dei consumi e hanno alimentato un atteggiamento di estrema cautela
da parte dei consumatori, inducendoli a rinviare il più possibile la
sostituzione dell’automobile. Negli anni 1998-2002 sono state immatricolate in
Italia 11,8 milioni di nuove autovetture, di cui, a fine 2013, l’84% risultava
circolante. Si tratta di vetture con un’anzianità tra gli 11 e 15 anni, la cui
sostituzione verosimilmente non potrà essere rinviata ancora per molto tempo,
soprattutto laddove non siano disponibili alternative di trasporto per esigenze
di lavoro- studio.
Guardando ai numeri, da luglio 2014 le vendite ai privati
hanno cambiato segno, nonostante che lo scenario economico e sociale non sia
praticamente mutato. Secondo ISTAT, l'aumento del reddito disponibile reale nel
3° trimestre 2014, si è riflesso in un aumento del tasso di risparmio per le
famiglie, che continuano a mantenere un atteggiamento prudente.
Con riferimento alle famiglie, l’Istituto di Statistica registra a gennaio un rialzo
del clima di fiducia, sostenuto dal significativo
miglioramento delle aspettative. Il tasso di disoccupazione a dicembre scende
al 12,9%, in diminuzione di 0,4 punti percentuali in termini congiunturali. Il
calo osservato a dicembre è il primo segnale di contrazione della
disoccupazione dopo un periodo di crescita che si è protratto nella seconda
metà dell'anno. Timidi segnali per ora, che se andranno consolidandosi nei
prossimi mesi, potrebbero tradursi nella tanto attesa ripresa dei consumi,
soprattutto se la riforma del lavoro favorirà l’ingresso dei giovani nel mondo
del lavoro, ora grandi esclusi dal consumo di beni durevoli.
Intanto nell'elenco dei prodotti che compongono il paniere
di riferimento della rilevazione dei prezzi al consumo, ISTAT ha incluso i
mezzi di trasporto in condivisione: car sharing e bike sharing.
Recenti indagini condotte da
MTV e da ISFORT sulla mobilità dei giovanissimi emerge un dato
interessante e cioè che l’auto di proprietà piace alla cosiddetta Generazione
Y, un risultato controcorrente rispetto alle tesi fino ad oggi affermate da
altri studi. Secondo lo studio
"Millennials Have Drive”,
curato dall’emittente MTV e
presentato alla convention della National Automobile Dealers Association a San
Francisco, anche i "millennials", i giovanissimi che hanno da poco
raggiunto l'età della patente, non vogliono rinunciare all'auto.
La generazione con lo smartphone in mano e i social sempre
aperti, sembrerebbe non aver perso
l'interesse per le quattro ruote.
Dall'indagine emerge che il 75% degli intervistati con età
compresa tra i 18 e i 34 anni, preferirebbe non accedere per un giorno ai
social media, piuttosto che rinunciare alla “propria” auto. La media mensile
della percorrenza effettuata in auto negli spostamenti è sorprendentemente più
alta nei giovani della generazioni Y rispetto a quelle precedenti (genX e baby
boomers). L’auto per i “millenials” rappresenta lo strumento che identifica il
passaggio all’età adulta.
Anche lo studio sulla mobilità dei giovani italiani, curato
da ISFORT, evidenzia che le fasce più giovani della popolazione esprimono di
norma livelli elevati di domanda di mobilità. Tuttavia, le stime
dell’Osservatorio “Audimob” di ISFORT evidenziano una caduta dei consumi negli
ultimi anni anche per chi ha meno di 30 anni.
In particolare negli anni della crisi, dal 2008 ad oggi, il
calo degli spostamenti giornalieri è particolarmente brusco per tutta la
popolazione.
La domanda di
mobilità dei giovani: la distanza media giornaliera percorsa (in km)
Audimob, ISFORT
Quanto agli altri indicatori di base della domanda di
mobilità, lo studio riporta che è soprattutto la fascia 20-29 anni ad esibire i
valori più alti. In particolare, rispetto alle distanze percorse, il dato dei
“giovani” del 2013 sale a 46,9 km medi giornalieri, contro i 37,8 della media
della popolazione e i 29,6 dei “giovanissimi”. Molto elevato l’in- cremento
registrato rispetto al 2001, quando nella fascia 20-29 anni si percorrevano in
media “solo” 33,6 km giornalmente. Un aumento,
ma meno significativo, si è
registrato anche per
gli “under 20”,
così come per la media complessiva della popolazione. E’ l’effetto
dell’allungamento medio degli spostamenti che si è verificato negli ultimi
10-15 anni, soprattutto a causa della migrazione di quote significative di
popolazione verso le zone più esterne delle aree urbane alla ricerca di un
costo della vita meno oneroso.
