lunedì 9 febbraio 2015

Gennaio 2015: crescita a doppia cifra per l’auto in Italia (+10,9%)


Alla fine di un lungo trend negativo, il mercato auto nel 2014 si è chiuso positivamente(+4,2% sul 2013 e 1,36 milioni di nuove registrazioni). A gennaio 2015 la prima crescita a doppia cifra da marzo 2010: +10,9%

 Hanno contribuito a questo risultato le vendite del comparto noleggio, che con quasi 27.600 nuove immatricolazioni crescono del 54% su gennaio 2014, che risultava già in crescita del 23% su gennaio 2013. Negli ultimi anni volumi così importanti per il noleggio hanno riguardato i mesi tra marzo e giugno.
Le vendite ai privati crescono in termini di volumi (+1,8%), ma perdono in termini di punti percentuali rispetto ad un anno fa, grazie anche al boom di vendite complessive intestate alle società, cresciute di 1/3 rispetto a gennaio 2014.
Ottimo inizio anche per le auto ad alimentazione alternativa che complessivamente nel mese registrano un incremento del 20% e in termini di quota conquistano il 15,8% del totale mercato, appena 0,3 punti percentuali in meno rispetto alla media dell’anno passato (16,1%).
Secondo l’area geografica il mercato delle autovetture segna un aumento del 30% nelle regioni del Nord-Est, dovuto al boom di vendite in Trentino Alto-Adige e del 6,8% nelle regioni del Centro.

A gennaio 2015 le vendite di auto di FCA aumentano dell’11,38%, più del mercato complessivo. Anche nel 2015 le prime posizioni della top ten parlano italiano con cinque vetture FCA nelle prime posizioni: Panda, 500L, Punto, Ypsilon e 500. Molto positivo il risultato della 500X che è già tra le più vendute del suo segmento con una quota dell’11,1%. Regina delle auto diesel è sempre un modello FCA: 500L.
Quasi quintuplicate le vendite di Jeep e hanno segno positivo tutti gli altri brand di produzione nazionale: Ferrari +11%, Maserati +1,6%, Lamborghini e Dr Motor.
Seguono FCA nella classifica per Gruppi: Gruppo VW con il 13,7% di quota (+6,4 l’incremento dei volumi), Gruppo Renault con il 9,4% (+27%), il Gruppo PSA con l’8,6% di quota  (-5,9%) e Ford con il 7,2% (+25,6%). Il portafoglio ordini, con circa 129 mila contratti, cresce a gennaio 2015 dell’8,8%.

Confronto con i major markets europei - Dal confronto con i major markets europei, secondo i dati preliminari diffusi dalle Associazioni di settore, si registrano i seguenti andamenti per gennaio 2015. In Germania sono state immatricolate  211.337 nuove autovetture in crescita del 2,6% su gennaio 2014. Le vendite ai privati sono appena il 31,2% del mercato. Le nuove vetture diesel pesano per il 50,6% di tutto il mercato, mentre le vetture ad alimentazione alternativa l’1,7%. Le emissioni medie di CO2 delle vetture nuove immatricolate a gennaio sono pari a 130,4 g/km.

In Francia il mercato dell’auto registra 132.824 nuove registrazioni nel mese di gennaio, con una contrazione del 5,9%. Stabili i marchi francesi (-0,1%), in crescita i marchi esteri (+14,5%). FCA conquista il 9,7% del mercato.

Nel Regno Unito il mercato totalizza 164.856  nuove registrazioni, in aumento del 6,7% su gennaio 2014. Si tratta del miglior volume di vendita per il mese di gennaio dal 2007 e del 35° mese cosnecutivo di crescita del mercato auto. Le vendite di auto alle società1 crescono nel mese del 18,1%.

In Spagna il mercato registra il miglior risultato da gennaio 2010 con 68.118 e un aumento delle vendite del 27,5% grazie all’efficacia dei vari Plan Pive, sostenuti dal Governo spagnolo, che oltre ad agire sul fronte del mercato, hanno favorito occupazione e favorito gli investimenti dell’industria automotive, che fa da traino all’intera economia. Per il mercato si tratta del diciassettesimo incremento consecutivo. Secondo l’alimentazione, le vetture diesel rappresentano il 67,5% del mercato, quelle a benzina il 30,2% e le ibride sono il 2,2%. Le vendite ai privati sono il 60,2% dell’intero mercato e registrano un aumento tendenziale del
29%.

