Dopo Berlino, Londra, Barcellona, Berna la “European Youth Sports Cup” è approdata
a Roma con un evento pubblico martedì 11 marzo. L’evento, finanziato dall'Unione Europea, rappresenta il momento di
condivisione del “Metodo Laureus”
studiato ed attivato per combattere il disagio sociale e la criminalità
giovanile attraverso percorsi sportivi ed educativi.
Ospite d’eccezione
Fabio Capello, Commissario tecnico della Nazionale russa di calcio, che
porterà il proprio contributo, durante una sessione d’aula che si svolgerà
presso il Campus di Mercedes-Benz
Italia, su quesiti riguardanti lo sport, la leadership e il lavoro di
squadra, valori che, se acquisiti in giovane età, possono essere traslati nella
vita privata e nel lavoro.
La “European Youth Sports Cup” proseguirà all’interno del Borgo Ragazzi Don Bosco che ha deciso
di accogliere il Metodo Laureus ed i ragazzi in difficoltà all’interno delle
loro squadre, dando vita al progetto “Polisportiva Laureus Roma”.
250 ragazzi provenienti da Regno Unito, Germania, Olanda ed
Italia capitanati dal CT Fabio Capello, saranno coinvolti in un “big game”
all’insegna del sociale, su quattro discipline: calcio, pallacanestro,
pallavolo e judo, capitanate da quattro grandi sportivi: Maurizio Felugo –
pallanuotista, centrovasca della Nazionale italiana, Alessia Trost –
Campionessa mondiale juniores in carica di salto in alto; Aldo Montano –
schermidore italiano, medaglia d'oro olimpica ad Atene 2004 e Francesca
Piccinini – pallavolista italiana, vincitrice di importanti medaglie con la
Nazionale italiana.
Alwin Epple,
Presidente di Mercedes-Benz Italia, ha dichiarato: “La European Youth
Sports Cup è un nuova occasione per sottolineare l’impegno del Gruppo Daimler
ad andare oltre la semplice vocazione commerciale, con iniziative concrete sul
territorio. L’obiettivo di Laureus non è, infatti, quello di creare campioni,
ma aiutare i giovani a diventare adulti sereni, equilibrati, rispettosi delle regole,
di se stessi e degli altri.”
“Aver scelto Roma come sede di questa iniziativa
internazionale è il riconoscimento del ruolo che l’Italia ha acquisito a
livello mondiale anche nel mondo non profit: siamo riusciti a mettere a
disposizione del mondo non profit le competenze del profit in un’ottica di
condivisione di obiettivi e valori sociali”, dichiara Ruggero Magnoni Presidente di Fondazione Laureus.
“Secondo il Metodo Laureus, i ragazzi “agganciati” dalle
attività sportive entrano nella rete Laureus formata da scuole, allenatori ed
educatori con l’obiettivo di “irrobustirli” e renderli sicuri di sè stessi
affinché non assumano comportamenti devianti e si facciano coinvolgere da
“branchi” pericolosi per la loro crescita” dichiara Silvana de Giovanni
Direttore di Fondazione Laureus Italia.
METODO LAUREUS
Nelson Mandela con la storica frase “Sport has the power to change the world” ha tenuto a battesimo
l’unica Fondazione nel mondo che combatte e previene il disagio giovanile con
percorsi sportivi ed educativi.
La Fondazione Laureus porta nelle municipalità più a rischio
di Roma come nel resto del mondo, il “metodo Laureus” per coinvolgere,
attraverso lo sport, minori provenienti da contesti socialmente difficili o con
problematiche conclamate in un’attività a forte valenza formativa grazie alla
costante presenza di educatori e psicologi durante le sessioni di allenamento.
Le attività di Laureus promuovono la creazione di una rete
sul territorio tra Scuole Pubbliche che intercettano i ragazzi con difficoltà e
li segnalano a Laureus, e società sportive che lavorano negli stessi territori
in grado di accogliere i minori Laureus nelle proprie squadre. Educatori e
psicologi di Laureus si occupano della formazione delle diverse professionalità
coinvolte, fornendo gli strumenti per gestire l’integrazione di gruppo, gli
interventi dell’allenatore e la gestione delle difficoltà che emergono durante
gli allenamenti. Tanto più un minore è inserito all’interno di una rete
solidale e complessa, tanto migliori saranno le sue occasioni di crescita e
sviluppo.
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