I mezzi di trasporto
utilizzati dai giovani (val. %) Audimob, ISFORT
Gli “under 20” evidenziano un profilo di scelta modale
fortemente sbilanciato sul trasporto pubblico, dovuto al fatto che la maggior
parte di loro per ragioni anagrafiche non ha la patente e quindi può salire in
auto solo come passeggero.
Il trasporto pubblico pesa significativamente anche nella
fascia 20-29 anni, seppure molto meno ri-spetto agli “under 20”, con il 14,3%
dei viaggi (11,3% il valore medio dell’intera popolazione). L’uso
dell’automobile nella fascia 20-29 anni è più alto rispetto al totale della
popolazione.
Piuttosto bassa è la percorrenza dei giovani a piedi/bici
rispetto alla media della popolazione totale. Tra gli “under 20” le due ruote
motorizzate assorbono l’8,4% degli spostamenti, più del doppio della media
generale.
Tornando ai risultati del mercato auto a gennaio, le vendite
ripartite per tipo acquirente evidenziano incrementi per tutte le tipologie ad
eccezione dei taxi. Le vetture intestate ai privati rappresentano il 61,2% del
mercato, mentre le vetture intestate alle società sono complessivamente il
38,8%, con un aumento di 5,5 punti
rispetto alla quota di gennaio 2014.
Il noleggio ha visto crescere la propria incidenza sul
mercato nazionale delle auto nuove, conquistando il 18% del mercato nel 2012 e
2013 e poi ancora il 19,4% nel 2014. Pesa per tutto il comparto la sfavorevole
fiscalità rispetto agli altri Paesi europei.
In Italia, la deducibilità è stata ridotta in pochi mesi
(prima dalla “Legge Fornero” e poi dalla “Legge di Stabilità 2013”) dal 40% al
20%, mentre in ambito UE arriva fino al 100%. Inoltre, le soglie di
deducibilità per le auto utilizzate da imprese e professionisti sono ferme
addirittura al 1997, non essendo mai state rivalutate secondo gli indici Istat
come, invece, sarebbe previsto. Anche l’Iva è detraibile solo al 40%, mentre
nei principali Paesi UE la detraibilità arriva al 100%. Per queste ragioni,
l’incidenza delle auto aziendali in Italia resta comunque molto più bassa che
in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. ANFIA chiede almeno un ripristino
della normativa precedente alla Legge Fornero.
Mercato per segmento
A gennaio 2015 crescono le vendite di tutti i segmenti ad
eccezione di medie, superiori, lusso, monovolumi grandi, multispazio e combi.
Le vetture “alto di gamma” (Superiori, Lusso, Sportive, SUV
Grandi, Monovolumi Grandi) calano dello
0,5% nel 2014, dopo la pesante flessione del 23% circa
nel 2013, dovuta all’introduzione del superbollo, che ha penalizzato le vendite
dei modelli con potenza superiore a 185 KW, soggetti alla sovrattassa. A gennaio 2015 subiscono un’ulteriore contrazione
del 5,3%.
Le vendite complessive di vetture dei segmenti A e B passano
da una quota di mercato del 52% nel 2008 (anno precedente all’introduzione degli incentivi del 2009, che porteranno la
quota al 58%) al 47% del 2014, confermata a gennaio, per contro i SUV (piccoli, compatti, medi,
grandi) passano da una quota del 9% al 21% nello stesso periodo, per salire al
24% a gennaio 2015.
Mercato per area
geografica
Le immatricolazioni delle regioni a statuto speciale Val
d'Aosta e Trentino Alto Adige crescono complessivamente del 35% nel 2014
rispetto ad un anno fa e insieme pesano per il 15,9% del totale mercato (era il
12,2% nel 2013). La modifica alla disciplina dell’imposta provinciale di
trascrizione, che consentiva di eseguire le formalità relative all’IPT su tutto
il territorio nazionale, con destinazione del gettito d’imposta alla Provincia
ove ha sede legale o residenza il soggetto passivo, inteso come avente causa
(proprietario-acquirente) o intestatario del veicolo (il locatario nel caso di
locazione finanziaria, il titolare del diritto di godimento nel caso di
usufrutto, il cessionario nel caso di compravendita con patto di riservato
dominio), non ha praticamente pesato
sui noleggiatori, che hanno continuato ad aprire sedi nelle due province con
IPT ridotta e a pagarla lì come effettivi proprietari dei veicoli.
A gennaio 2015 sono state immatricolate 27.562 vetture
intestate alle società di noleggio, di queste il 64% è stato immatricolato in
Trentino Alto Adige, l’11,4% in Valle d’Aosta e il 15,2% in Toscana.
Grazie alle immatricolazioni in Trentino A.A., l'area
Nord-Est ha immatricolato il 30,3% in più di un anno fa e raggiunto la quota
del 32,8% del totale mercato.
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