venerdì 4 luglio 2014

Mercedes-Benz Future Truck 2025: guida autonoma nei trasporti di linea con ‘Highway Pilot’

 
Debutto internazionale per il sistema di trasporto del futuro: più efficiente, più sicuro, più connesso in rete e autonomo
* L’autotrasporto del futuro: la guida autonoma
* Maggiore efficienza, minori consumi, meno emissioni e più sicurezza
* Première internazionale del sistema ‘Highway Pilot’ sull’autostrada A14 di Magdeburgo
* Tutto sott’occhio: in viaggio con i sensori e telecamera intelligenti
* Rivoluzione sull’autostrada: balzo tecnologico con l’interconnessione di tutti i sistemi
* Da autista a manager dei trasporti: première per il posto di guida del futuro
* Première internazionale dello studio tecnico e di design Future Truck 2025 Mercedes-Benz all’IAA 2014


Dalla ‘vision’ alla realtà: il Future Truck 2025 Mercedes-Benz fornisce un’affascinante e realistica anticipazione dell’autocarro di linea del futuro. Tra dieci anni gli autocarri potranno viaggiare in modo autonomo sulle strade e sulle autostrade d’Europa.

I loro conducenti non saranno ‘camionisti’ ma ‘manager dei trasporti’ che, seduti in un’attraente postazione di lavoro, potranno arricchire di nuovi contenuti la loro professione. L’efficienza dei trasporti aumenterà, la circolazione diventerà più sicura per tutti gli utenti della strada e le emissioni di CO2 si ridurranno ulteriormente. La connettività sarà la base di partenza per questo grande traguardo tecnologico.

Rivoluzione sull’autostrada: più efficienza e sicurezza
Per Daimler Trucks il futuro è già oggi una realtà. Il Mercedes-Benz Future Truck 2025 implica una rivoluzione sotto il profilo dell’efficienza e della sicurezza, per la viabilità e le infrastrutture, per la professione di autista e per il settore delle spedizioni. Non si tratta di un nuovo autocarro, ma del sistema di trasporto del futuro, sviluppato nell’ambito dell’iniziativa ‘Shaping Future Transportation’ di Daimler Trucks al fine di preservare le risorse, ridurre le emissioni di ogni genere e parallelamente garantire la massima sicurezza stradale. Questo progetto, prossimo alla produzione in serie, presenta in anteprima internazionale le affascinanti possibilità del Future Truck 2025, con una serie di dimostrazioni su un tratto dell’autostrada A14, ad una velocità regolare massima di 80 km/h e in condizioni di traffico realistiche. Al Salone del Veicolo Industriale (IAA) di settembre Mercedes-Benz svelerà completamente lo studio del Future Truck 2025.

Trasporti e traffico: oggi ed in futuro
Il futuro porterà ad un collasso dei trasporti? Nessuno osa formulare questa prognosi ma, su posizioni più moderate, gli esperti sono tutti d’accordo: le previsioni riguardanti i numeri dello sviluppo dell’autotrasporto di merci in Europa parlano di un netto aumento. Anche su un altro punto sono tutti concordi che il carico principale sarà sostenuto dal trasporto su gomma, poiché si ritiene che solo una minima parte dei trasporti potrà essere trasferita su altri mezzi.

I numeri attuali parlano già chiaro: gli ultimi rilevamenti di Eurostat, l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea, risalgono al 2012 e indicano al 76 percento circa la percentuale dell’autotrasporto di merci nell’UE. Nei sei stati più popolati dell’UE lo spettro spazia dal 66 percento della Germania al 96 percento della Spagna.

Per il futuro il Ministero dei Trasporti tedesco ha previsto nella recente pubblicazione ‘Verkehrsprognose 2030’ (Previsioni sul traffico 2030) una crescita del traffico di autocarri del 39 percento nella sola Germania. Gli esperti di ProgTrans, società svizzera indipendente di consulenza aziendale, hanno stimato nei loro ‘World Transport Reports’ che dall’anno di crisi 2008 all’anno 2025 l’autotrasporto di merci registrerà nell’UE un incremento del 20 percento circa. Altre fonti, come lo studio dell’Ifmo, parlano di un aumento annuale del 2 percento nell’UE in caso di sviluppo dinamico dell’economia. Ciò significa in totale una crescita del 50 percento per i prossimi vent’anni e il raddoppiamento dell’attuale richiesta di trasporti da qui al 2050. Una crescita annuale anche solo dello 0,7 percento porterebbe nello stesso arco di tempo ad un aumento del volume dei trasporti quasi del 30%.

Calano tuttavia gli investimenti nelle infrastrutture, come dimostrano le statistiche: se nel 1970 ammontavano, nell’UE, all’1,5% del PIL, nel frattempo la percentuale si è quasi dimezzata. Negli anni passati la rete autostradale e stradale di grande comunicazione non è stata incrementata nelle grandi nazioni dell’UE. Le conseguenze sono evidenti: soprattutto nelle aree ad alta concentrazione urbana dell’Europa occidentale, le strade sono congestionate. Sommando tutte le code su autostrade e strade della sola Germania nel 2012 si totalizza una lunghezza di quasi 600.000 km, che si sono tradotti in 230.000 ore trascorse dagli automobilisti in coda. I tratti autostradali vedono nei giorni lavorativi tra i 150.000 e i 200.000 veicoli al giorno, tra cui oltre 20.000 autocarri.

I costi e la mancanza di autisti mettono in difficoltà le aziende di trasporti
Il sovraccarico delle infrastrutture è soltanto una parte dei problemi che andranno affrontati in futuro, ad esso si aggiunge la crescente pressione dei costi per le aziende di autotrasporti. I prezzi del carburante ed i pedaggi tendono a salire e gli autocarri sono sempre più cari a causa della continua emanazione di leggi sempre più restrittive, come dimostra l’entrata in vigore della normativa Euro VI all’inizio di quest’anno. Inoltre la legge ha reso obbligatorio da quest’anno l’Electronic Stability Program e dal prossimo i sistemi AEBS (Advanced Emergency Braking System) e LDWS (Lane Departure Warning System).

Prof. Dr. Ing. Uwe Clausen, Direttore dell’ IML (Istituto Fraunhofer per il flusso dei materiali e la logistica): “Il settore dei trasporti e della logistica può trarre oggi vantaggi dagli enormi progressi raggiunti recentemente dai produttori di veicoli industriali. Con ciò si intende in particolare la realizzazione di veicoli parchi nei consumi, ancora più silenziosi e decisamente più contenuti nelle emissioni nocive. Ora si è raggiunto un grado di efficienza, che solo alcuni anni fa si riteneva quasi impossibile da realizzare. Per il prossimo futuro il veicolo andrà considerato nell’ambito complessivo della catena della logistica e del sistema dei trasporti. Il ‘focus’ sarà sulla capacità di elaborazione dei dati, la comunicazione, la navigazione e la possibilità l’interazione tra i veicoli. Il potenziale degli sviluppi futuri non si cela solo nei veicoli, ma nella loro capacità di interazione: con le infrastrutture e con gli altri utenti della strada.”

