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mercoledì 14 agosto 2013

IL MERCATO AUTO RALLENTA ANCORA LA CADUTA A LUGLIO (-1,9%), GRAZIE A UNA RACCOLTA ORDINI POSITIVA NEL SECONDO TRIMESTRE (+5,6%)


Si spera in un ulteriore, modesto recupero nell’ultima parte dell’anno, ammesso che si realizzino interventi concreti sulle aree più critiche per la ripresa della domanda,
ormai ridotta ai minimi termini, come l’alleggerimento del carico fiscale, che nel 2012 ha superato i 72 miliardi di Euro, raggiungendo il 17% delle entrate tributarie nazionali (1 punto percentuale in più in soli 4 anni)

 Secondo i dati pubblicati oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a luglio il mercato italiano dell’auto totalizza 107.514 immatricolazioni, l’1,9% in meno rispetto a luglio 2012 (109.617 unità).
Nel progressivo da inizio anno, i volumi complessivi ammontano a 839.481 unità, con una
contrazione del 9,2% rispetto a gennaio-luglio 2012 (924.830 unità).

      “A luglio, assistiamo a un altro piccolo miglioramento del mercato, che contiene il calo in misura maggiore rispetto al mese precedente, in cui la flessione era stata del
5,5% – ha commentato Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA. Si tratta degli effetti dell’andamento positivo della raccolta ordini nel secondo trimestre dell’anno, con una crescita del 5,6% rispetto al secondo trimestre 2012 (+ 6% ad aprile, +4,2% a maggio e
+6,8% a giugno), dopo un primo trimestre 2013 che aveva chiuso a -18,3%.
Segnali incoraggianti che ci fanno ben sperare per un ulteriore, seppur modesto, recupero nell’ultima parte dell’anno, ammesso che si realizzino interventi concreti sulle aree più critiche per la ripresa della domanda, ormai ridotta ai minimi termini. Mi riferisco, ad esempio, – ha proseguito Vavassori – all’alleggerimento del carico fiscale, che nel 2012 ha superato i 72 miliardi di Euro, raggiungendo il 17% delle entrate tributarie nazionali (1 punto percentuale in più in soli 4 anni), con l’eliminazione del superbollo e la rimodulazione dell’IPT, nonché un trattamento fiscale delle auto aziendali allineato a quello degli altri maggiori Paesi europei.
Anche dal punto di vista della filiera produttiva, gli interventi non devono farsi attendere oltre: fisco, credito, supporto all’export, investimenti diretti esteri, mobilità
sostenibile e R&D sono i temi su cui stiamo lavorando con le istituzioni e in particolare
con il Ministero dello Sviluppo Economico”.

Secondo l’indagine ISTAT, a luglio l’indice del clima di fiducia dei consumatori
(base 2005=100) aumenta, passando da 95,8 del mese precedente a 97,3.
Migliorano i giudizi sulla situazione economica del Paese (il saldo passa da -133 a -128), mentre per le previsioni si registra una diminuzione del saldo da -8 a -11a -9). Le valutazioni sull’opportunità di acquistare beni durevoli migliorano: il saldo aumenta da -
116  a  -102,  mentre  quanto  alle  intenzioni  future  di  spesa  per  gli  stessi  beni,  i consumatori esprimono pareri negativi, con un saldo che passa da -101 in giugno a -113 in luglio.
Secondo le stime preliminari ISTAT, a luglio l’indice nazionale dei prezzi al consumo risulta stabile rispetto al mese precedente e aumenta dell’1,1% rispetto a luglio 2012 (era +1,2% a giugno). Questo rallentamento dell’inflazione è imputabile alla dinamica, su  base  annua,  dei  prezzi  di  tutte  le  tipologie  di  servizi,  soltanto  in  parte controbilanciata dall’accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi di gran parte delle tipologie di beni e, in particolare, dei beni energetici non regolamentati, ovvero dei carburanti, che presentano rialzi anche a livello congiunturale.
Il prezzo della Benzina aumenta dello 0,9% rispetto al mese precedente e mostra una crescita dello 0,3% rispetto a luglio dello scorso anno (era -1,5% a giugno). Anche il
prezzo del Gasolio segna un rialzo su base mensile dello 0,9% e registra un incremento su base annua dello 0,4% (dal -1,7% del mese precedente). Più contenuto risulta l’aumento congiunturale dei prezzi degli Altri carburanti (+0,4%) – imputabile al rialzo dei prezzi del GPL – che crescono su base tendenziale dell’1,4% (da -5,7% di giugno).

      Secondo l’anticipazione dello scambio di dati tra ANFIA e UNRAE, a luglio i contratti siglati ammontano a oltre 101.000, quasi il 5% in più rispetto a luglio 2012, mentre nei primi sette mesi del 2013 gli ordini hanno raggiunto circa 802.500 unità, oltre il 6% in meno rispetto a gennaio-luglio 2012.

      Le  marche  nazionali,  nel  complesso,  totalizzano  nel  mese  31.452 immatricolazioni (-5,6%). Nei primi sette mesi dell’anno, i volumi immatricolati si attestano a 245.291 unità (-10,7%).
I marchi di Fiat Group Automobiles (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano 31.377
immatricolazioni nel mese (-5,5%).
Risultati positivi, a luglio, per il brand Maserati (+13,3%).
Nel progressivo da inizio anno, le immatricolazioni dei marchi di Fiat Group Automobiles
(escludendo Ferrari e Maserati) ammontano a 244.643 unità (-10,7%).
Anche nel cumulato da inizio anno, andamento positivo per Maserati (+50,6%), mentre
Lamborghini rimane stabile sui volumi di un anno fa.

      Sono ben sei i modelli italiani nella classifica delle auto più vendute a luglio. Si mantengono in testa alla top ten Fiat Panda (7.373 unità) e Fiat Punto (5.483), seguite da Lancia Ypsilon (4.078), che conquista una posizione rispetto al mese scorso, Fiat 500L (3.529) e Fiat 500 (3.447). Al nono posto, troviamo, infine, Alfa Romeo Giulietta (2.399).

Quattro i modelli italiani nella top ten diesel, che vede Fiat 500L passare dalla seconda alla prima posizione (2.917 unità), seguita, al terzo posto, da Alfa Romeo Giulietta (1.800). Al quinto posto, salendo di tre posizioni rispetto al mese scorso, si colloca Fiat Punto (1.425 unità), mentre in ottava posizione troviamo Fiat Panda (1.343).

      Torna di segno positivo, dopo il calo dello scorso mese (-3,3%), il mercato dell’usato, che a luglio totalizza 364.347 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari (+2,4%). Nel cumulato da inizio anno, i volumi complessivi ammontano a 2.504.018 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari, pari all’1,1% in più rispetto ai primi sette mesi del 2012.


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