Oltreoceano – USA
Fiat-Chrysler registra un ottimo risultato, immatricolando negli Stati Uniti oltre 144 mila light vehicles a gennaio 2015, con un incremento del 13,7% e una quota del 12,6% sul mercato totale.
Il mercato statunitense ha totalizzato nel mese circa 1,146 milioni di light vehicles (+13,7%): le vetture registrano un incremento del 7,8% e i light trucks del 19%. Migliorano ancora l’occupazione e il clima di fiducia dei consumatori, cala il prezzo dei carburanti, questi fattori fanno prevedere che, anche nel 1° trimestre 2015, il mercato manterrà il ritmo di crescita dell’ultima parte del 2014. Anche a febbraio potrebbe si potrebbe registrare un aumento a doppia cifra, visto che nei primi due mesi del 2014 le vendite furono molto basse a causa del maltempo, ci fu poi un recupero nel mese di marzo 2014. Il 79,9% dei light vehicles venduti sono prodotti nell’area Nafta e hanno registrato un incremento delle vendite del 16,5% su gennaio 2014. Le vendite di light vehicles di importazione crescono solo del 3,8%.

Mercato per alimentazione
Le immatricolazioni di nuove vetture “ecofriendly”    nel mese di gennaio 2015 hanno totalizzato 20.704 unità, (+20%), che pesano per il 15,8% del totale venduto. Le vetture a benzina/Gpl hanno registrato un incremento di quasi il 24% e quelle a metano del 9,5%, insieme le vetture a gas rappresentano l’89% di tutte le vendite ad alimentazione alternativa.  Anche le vetture elettriche ed ibride-elettriche conseguono ottimi risultati.
Le otto principali province italiane pesano per il 28% sul totale immatricolato in Italia a gennaio 2015 e hanno complessivamente una quota di vetture a trazione alternativa più alta di quella nazionale. Contribuiscono in particolare a questo risultato le province di  Bologna, Napoli e Torino.

Il calo dei prezzi dei carburanti, per ora non ha cambiato in modo marcato gli orientamenti dei consumatori né sulla scelta dell’auto né sull’aumento dei consumi dei carburanti.
Il prezzo del petrolio è dimezzato a partire dai mesi estivi, anche per la determinazione dell’Arabia Saudita nel mantenere inalterata la produzione (seguita recentemente anche dall’Iraq). In dicembre, la caduta è stata marcata (oltre il 20% rispetto alla media di novembre), toccando livelli inferiori ai 60 dollari a barile (fonte: FMI). Secondo le proiezioni del Fondo Monetario Internazionale, il prezzo del petrolio dovrebbe mantenersi basso per tutto il 2015.
Il calo dei prezzi alla pompa dei carburanti rappresenta un vantaggio per i consumatori:
- Per un pieno di 50 litri di gasolio a luglio 2014 occorrevano  81,78  euro, a  gennaio  2015  invece 69,36:  un  risparmio  di 12,42 euro.
- Per un pieno di 50 litri di benzina a luglio 2014 occorrevano  88,10  euro, a dicembre invece 73,60: un risparmio di circa 14,50 euro.
Se tutte le componenti del prezzo dei carburanti  sono calate, quella delle imposte è calata di meno, tant’è che l’incidenza fiscale continua ad aumentare sul prezzo finale dei carburanti.
A gennaio 2015 le imposte pesano rispetto ad un anno fa:
- per circa il 68% del prezzo medio mensile  alla pompa della benzina 2015 contro il 60,3%
- per circa il 63% del prezzo medio mensile  alla pompa del gasolio contro il 55,5%
- per oltre il 41% del prezzo medio mensile alla pompa del GPL contro il 35%.

Dal 2009 al 2014 i consumi di carburanti sono calati del 26% per la benzina senza pb e del 10% per il gasolio auto, mentre sono cresciuti del 43% per il GPL. Nonostante il calo dei consumi, il gettito per l'erario dalle imposte sui carburanti è cresciuto nel 2013 rispetto al 2009 del 21,9%.  Tale gettito risulta in calo solo nel 2013 sul 2012 (- 2,1%).