Parallelamente le aziende fanno sempre più fatica a trovare autisti professionali. Le cause sono  le forti difficoltà da superare per acquisire una patente professionale per autocarri, i guadagni limitati, gli orari di lavoro poco compatibili con la vita familiare ed infine, cosa da non poco conto, lo scarso valore attribuito dalla nostra società all’immagine professionale del camionista.

Il sistema di trasporto di domani connesso in rete ed autonomo
Dal momento che il trasporto di merci può essere trasferito su altri mezzi soltanto in misura limitata, non rimane che sfruttare meglio le infrastrutture esistenti, intensificare l’impiego e l’interconnessione dei sistemi di assistenza alla guida e telematici e rendere più attraente il mestiere di camionista. Anche le nuove tecnologie di comunicazione offrono nuove chance: ‘Vehicle to Vehicle’ e ‘Vehicle to Infrastructure’, dette anche V2V e V2I. Proprio su queste nuove possibilità di interconnessione intelligente scienziati e progettisti di autoveicoli fanno forte affidamento per l’affermazione dei veicoli a guida autonoma.

La professoressa Sabina Jeschke, direttrice del corso di studi Gestione delle informazioni nell’ingegneria meccanica dell’Università Tecnica di Aquisgrana, afferma: “Grazie ad alcune notevoli innovazioni degli ultimi due anni, come il computer IBM Watson o Google Car, ci troviamo dinnanzi ad una nuova era dell’intelligenza artificiale: l’interconnessione di massa. A questo proposito va citato anche il viaggio compiuto da Daimler lungo la rotta di Bertha Benz. Un ruolo importante è esercitato in questo senso dall’ ‘Internet of Things’. Si tratta di un’estensione di Internet, i cui utenti non sono più soltanto esseri umani, ma anche dispositivi: come ad esempio i sensori di un’auto, le stazioni di dati climatici, i calcolatori di dati di processo nella tecnica di produzione e altri sistemi che interagiscono direttamente con l’ambiente. Su queste basi è possibile sviluppare forme di cooperazione tra sistemi tecnici completamente nuove, in particolare nel settore dei trasporti e della mobilità.”

Il Mercedes-Benz Future Truck 2025 fornisce con il suo sistema ‘Highway Pilot’ una risposta coerente e realistica agli sviluppi attuali; infatti comunica con l’ambiente e viaggia in modo autonomo.
Connectivity e Big Data Management, proposti nell’ambito di un veicolo e di un pacchetto di servizi confezionati su misura, saranno in futuro decisivi per i nostri Clienti. La connettività è la chiave per l’incremento dell’efficienza.

A preparare la strada verso questo obiettivo vi sono i sistemi di assistenza alla guida e telematici, disponibili già oggi. Il sistema di mantenimento della distanza, Stop-and-Go Assist, sistema di assistenza alla frenata di emergenza, Active Brake Assist 3, sistema antisbandamento e cartine tridimensionali per il Tempomat previdente Predictive Powertrain Control sono tutti sistemi che esistono già, esattamente come i prodotti telematici FleetBoard che vanno dalla gestione flotte (fleet management) alla gestione trasporti fino alle soluzione App per conducente e azienda. Daimler Trucks ha avuto un ruolo pionieristico nel loro sviluppo. Per questo il prossimo passo è evidente: si tratta ora di unire tra loro i sistemi e di integrarli, perfezionando e collegando telecamere e sensori radar. In questo quadro si integrano perfettamente la comunicazione V2V e V2I e una cartina digitale. L’autocarro del futuro può così connettersi con tutti gli aspetti dell’ambiente che lo circonda.

La guida parzialmente autonoma è già oggi un dato di fatto sulle strade pubbliche: molte autovetture moderne parcheggiano automaticamente su comando del guidatore. La tecnica si occupa di cercare uno spazio delle giuste dimensioni e di manovrare lo sterzo, mentre il guidatore non deve fare altro che accelerare e frenare, come ad esempio con il Park Assist Mercedes-Benz. Il sistema di assistenza nelle code mantiene la distanza nel traffico stop-and-go. L’accettazione di questi sistemi intelligenti è dimostrata già oggi dai nostri clienti,  infatti ordinano in misura considerevole i nostri sistemi di assistenza alla guida.

Mercedes-Benz Future Truck 2025: già oggi la tecnologia di domani

Per Daimler la guida autonoma ha smesso da parecchio di essere fantascienza. Per gli autocarri di linea diventerà una realtà in dieci anni. Lo studio realistico  Mercedes-Benz Future Truck 2025 ha già superato questa fase. Il punto di partenza tecnologico è il Mercedes-Benz Actros del 2014. Lo studio dimostra la futuribilità dell’autocarro di linea leader in Europa, che dal lancio nel 2011 continua a essere un parametro di riferimento per redditività, sicurezza e intuitività dei comandi.

Alla base del concept pre-serie  il Mercedes-Benz Actros
Il punto di partenza tecnologico del Future Truck 2025 con ‘Highway Pilot’ è il Mercedes-Benz Actros 1845. Il suo motore eroga 330 kW (449 CV) e raggiunge una coppia massima di 2200 Nm. La trasmissione della forza motrice è affidata al cambio automatizzato di serie, il PowerShift 3 Mercedes a dodici rapporti.
Il suo inconsueto semirimorchio ammicca già esteticamente al prossimo futuro. Mercedes-Benz ha presentato l’Aerodynamics Trailer in anteprima mondiale al Salone del Veicolo Industriale (IAA) di due anni fa. Ottimizzato sotto il profilo aerodinamico, questo semirimorchio fa scendere anche del 5 percento i consumi dell’autoarticolato. Mercedes-Benz Future Truck 2025 e Aerodynamics Trailer danno vita insieme all’autoarticolato del futuro, combinando al meglio i vantaggi delle due soluzioni.

Ancora camuffato dalla pellicola
Nelle dimostrazioni su strada il Future Truck 2025 viaggia ancora camuffato, avvolto all’esterno in una pellicola bianco-nera che ne confonde i profili, mentre all’interno un rivestimento protegge la plancia dagli sguardi dei curiosi.
I monitor supplementari lasciano però già presagire che al posto di guida dell’autocarro del futuro l’autista assumerà la funzione di manager dei trasporti. Già oggi nella cabina del nuovo Actros posto di guida e zona soggiorno si distinguono esteticamente tra loro. In futuro nella cabina ci sarà spazio anche per una postazione di lavoro tanto confortevole quanto funzionale per la guida autonoma.
Inoltre il limite di lunghezza per autotreni e autoarticolati di prossima introduzione nell’UE permette l’adozione di ulteriori misure per il perfezionamento dell’aerodinamica, cosa di cui approfitta l’ ‘Aerodynamics Trailer’. E di cui approfitterà anche il Future Truck 2025 nella sua configurazione definitiva, che festeggerà la sua première internazionale a settembre al Salone del Veicolo Industriale (IAA).

Visione d’insieme: radar e telecamera per ‘scannerizzare’ il percorso
Il Mercedes-Benz Future Truck 2025 deve alla sua dotazione tecnica la sua superiorità di autocarro a guida autonoma. Un sensore radar installato nella sezione inferiore del frontale scannerizza l’area antistante a lungo e a corto raggio. Il sensore radar frontale ha una portata di 250 m e copre un angolo di apertura di 18°. Il sensore a corto raggio ha una portata di 70 m e monitora un angolo di 130°. Il sensore radar sta alla base del sistema di mantenimento della distanza e del sistema di assistenza alla frenata di emergenza attualmente già disponibili.
L’area antistante il veicolo è tenuta sotto controllo anche da una telecamera stereoscopica installata sopra il frontale, dietro il parabrezza. Oggi nello stesso punto viene montata a richiesta la telecamera monoscopica del sistema antisbandamento. La telecamera stereoscopica ha una portata di 100 m e copre un’area di 45° in orizzontale e di 27° in verticale.
La telecamera stereoscopica del Future Truck 2025 identifica sola corsia e a due corsie carreggiata, pedoni, ostacoli immobili e in movimento, tutti gli oggetti presenti nell’area monitorata e le caratteristiche del fondo stradale. Poiché riconosce tutto ciò che si stacca dallo sfondo, è in grado di rilevare con precisione anche lo spazio libero. La telecamera stereoscopica frontale riprende inoltre le informazioni fornite dai segnali stradali.
Oltre a rilevare gli oggetti e lo spazio libero, la telecamera stereoscopica riconosce la corsia di marcia e assolve quindi una funzione fondamentale per la guida autonoma in corsia.
Il monitoraggio della strada ai lati dell’autocarro è affidato a sensori radar installati sui lati destro e sinistro, a monte dell’asse posteriore della motrice. I sensori hanno una portata di 60 m e coprono un angolo di 170°.

‘Multisensor fusion’: collegamento dei dati di tutti i sensori
I sensori sono interconnessi (multisensor fusion) e forniscono un’immagine completa dell’ambiente circostante. Vengono rilevati tutti gli oggetti statici e in movimento presenti intorno all’autocarro. La fusione dei dati del sensore radar frontale, dei sensori radar laterali e della telecamera frontale è affidata al processore multi-core ad alte prestazioni del computer centrale e permette di avere il controllo dell’intera area antistante e adiacente l’autocarro. Per fare un confronto, l’occhio umano dispone di un campo visivo di 150°, ma la zona a fuoco copre soltanto una frazione di tale area.
La sensoristica del Future Truck 2025 appartiene già alla generazione futura di questa tecnologia. I sensori sono così precisi che non soltanto individuano il ciglio stradale per mezzo delle linee di demarcazione, ma riescono anche a identificare l’andamento del tracciato in base alla fisionomia del bordo della strada (es. guardrail o vegetazione).

La tecnologia di sensori e telecamera è attiva nell’intera gamma di velocità che va da zero al limite massimo prescritto per legge, ossia 80 km/h. Essa mantiene automaticamente l’autocarro bene al centro della sua corsia di marcia intervenendo sullo sterzo. In memoria è inoltre registrata una cartina digitale tridimensionale, come quella già utilizzata dal sistema di assistenza alla guida Predictive Powertrain Control (PPC). L’autocarro è quindi sempre perfettamente informato sull’andamento della strada e le sue caratteristiche topografiche.
Inoltre la cartina digitale e le informazioni ottenute con la multisensor fusion vengono utilizzate per l’auto-localizzazione.

V2V: comunicazione tra veicoli
Il sistema ‘Highway Pilot’ è perfettamente integrato dalla connessione V2V e V2I. Tutti i veicoli che in un prossimo futuro ne saranno equipaggiati forniranno costantemente informazioni sull’ambiente circostante con un CAM (Corporate Awareness Message), il messaggio utilizzato dal veicolo per comunicare. Il contenuto del messaggio comprende posizione e tipo di veicolo nonché dimensioni, direzione e velocità di marcia, eventuali accelerazioni e frenate e la curvatura delle curve percorse.
La frequenza di trasmissione delle informazioni dipende dalla velocità del veicolo e dall’intensità con cui variano i suoi movimenti, e oscilla tra un messaggio al secondo, in caso di marcia tranquilla, fino a dieci volte tanto in presenza di variazioni molto significative.
La trasmissione avviene con la tecnologia WLAN alla frequenza unica europea G5 di 5,9 Gigahertz per mezzo della ITS Vehicle Station (Intelligent Transport Systems and Services) installata a bordo del veicolo. Anche la comunicazione tra i veicoli segue un protocollo standard garantito dagli accordi siglati da un consorzio di case automobilistiche, fornitori, enti pubblici e istituti di ricerca.

Guida previdente per reazioni rapide
La portata dei messaggi trasmessi in continuo copre un raggio di 500 m. In questo modo i veicoli si informano reciprocamente sui loro movimenti e possono reagire subito in modo previdente, ad esempio di fronte ad un veicolo che si immette in autostrada o quando a poca distanza si profila una coda. Ogni messaggio è certificato per evitare usi impropri. A questa distanza la trasmissione funziona anche in condizioni meteorologiche avverse.
All’occorrenza, ai messaggi trasmessi in continuo si sovrappongono le notifiche DEN (Decentralized Environmental Notification) che mettono in guardia da eventi particolari, come una frenata d’emergenza oppure l’accensione dell’impianto luci di emergenza o dei fendinebbia.