Mercato per modalità d’acquisto
Com’è noto la crisi economica e occupazionale e la perdurante stagnazione economica hanno determinato, negli ultimi anni, una forte contrazione dei consumi e hanno alimentato un atteggiamento di estrema cautela da parte dei consumatori, inducendoli a rinviare il più possibile la sostituzione dell’automobile. Negli anni 1998-2002 sono state immatricolate in Italia 11,8 milioni di nuove autovetture, di cui, a fine 2013, l’84% risultava circolante. Si tratta di vetture con un’anzianità tra gli 11 e 15 anni, la cui sostituzione verosimilmente non potrà essere rinviata ancora per molto tempo, soprattutto laddove non siano disponibili alternative di trasporto per esigenze di lavoro- studio.
Guardando ai numeri, da luglio 2014 le vendite ai privati hanno cambiato segno, nonostante che lo scenario economico e sociale non sia praticamente mutato. Secondo ISTAT, l'aumento del reddito disponibile reale nel 3° trimestre 2014, si è riflesso in un aumento del tasso di risparmio per le famiglie, che continuano a mantenere un atteggiamento prudente.

Con  riferimento  alle famiglie, l’Istituto  di Statistica registra a gennaio un rialzo del clima di fiducia,  sostenuto dal significativo miglioramento delle aspettative. Il tasso di disoccupazione a dicembre scende al 12,9%, in diminuzione di 0,4 punti percentuali in termini congiunturali. Il calo osservato a dicembre è il primo segnale di contrazione della disoccupazione dopo un periodo di crescita che si è protratto nella seconda metà dell'anno. Timidi segnali per ora, che se andranno consolidandosi nei prossimi mesi, potrebbero tradursi nella tanto attesa ripresa dei consumi, soprattutto se la riforma del lavoro favorirà l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, ora grandi esclusi dal consumo di beni durevoli.
Intanto nell'elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento della rilevazione dei prezzi al consumo, ISTAT ha incluso i mezzi di trasporto in condivisione: car sharing e bike sharing.

Recenti indagini condotte da  MTV e da ISFORT sulla mobilità dei giovanissimi emerge un dato interessante e cioè che l’auto di proprietà piace alla cosiddetta Generazione Y, un risultato controcorrente rispetto alle tesi fino ad oggi affermate da altri studi.     Secondo lo studio "Millennials  Have  Drive”,  curato  dall’emittente MTV e presentato alla convention della National Automobile Dealers Association a San Francisco, anche i "millennials", i giovanissimi che hanno da poco raggiunto l'età della patente, non vogliono rinunciare all'auto.
La generazione con lo smartphone in mano e i social sempre aperti, sembrerebbe  non aver perso l'interesse per le quattro ruote.
Dall'indagine emerge che il 75% degli intervistati con età compresa tra i 18 e i 34 anni, preferirebbe non accedere per un giorno ai social media, piuttosto che rinunciare alla “propria” auto. La media mensile della percorrenza effettuata in auto negli spostamenti è sorprendentemente più alta nei giovani della generazioni Y rispetto a quelle precedenti (genX e baby boomers). L’auto per i “millenials” rappresenta lo strumento che identifica il passaggio all’età adulta.
Anche lo studio sulla mobilità dei giovani italiani, curato da ISFORT, evidenzia che le fasce più giovani della popolazione esprimono di norma livelli elevati di domanda di mobilità. Tuttavia, le stime dell’Osservatorio “Audimob” di ISFORT evidenziano una caduta dei consumi negli ultimi anni anche per chi ha meno di 30 anni.
In particolare negli anni della crisi, dal 2008 ad oggi, il calo degli spostamenti giornalieri è particolarmente brusco per tutta la popolazione.

La domanda di mobilità dei giovani: la distanza media giornaliera percorsa (in km)
Audimob, ISFORT
Quanto agli altri indicatori di base della domanda di mobilità, lo studio riporta che è soprattutto la fascia 20-29 anni ad esibire i valori più alti. In particolare, rispetto alle distanze percorse, il dato dei “giovani” del 2013 sale a 46,9 km medi giornalieri, contro i 37,8 della media della popolazione e i 29,6 dei “giovanissimi”. Molto elevato l’in- cremento registrato rispetto al 2001, quando nella fascia 20-29 anni si percorrevano in media “solo” 33,6 km giornalmente. Un aumento,  ma  meno  significativo,  si  è registrato  anche  per  gli  “under  20”,  così come per la media complessiva della popolazione. E’ l’effetto dell’allungamento medio degli spostamenti che si è verificato negli ultimi 10-15 anni, soprattutto a causa della migrazione di quote significative di popolazione verso le zone più esterne delle aree urbane alla ricerca di un costo della vita meno oneroso.