V2I: comunicazione tra autocarro e infrastrutture
V2I significa che tutti questi messaggi e segnali vengono trasmessi anche a destinatari esterni, come ad esempio le stazioni di controllo del traffico. Queste ultime possono reagire con flessibilità ai messaggi, ad esempio modificando il limite massimo di velocità o aprendo corsie di marcia aggiuntive. Possono inoltre inviare a loro volta messaggi ai veicoli, ad esempio per informarli della presenza di cantieri giornalieri o mobili.
Quando la stazione fissa V2I si trova al di fuori della portata diretta del veicolo, le informazioni vengono inoltrate con una catena di messaggi utilizzando gli altri veicoli come ponte. In assenza della rete WLAN, per la trasmissione vengono usate le reti di telefonia mobile come UMTS e GPRS.
Tutti questi dati informano per tempo il conducente, e il computer del suo veicolo, su tutto ciò che avviene al di fuori della sua portata visiva. In questo modo autista e veicolo vengono a sapere, ad esempio, della presenza di un ostacolo prima che possa verificarsi una situazione pericolosa.

Attivi contro le code: il traffico autodidatta
Il Mercedes-Benz Future Truck 2025 non viaggia quindi da solo sulla sua rotta, ma comunica automaticamente e costantemente con l’ambiente che lo circonda senza che il conducente se ne renda conto. Così, come trasmette agli altri veicoli i propri movimenti e l’andamento del viaggio, rileva anche i segnali relativi ai movimenti degli altri autocarri e degli altri veicoli in generale. Si produce così un dialogo in tempo reale tra i veicoli interconnessi che nemmeno il più preciso dei servizi di informazione sul traffico potrebbe mai fornire.
Con questo sistema i veicoli si scambiano con lungimiranza informazioni sulla densità e il congestionamento del traffico come pure i dati relativi alle code e alla loro lunghezza e durata oppure indicazioni sui cantieri; tutti questi dati sono a disposizione di ogni utente della strada. Dal momento che i veicoli interconnessi reagiscono automaticamente alle informazioni, questo sistema garantisce un flusso omogeneo del traffico e il perfetto sfruttamento delle limitate infrastrutture. E lo fanno meglio di quanto siano in grado di fare oggi i sofisticati sistemi di gestione del traffico. Per intoppi di maggiore entità vengono fornite tempestivamente informazioni sulle variazioni di percorso attivate automaticamente o sulle deviazioni consigliate. Con la guida autonoma il traffico stradale si trasforma in un sistema autodidatta.

La velocità media di trasporto sale semplicemente grazie alla maggiore scorrevolezza del traffico e senza dover aumentare la velocità massima. Un traffico omogeneo fa quindi risparmiare anche carburante. E questo è un vantaggio per tutti gli operatori del settore dei trasporti: le aziende di trasporto merci e i loro autisti, gli spedizionieri e i destinatari delle spedizioni.

Il futuro diventa realtà: guida autonoma all’atto pratico
Dopo essersi immesso in autostrada, l’autista del Future Truck 2025 si incanala nella sua corsia seguendo il flusso del traffico. Raggiunta la velocità prescritta di 80 km/h, il sistema gli propone la modalità ‘Highway Pilot’. L’autista  l’attiva e il veicolo passa alla modalità autonoma. Al conducente viene fornita come conferma l’informazione ‘Highway Pilot attivo’.
Il Future Truck 2025 può anche viaggiare isolato, perché per condurlo in mezzo al traffico non è necessario che sia preceduto da un altro veicolo; nella sua corsia di marcia l’autocarro agisce autonomamente nel vero senso della parola. Il Future Truck 2025 non dipende da altri utenti della strada perché il suo funzionamento si basa sul collegamento in rete e non sul concatenamento con un veicolo pilota.
Quando è preceduto da un altro veicolo, l’autocarro fa automaticamente riferimento all’andatura di quest’ultimo per mantenere, nel rispetto del limite di velocità, la distanza di sicurezza impostata. Per questo motivo l’immissione in corsia di altri veicoli, ad esempio di una vettura proveniente dalla corsia di sorpasso prima di un’uscita autostradale, non costituisce mai un pericolo. Anche in questo caso è sempre garantita la distanza di sicurezza, perché il Future Truck 2025 si adegua perfettamente a quanto avviene intorno.

Mobilità autonoma: viaggiare e lavorare insieme
Subito dopo aver attivato il sistema ‘Highway Pilot’ il conducente può ruotare il sedile di guida di 45° verso destra nella posizione di lavoro o di riposo. Il posto di guida del futuro, equipaggiato con una consolle centrale completamente ridisegnata in stile ufficio, ha a disposizione un tablet estraibile con touchscreen con cui l’autista può svolgere altre attività e comunicare con il mondo che lo circonda. Il nuovo posto di guida offre inoltre molta più libertà di movimento.

Connesso con tutti gli utenti della strada
La gestione della logistica ha trasmesso già prima della partenza, tramite i sistemi telematici, l’ordine attuale di trasporto al veicolo, visualizzandolo sul display integrato. L’indirizzo di destinazione viene inoltrato all’applicazione di navigazione nel cloud dati. Basandosi sulle informazioni ricevute in tempo reale dai veicoli in viaggio collegati in rete, la centralina del sistema di navigazione calcola il percorso più efficiente.
L’interconnessione tra i veicoli permette sia al computer centrale sia all’autista dell’autocarro di ricevere costantemente informazioni sul percorso che ancora lo attende. Lo stesso vale per gli eventi importanti che accadono dietro all’autocarro, come ad esempio l’avvicinarsi di un veicolo di soccorso mentre si sta viaggiando in coda. Il sistema di comando dell’autocarro autonomo è in grado di reagire a situazioni di questo genere cambiando temporaneamente corsia. Al conducente vengono messe costantemente a disposizione anche altre informazioni durante la marcia, quali il tempo di guida residuo, l’autonomia o gli autogrill e i terminal preferiti lungo il suo percorso.
Anche a bordo del Future Truck 2025 l’autista è il comandante in cabina. Deve infatti essere in condizione di riprendere il controllo manuale del mezzo in qualsiasi momento. Per tale motivo due telecamere monitorano il posto di guida e un sensore il sedile.
Non sono previste manovre di sorpasso autonome, che devono essere eseguite in prima persona dall’autista. Quanto sopra vale anche per l’uscita dall’autostrada o i cambi di corsia nelle diramazioni.
Prima di un’eventuale disattivazione del sistema ‘Highway Pilot’ il conducente viene avvisato con un segnale dapprima ottico e successivamente acustico, affinché possa riprendere la guida manuale del suo autocarro. Ciò può accadere quando si verifica un cambiamento della situazione di marcia che richiede una maggiore supervisione o il controllo diretto del mezzo da parte dell’autista, come ad esempio nei cantieri o in presenza di ostacoli sulla strada. In ogni caso la guida autonoma è una funzione ‘facoltativa’; il conducente può sempre scegliere liberamente se guidare in prima persona l’autocarro o affidare il compito ai dispositivi.

Poco prima di raggiungere la propria uscita, l’autista viene informato di questa variazione imminente. Il conducente riporta quindi il sedile nella posizione di guida e riprende immediatamente il comando dell’autocarro, analogamente al pilota di un aereo prima dell’atterraggio.

Da autista a manager dei trasporti: première per il posto di guida del futuro
Già oggi il lavoro del conducente è alleggerito da cabine di guida climatizzate e allestite all’insegna del comfort e da sistemi di assistenza alla guida come il sistema di mantenimento della distanza, lo Stop-and-Go Assist e il cambio completamente automatizzato.
L’Ing. Klaus Ruff, vice responsabile del reparto Prevenzione presso l’associazione tedesca di categoria Berufsgenossenschaft für Transport und Verkehrswirtschaft (BG Verkehr), spiega ”Il lavoro quotidiano di un camionista è impegnativo e faticoso: l’attenzione costante, la monotonia dei tragitti lunghi, il fitto traffico nel quale spesso è impossibile avere tutto sotto controllo, il rumore, i turni diurni e notturni, per citare soltanto alcuni aspetti. I moderni sistemi di assistenza alla guida alleviano le fatiche del conducente e concorrono a rendere più sicura la strada. Nonostante l’aumento del traffico e l’incremento dell’80% circa del volume di merci trasportate su gomma, il numero degli utenti della strada uccisi o gravemente feriti in un incidente con un autocarro si è quasi dimezzato. Tutto lascia supporre che l’evoluzione dei sistemi di assistenza alla guida e la loro intelligente interconnessione farà continuare in futuro questa tendenza positiva.”
Da molto tempo ormai i conducenti ripongono grande fiducia in questi sistemi di assistenza in grado di alleggerire le loro mansioni, e ovviamente li utilizzano. Perché orari di lavoro irregolari, attività sedentaria e tensione psicologica sottopongono questa categoria professionale ad uno stress superiore alla media ed espongono i camionisti a forti rischi per la loro salute.
Con l’equipaggiamento esemplare dei suoi autocarri, Mercedes-Benz minimizza già oggi i rischi di questo mestiere e svolge un ruolo pionieristico, non soltanto in alcuni comparti ma in tutto il settore dei veicoli industriali, per quanto concerne l’ergonomia e il comfort del posto di guida e l’elevata sicurezza attiva garantita da sistemi di assistenza alla guida e telematici intelligenti. Un vantaggio che spiana anche la strada verso la guida autonoma.

La guida autonoma libera il conducente dall’obbligo di guidare in molte situazioni, soprattutto negli stancanti e spesso monotoni tragitti di linea.
L’autista non è più sottoposto alla pressione di dover rispettare i tempi, perché l’autocarro regola da solo la propria velocità e con l’ausilio della app di navigazione trova da solo anche il percorso migliore, mentre spedizioniere, autotrasportatore e destinatario della spedizione vengono costantemente informati in tempo reale sulla posizione del veicolo, l’andamento del viaggio e l’ora di arrivo prevista. Oggi invece il senso di urgenza è per un camionista la principale causa di stress sul lavoro.
L’Ing. Klaus Ruff afferma: “La guida autonoma modifica per forza di cose anche l’immagine professionale del camionista. L’autista ha tempo anche per occupazioni diverse dal guidare l’autocarro: lavoro d’ufficio, interazione sociale, momenti in cui può rilassarsi. La guida autonoma rende il lavoro del camionista più vario, meno faticoso e può contribuire quindi a rendere più attraente il mestiere di autista di linea. Il futuro ci dirà se questo potrà risolvere il problema dell’attuale carenza di autisti.”

Ufficio mobile a bordo del Future Truck 2025
Il Future Truck 2025 non solleva soltanto il conducente dalle attività monotone, ma gli concede anche del tempo per altre occupazioni e per comunicare con il mondo che lo circonda. Per questo gli basta passare da una postazione di lavoro all’altra, ossia dal volante all’ufficio, dove può occuparsi di attività finora riservate al reparto di gestione della logistica o coltivare i contatti sociali con gli amici, la famiglia o i colleghi. In futuro soprattutto gli imprenditori ambulanti potranno all’occorrenza svolgere comodamente il lavoro d’ufficio durante i trasferimenti, senza dover più lavorare la sera o nei weekend o delegare altre persone. Le parole magiche sono connettività e collegamento in rete. Il sistema ‘Highway Pilot’ può rimanere sempre acceso. In futuro chiudere i conti dell’ultimo ordine di trasporto o compilare la dichiarazione IVA mensile mentre si è in viaggio non sarà più una fantasia, ma la realtà.

Da autista a manager dei trasporti: première per la postazione di guida del futuro
L’ampliamento delle attività lavorative cambierà nettamente l’immagine professionale del camionista, che potrà migliorare la propria figura passando da semplice conducente a manager dei trasporti. Per gli autotrasportatori e i clienti degli spedizionieri, l’attuale trasportatore e conduttore di macchine diventerà un manager qualificato dei trasporti, con una valorizzazione dell’intera categoria professionale. Il mestiere di camionista sarà più attraente, in questo senso la guida autonoma è una chiara risposta alla mancanza di autisti.
Inoltre l’autista del futuro può servirsi di sistemi elettronici per comunicare comodamente con altre persone durante la marcia. Per esempio può mettersi d’accordo con altri autisti per fare una pausa insieme, può prendere appuntamenti, raccogliere informazioni sulla situazione del traffico o sui punti di carico e scarico o ancora sbrigare faccende private. La varietà delle attività sociali consentite costituiscono un altro importante vantaggio della guida autonoma.
Tra queste figura anche la possibilità di prenotare durante il viaggio un parcheggio presso un’area di sosta o un terminal. Mentre è ancora per strada, l’autista può iniziare a dare un’occhiata in Internet al menu del giorno, può prenotare una doccia e ordinare la cena per l’ora esatta del suo arrivo, ricevendo conferma di tutto, incluso il numero del parcheggio e l’ora.
Viaggiare in modo molto più rilassato avrà effetti positivi sulla salute dell’autista. Lo stress provocato dalla guida ininterrotta dell’autocarro sull’ autostrada si ridurrà nettamente. Cambiando posizione durante la guida autonoma, il conducente non sarà più costretto a rimanere sempre fermo al volante: sarà invece libero di muoversi e persino di fare qualche esercizio per sciogliere i muscoli durante la marcia.