I mezzi di trasporto utilizzati dai giovani (val. %) Audimob, ISFORT
Gli “under 20” evidenziano un profilo di scelta modale fortemente sbilanciato sul trasporto pubblico, dovuto al fatto che la maggior parte di loro per ragioni anagrafiche non ha la patente e quindi può salire in auto solo come passeggero.
Il trasporto pubblico pesa significativamente anche nella fascia 20-29 anni, seppure molto meno ri-spetto agli “under 20”, con il 14,3% dei viaggi (11,3% il valore medio dell’intera popolazione). L’uso dell’automobile nella fascia 20-29 anni è più alto rispetto al totale della popolazione.
Piuttosto bassa è la percorrenza dei giovani a piedi/bici rispetto alla media della popolazione totale. Tra gli “under 20” le due ruote motorizzate assorbono l’8,4% degli spostamenti, più del doppio della media generale.

Tornando ai risultati del mercato auto a gennaio, le vendite ripartite per tipo acquirente evidenziano incrementi per tutte le tipologie ad eccezione dei taxi. Le vetture intestate ai privati rappresentano il 61,2% del mercato, mentre le vetture intestate alle società sono complessivamente il 38,8%, con un aumento di  5,5 punti rispetto alla quota di gennaio 2014.

Il noleggio ha visto crescere la propria incidenza sul mercato nazionale delle auto nuove, conquistando il 18% del mercato nel 2012 e 2013 e poi ancora il 19,4% nel 2014. Pesa per tutto il comparto la sfavorevole fiscalità rispetto agli altri Paesi europei.
In Italia, la deducibilità è stata ridotta in pochi mesi (prima dalla “Legge Fornero” e poi dalla “Legge di Stabilità 2013”) dal 40% al 20%, mentre in ambito UE arriva fino al 100%. Inoltre, le soglie di deducibilità per le auto utilizzate da imprese e professionisti sono ferme addirittura al 1997, non essendo mai state rivalutate secondo gli indici Istat come, invece, sarebbe previsto. Anche l’Iva è detraibile solo al 40%, mentre nei principali Paesi UE la detraibilità arriva al 100%. Per queste ragioni, l’incidenza delle auto aziendali in Italia resta comunque molto più bassa che in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. ANFIA chiede almeno un ripristino della normativa precedente alla Legge Fornero.
Mercato per segmento
A gennaio 2015 crescono le vendite di tutti i segmenti ad eccezione di medie, superiori, lusso, monovolumi grandi, multispazio e combi.
Le vetture “alto di gamma” (Superiori, Lusso, Sportive, SUV Grandi, Monovolumi Grandi)    calano  dello  0,5%  nel  2014, dopo la pesante flessione del 23% circa nel 2013, dovuta all’introduzione del superbollo, che ha penalizzato le vendite dei modelli con potenza superiore a 185 KW, soggetti alla sovrattassa.  A gennaio 2015 subiscono un’ulteriore contrazione del 5,3%.
Le vendite complessive di vetture dei segmenti A e B passano da una quota di mercato del 52% nel 2008 (anno precedente all’introduzione  degli incentivi del 2009, che porteranno la quota al 58%) al 47% del 2014, confermata a gennaio,  per contro i SUV (piccoli, compatti, medi, grandi) passano da una quota del 9% al 21% nello stesso periodo, per salire al 24% a gennaio 2015.

Mercato per area geografica
Le immatricolazioni delle regioni a statuto speciale Val d'Aosta e Trentino Alto Adige crescono complessivamente del 35% nel 2014 rispetto ad un anno fa e insieme pesano per il 15,9% del totale mercato (era il 12,2% nel 2013). La modifica alla disciplina dell’imposta provinciale di trascrizione, che consentiva di eseguire le formalità relative all’IPT su tutto il territorio nazionale, con destinazione del gettito d’imposta alla Provincia ove ha sede legale o residenza il soggetto passivo, inteso come avente causa (proprietario-acquirente) o intestatario del veicolo (il locatario nel caso di locazione finanziaria, il titolare del diritto di godimento nel caso di usufrutto, il cessionario nel caso di compravendita con patto di riservato dominio),   non ha praticamente pesato sui noleggiatori, che hanno continuato ad aprire sedi nelle due province con IPT ridotta e a pagarla lì come effettivi proprietari dei veicoli.

A gennaio 2015 sono state immatricolate 27.562 vetture intestate alle società di noleggio, di queste il 64% è stato immatricolato in Trentino Alto Adige, l’11,4% in Valle d’Aosta e il 15,2% in Toscana.
Grazie alle immatricolazioni in Trentino A.A., l'area Nord-Est ha immatricolato il 30,3% in più di un anno fa e raggiunto la quota del 32,8% del totale mercato.


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