Con la guida autonoma autocarro e autista si fondono più che mai in un team, in un binomio uomo-macchina ingegnoso, potente e molto redditizio.
Meno consumi ed emissioni più efficienza e sicurezza-Parallelamente, la guida autonoma, oltre al vantaggio di rendere omogenea la circolazione stradale, riduce significativamente i consumi di carburante e le emissioni. Diventa possibile calcolare i tempi dei trasporti e i propulsori degli autocarri subiscono minori sollecitazioni per via dello stile di guida uniforme. Le nuove attività svolte durante la marcia dall’autista o manager dei trasporti rivoluzionano anche il mondo delle spedizioni, trasformandolo in un sistema fluido e autodidatta.
Il sistema ‘Highway Pilot’ porterà ad un nuovo e considerevole aumento di quei progressi che la nuova generazione di autocarri Mercedes-Benz ha già raggiunto oggi in termini di efficienza con l’omologazione Euro VI ed i sistemi di assistenza alla guida e telematici come il Tempomat previdente Predictive Powertrain Control e il FleeBoard. Grazie all’analisi dei viaggi (effettuati) FleetBoard e al FleetBoard Eco Support è possibile raggiungere già oggi un risparmio di carburante anche del 15 percento. Il Future Truck 2025 Mercedes-Benz arriva proprio al momento giusto: la Commissione Europea ha infatti recentemente presentato la sua strategia per la riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di CO2. Il Future Truck 2025 Mercedes-Benz rappresenta in questo senso una delle risposte risolutive.

La comunicazione V2I e il collegamento permanente a Internet offrono alle imprese nuove possibilità per contrastare la pressione dei costi. Autista e veicolo possono collegarsi in qualsiasi momento con lo spedizioniere. Ciò permette una perfetta pianificazione dei percorsi, ad esempio con l’ausilio di servizi telematici come FleetBoard. E apre le porte anche a interventi preventivi di diagnosi e manutenzione, con la possibilità di aggiornare comodamente il software durante la marcia, senza doversi più recare in officina.
Non da ultimo, la possibilità per tutti gli utenti della strada di calcolare la situazione del traffico nei lunghi tragitti significa maggiore sicurezza per tutti. Già oggi esistono sistemi di assistenza alla guida che regolano la velocità e che in caso di emergenza frenano automaticamente per evitare un incidente.
Queste due forme di assistenza dimostrano da anni la loro validità. La guida autonoma è il perfezionamento di questi sistemi di assistenza attraverso la loro fusione: le macchine commettono meno errori degli esseri umani, non sono mai disattente, non reagiscono in base all’umore o alla forma fisica del momento; al contrario il loro comportamento è esattamente prevedibile. Per questo motivo in futuro scompariranno quasi completamente gli incidenti provocati da comportamenti errati dei conducenti. Le norme di sicurezza, come ad esempio la distanza necessaria o i limiti di velocità, saranno sempre rispettate senza fallo. La guida prudente, tema sempre ricorrente nei corsi di scuola guida, farà parte della sicurezza e della redditività programmate per il Future Truck 2025.
Tutto ciò rafforzerà l’evoluzione positiva delle statistiche sugli incidenti. È vero che il volume del trasporto merci è aumentato, ma parallelamente è diminuito il numero di utenti della strada feriti o uccisi da un incidente con un autocarro.
In Germania il volume dei trasporti è cresciuto negli ultimi vent’anni dell’80% circa. Per contro il numero di feriti gravi è sceso di oltre il 40%, e quello delle vittime della strada addirittura di oltre il 50%. Colpisce il fatto che la riduzione di questi numeri si faccia più significativa a partire dal 2000, cioè dal momento in cui è iniziata la tendenza ad equipaggiare gli autocarri con i sistemi di assistenza alla guida, che ha visto Mercedes-Benz con un ruolo da protagonista.

Le condizioni necessarie per la guida autonoma
Il passaggio dalla guida manuale a quella autonoma deve essere accompagnato dalle riforme legislative. Il Future Truck 2025 presenta in anteprima i presupposti tecnici, ma è necessario un adeguamento dell’attuale quadro normativo a questa nuova dimensione di guida. È già in corso un aggiornamento della ‘Convenzione sulla circolazione stradale di Vienna’ del 1968, sottoscritta e applicata da quasi tutti gli stati europei. Questo accordo si propone di accrescere la sicurezza nelle strade mediante l’adozione di regole uniformi di circolazione, e una delle sue principali dichiarazioni recita “ogni conducente deve avere costantemente il controllo del proprio veicolo.”
Sulla base della Convenzione sulla circolazione stradale di Vienna, il Regolamento UN/ECE R 79 ammette per gli impianti sterzanti soltanto interventi correttivi, ma non sterzate automatiche a velocità superiori ai 10 km/h. Questa concessione costituisce già oggi uno dei presupposti per l’adozione di sistemi di assistenza al parcheggio e nelle code.
La Convenzione di Vienna è nata in un’epoca in cui la guida autonoma rientrava ancora nel repertorio fantascientifico. Gli Stati Uniti non hanno sottoscritto la Convenzione sulla circolazione stradale di Vienna. Per questo motivo in molti Stati Federali americani è stato possibile scrivere le regole necessarie, quantomeno per le prove su strada dei veicoli a guida autonoma. Una commissione di esperti delle Nazioni Unite ha recentemente integrato la Convenzione di Vienna, creando i presupposti per la legalizzazione della guida autonoma. In futuro i sistemi per la guida autonoma saranno consentiti, purché il conducente possa disattivarli o sovrapporsi ad essi in qualsiasi momento. Nel caso del sistema ‘Highway Pilot’ del Future Truck 2025 Mercedes-Benz questa possibilità fa parte della programmazione standard. Un altro presupposto necessario è la sicurezza dei dati, che deve essere garantita a livello tecnico e giuridico. Si tratta in particolare dell’accesso dall’esterno ai singoli veicoli, ma anche della trasmissione dei dati nella comunicazione V2V e V2I e in Internet.
Oltre ai problemi connessi alle omologazioni vi sono anche alcuni aspetti del codice stradale da chiarire, come la responsabilità in caso di violazione delle norme di circolazione e negli incidenti, che anche in futuro non potranno essere eliminati completamente. Lo stesso vale anche per tutto ciò che concerne le assicurazioni e la responsabilità del produttore. Occorre inoltre definire come i nuovi modelli lavorativi e le nuove figure professionali potranno accordarsi con l’attuale rigida regolamentazione dei tempi di guida e di riposo.

Il ruolo innovatore di Daimler
Il ruolo trainante di Mercedes-Benz e Daimler nel campo dei sistemi di assistenza alla guida e telematici e nel cammino verso la guida autonoma è indiscusso. Recentemente Daimler è stata insignita del titolo di Gruppo più innovativo nelle categorie ‘Concezioni automobilistiche’ e ‘Sistemi di sicurezza’ da uno studio del Center of automotive Management e della società di consulenza aziendale Pricewaterhouse Coopers. Frost & Sullivan, un’altra società di consulenza aziendale, colloca Daimler tra le aziende in testa nello sviluppo della comunicazione Car-to-Car. Le indagini dei ricercatori partono dal presupposto che nel 2030 già oltre il 40 percento dei veicoli sarà equipaggiato con sistemi di comunicazione Car-to-Car , un presupposto per il perfezionamento della guida autonoma.
Per le sue condizioni specifiche il trasporto di merci assume una posizione particolare rispetto alla guida autonoma. La velocità praticamente costante degli autocarri, le grandi distanze del trasporto di linea europeo, le lunghe ore passate a bordo del veicolo e le attività connesse all’autotrasporto fanno dell’autocarro un veicolo predestinato all’adozione della guida autonoma. A questi aspetti si aggiunge poi uno scenario favorevole, in quanto molto strutturato e privo di incroci, qual è quello delle autostrade e delle strade di grande comunicazione, alle quali hanno accesso soltanto utenti ben definiti.
L’attività di sviluppo e di analisi della guida autonoma non viene condotta da Mercedes-Benz Trucks in forma isolata. Daimler AG conduce le proprie ricerche in luoghi diversi e considerando questo tema da diverse prospettive. Sono numerosi gli esempi che dimostrano il ruolo trainante del Gruppo in questo campo, tra cui la ben nota S 500 Intelligent Drive Mercedes-Benz.

L’anno scorso questa Classe S ha percorso autonomamente i 100 km circa del  leggendario tragitto di Bertha Benz da Mannheim a Pforzheim, che alterna tratti extraurbani all’attraversamento di centri abitati. Si è trattato di un passo avveniristico, a 125 anni dal primo viaggio lungo in automobile.
Daimler ha diretto il progetto simTD, un esperimento su larga scala sul tema comunicazione V2V e V2I, che ha coinvolto circa 120 veicoli nel comprensorio di Francoforte e si è concluso positivamente l’anno scorso. Daimler lavora anche alla localizzazione estremamente precisa dei veicoli. Attualmente i dati GPS raggiungono una precisione nell’ordine di alcuni decimetri, che di per sé è già un risultato affascinante. Ma per la guida autonoma è necessaria una precisione al centimetro, e la posizione deve essere ricalcolata ogni decimo di secondo. A ciò si aggiunge l’aggiornamento costante delle necessarie cartine tridimensionali, al quale gli stessi veicoli possono partecipare con la comunicazione V2I, trasmettendo immediatamente anche la più piccola variazione del percorso.
Gli ingegneri di Mercedes-Benz Trucks impegnati nello sviluppo del Future Truck 2025 con sistema ‘Highway Pilot’ si confrontano continuamente con i loro colleghi del settore autovetture. Si lavora di pari passo, partecipando attivamente alle stesse commissioni. I sistemi e le piattaforme di comunicazione e la sensoristica sono unificati. Tuttavia, date le diverse esigenze del trasporto di persone e del trasporto merci, gli ingegneri seguono all’occorrenza strade indipendenti e specifiche per il loro settore.

Guida autonoma: una realtà alle porte
Tra le domande più emozionanti sul tema ‘guida autonoma’ figura l’orizzonte temporale della sua attuazione. Dal punto di vista puramente tecnico la sua attuazione su strada potrebbe avvenire già entro cinque anni. Questa indicazione temporale si riferisce all’attuale stadio di sviluppo delle autovetture, per le quali si parla di un possibile inizio per l’anno 2020. I veicoli industriali pesanti presentano tuttavia un quadro più complesso e l’arco temporale per essi si estenderà maggiormente. Ci vorranno, realisticamente parlando, ancora dieci anni, anche a causa degli aspetti legali ancora da chiarire.
Questo stretto arco di tempo implica che un autista che abbia oggi 50 anni avrà ancora modo di sperimentare la guida autonoma nella sua vita lavorativa. Per tutti gli autisti più giovani essa diventerà, invece, in futuro, parte quotidiana del loro lavoro: quest’ultimi avranno quindi la possibilità di diventare manager dei trasporti.
L’introduzione della guida autonoma non è un passaggio che può avvenire in maniera repentina: l’attività di sviluppo progredisce continuamente perché la rivoluzione del trasporto merci su strada richiede diversi passaggi evolutivi. Analogamente a quanto è avvenuto finora, nei prossimi anni arriveranno sistemi di assistenza alla guida nuovi o perfezionati che avranno il ruolo di aprire la strada, ormai chiaramente tracciata, verso la guida autonoma.

Mercedes-Benz Trucks: leader nei sistemi di sicurezza e assistenza alla guida
Per tradizione Mercedes-Benz detiene la leadership nello sviluppo di nuovi sistemi di sicurezza e di assistenza alla guida. Si tratta niente meno che di perfezionare le capacità umane con l’ausilio di mezzi tecnici. Alla base di sviluppi rivoluzionari come la guida autonoma c’è il know-how accumulato in decenni di attività di progettazione. La guida autonoma è la logica evoluzione dei sistemi di assistenza alla guida già esistenti e riunisce le possibilità da essi offerte. Già nel 1981 Mercedes-Benz fu la prima Casa automobilistica a introdurre il sistema antibloccaggio (ABS) per gli autocarri. Pochi anni dopo fu la volta della regolazione antislittamento (ASR). Con il lancio del primo Actros nel 1986, Mercedes-Benz ridefiniva i parametri di riferimento con il sistema frenante elettropneumatico (EBS), inclusi i freni a disco su tutte le ruote, un impianto frenante ad alta pressione dalla risposta rapida e la regolazione antirollio.
Nel 2000 furono introdotti altri due sistemi di sicurezza rivoluzionari: il sistema di mantenimento della distanza e il sistema antisbandamento. Appena un anno più tardi faceva il suo debutto la regolazione della stabilità con l’Electronic Stability Program (ESP) per autocarri. Con la seconda generazione dell’Actros festeggiarono nel 2002 la loro première il sistema antiarretramento proposto come ausilio alla partenza e il Brake Assist. Nel 2006 si apriva con l’Active Brake Assist (ABA) una nuova era per i sistemi di sicurezza: per la prima volta un autocarro era in grado di frenare automaticamente di fronte a veicoli antistanti che procedevano a velocità inferiore. Negli anni 2009 e 2012 le funzioni dell’Active Brake Assist furono progressivamente ampliate. Oggi il nuovo Actros Mercedes-Benz esegue automaticamente con il suo ABA 3 una frenata d’emergenza per evitare il rischio di tamponare ostacoli fermi o in movimento. Nel 2011 Mercedes-Benz introdusse con il nuovo Actros anche l’Attention Assist. Lo Stop-and-Go Assist, un’estensione del sistema di mantenimento della distanza, ha sollevato nel frattempo il conducente dal fastidioso e continuo alternarsi di partenze e arresti nelle code.
Oltre che per i sistemi di assistenza alla guida e di sicurezza, Mercedes-Benz Trucks ha sempre fissato nuovi parametri anche sul fronte della semplificazione dei comandi e della riduzione della fatica al volante, due aspetti che vanno di pari passo con l’aumento della redditività. Nel 1985 l’innesto elettronico-pneumatico delle marce (EPS) innescava una rivoluzione per le modalità di comando del cambio: per cambiare marcia bastava ora spostare leggermente il pomello del cambio e premere brevemente la frizione.
Ma già nel 1996, con l’introduzione del cambio completamente automatizzato, anche quest’operazione diventava superflua. A partire dal 2008 scesero in campo, come evoluzione del cambio automatizzato, i cambi PowerShift Mercedes, che furono poi perfezionati negli anni successivi. L’attuale PowerShift 3 Mercedes del nuovo Actros dispone di diversi programmi di innesto e può così essere personalizzato in base alla destinazione di impiego dell’autocarro. Quando consentito dalla situazione, la modalità EcoRoll mette il cambio in folle nei tratti in lieve discesa e reinnesta la marcia al momento giusto.
Attualmente il più efficiente tra i sistemi di assistenza alla guida è il Predictive Powertrain Control (PPC), ossia il Tempomat previdente. Questa tecnica collega i dati GPS tridimensionali del percorso con i dati momentanei del veicolo e con la catena cinematica per regolare la velocità e gli innesti in modo previdente in base alle caratteristiche topografiche dell’itinerario e permette di risparmiare fino al 5 percento di carburante.

Attuazione sistematica delle evoluzioni tecniche: ogni promessa è debito
La sistematicità con cui Daimler Trucks sviluppa e implementa i suoi nuovi sistemi di assistenza, di sicurezza e di comando è dimostrata con uno sguardo retrospettivo agli spettacolari workshop sulla tecnica. In occasione delle Giornate tecnologiche del 1999 e del 2005 Mercedes-Benz presentò con le sue dimostrazioni su strada e i suoi concept una serie di innovazioni che negli anni successivi confluirono quasi interamente nella produzione in serie. Già nel 1999 venivano introdotti, tra gli altri, l’ESP, il sistema antisbandamento e la regolazione della distanza. Sei anni più tardi arrivavano, ad esempio, l’Active Brake Assist, lo Stop-and-Go Assist, che rendeva automatiche le partenze e gli arresti nella marcia in colonna, o il Tempomat previdente, oggi Predicitive Powertrain Control (PPC). A questi si sono aggiunti altri sistemi che oggi si trovano ancora in fase di sviluppo e sperimentazione e che renderanno ancora più redditizia e sicura la guida dell’autocarro di domani.

Guida autonoma: il ruolo pionieristico dei veicoli industriali
I veicoli industriali pesanti svolgono un ruolo pionieristico nel cammino verso la guida autonoma. Il loro vantaggio è che molte delle loro mansioni si svolgono nel comprensorio interno delle aziende, lontano dalle strade pubbliche. Non era ancora pronto per la produzione in serie il progetto di ricerca presentato nel 1999 con il nome di ‘Promote Chauffeur’, primo passo verso la guida autonoma che accoppiava due autotreni per mezzo di un ‘timone elettronico’. A guidare era il veicolo in testa, mentre il secondo autocarro lo seguiva e riceveva dal primo tutti i dati, sterzando, accelerando e frenando come il veicolo che guidava il convoglio e mantenendosi ad una distanza compresa tra i sei e i 15 metri a seconda della velocità.
L’accoppiamento elettronico era realizzato con i primi sensori e sistemi di trasmissione dati e di regolazione del veicolo. Gli autocarri erano collegati tra loro via radio e i computer di bordo dei veicoli comunicavano tra loro. Due telecamere sul veicolo al seguito tenevano costantemente sott’occhio un modello di riconoscimento costituito da apposite lampadine a infrarossi installate sulla coda del primo veicolo. La possibilità di accoppiare elettronicamente due autocarri era stata dimostrata dal Settore Ricerca del Gruppo Daimler già nel 1994 con un veicolo dimostrativo da 7,5 tonnellate.
In quegli anni la guida autonoma stava già per fare la sua prima apparizione anche lontano dalle strade: si poteva ben immaginare che autocarri parzialmente o completamente automatici, con o senza autista, potessero essere utilizzati in aree chiuse al traffico per il trasporto collettivo o di container e merci pericolose. L’idea si trasformò in realtà già nel 2001: da allora due Mercedes-Benz si occupano dei trasporti interni di un’azienda di Ulm. Guidati da transponder, questi autocarri coprono un percorso fisso tra magazzino e stabilimento alla velocità di 5 km/h. Per dimensioni questi veicoli assomigliano ai sistemi di trasporto senza guidatore utilizzati ad esempio nelle fabbriche di automobili. I veicoli industriali autonomi sono oggi utilizzati anche negli scali per container, ma non sulle strade di pubblica circolazione. Dare il via a questo passaggio spettacolare spetta ora al Mercedes-Benz Future Truck 2025.

La risposta: Mercedes-Benz Future Truck 2025
Il Future Truck 2025 con ‘Highway Pilot’ è la risposta alle sfide del futuro. La risposta al traffico in aumento, alle infrastrutture insufficienti, alla crescente pressione dei costi e alla carenza di autisti. Partendo dall’attuale Actros Mercedes-Benz, dai suoi numerosi ed evoluti sistemi di assistenza alla guida e telematici nonché dalla comunicazione V2V e V2I si annuncia una nuova era per il trasporto merci su strada e per i sistemi di comunicazione. In futuro il traffico sarà più scorrevole, prevedibile e sicuro. I sistemi di trasporto saranno più flessibili e le infrastrutture potranno essere utilizzate al meglio. Evitando gli errori umani al volante si ridurranno i pericoli e gli incidenti. Le spedizioni saranno caratterizzate da una maggiore redditività e mobilità. Gli autisti potranno assolvere anche altre mansioni, salendo al grado di manager dei trasporti. Si fonderanno più che mai con il loro autocarro, formando un corpo unico autonomo e potente. Questa risposta non è più solo una visione, perché sta già divenendo realtà.



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