sabato 8 dicembre 2012

Motor Show di Bologna: le novità Volkswagen

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Dopo il debutto mondiale al Salone di Los Angeles, la Volkswagen presenta al Motor Show di Bologna 2012 il Maggiolino Cabriolet in anteprima assoluta europea. Giunta alla sua terza generazione, questa icona Volkswagen è diventata più grande, più potente, più sportiva e ancora più parca nei consumi. Alla kermesse bolognese la Volkswagen espone anche la eco up!, una city car che, grazie all’alimentazione a gas naturale e al pacchetto BlueMotion Technology, si pone come punto di riferimento in materia di emissioni di CO2 con soli 79 g/km. Sullo stand saranno esposti anche i prototipi pre-serie delle nuove Golf BlueMotion e Golf GTI. La Golf BlueMotion (110 CV) spicca nella categoria per i consumi di appena 3,2 l/100 km (nel ciclo combinato) a fronte di emissioni di CO2 di 85 g/km, mentre la nuova Golf GTI con 6,0 l/100 km (pari a 140 g/km di CO2) dimostra come anche le vetture sportive possano essere moderate nella richiesta di carburante. In esposizione il Maggiolino Fender® Edition, un allestimento inedito ed esclusivo che richiama lo stile delle mitiche chitarre statunitensi.

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Dopo il debutto mondiale del Maggiolino Cabriolet al Salone di Los Angeles, la Volkswagen presenta in anteprima europea al Motor Show di Bologna la terza generazione di questo mitico modello. Il Maggiolino Cabriolet è diventato più grande. Ma non solo. Ora è anche più potente, più sportivo e più parco nei consumi. Inoltre è più lungo, più largo e ha un andamento del tetto più piatto con proporzioni più dinamiche. Accanto a prestazioni su strada e consumi, un altro dato che conta per una cabriolet è quello relativo al tempo impiegato per aprirsi: sul Maggiolino, la capote ad azionamento elettroidraulico, di serie, si apre in soli 9,5 secondi, anche a vettura in movimento fino a una velocità di 50 km/h, ripiegandosi dietro i sedili posteriori per garantire una visibilità posteriore ottimale. Per la chiusura, il tetto in tessuto del Maggiolino Cabriolet impiega 11 secondi. Il secondo e mezzo in più è sfruttato dal sistema elettroidraulico per fissare automaticamente il tetto al telaio del parabrezza.
Icone. Il nuovo Maggiolino Cabriolet ripropone tutto il potenziale del design più famoso nella storia dell’automobile: quello tipico del primo Maggiolino, simbolo della democratizzazione della mobilità. Promosso al ruolo di decapottabile già a metà del secolo scorso, in 32 anni ne sono stati costruiti 331.847 esemplari. Il design del Maggiolino ha vissuto una rinascita con la New Beetle, che nella versione Cabriolet in otto anni ha raggiunto il traguardo di 234.619 unità prodotte. Non si trattava semplicemente di una copia del primo Maggiolino Cabriolet. Al contrario, i designer ne avevano sapientemente reinterpretato e sviluppato le forme. E così ha agito il team di Klaus Bischoff, Responsabile Design della Marca Volkswagen, anche nel caso del nuovo Maggiolino Cabriolet. Sottolinea Bischoff: “Non guardiamo al passato, ma al futuro. Il Maggiolino Cabriolet doveva essere più potente e con un’immagine più grintosa. E siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo”.
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Dimensioni. Con i suoi 4.278 mm, il nuovo Maggiolino Cabriolet è 152 mm più lungo e 84 mm più largo (1.808 mm, specchietti retrovisori esterni esclusi) rispetto alla New Beetle. Con 1.473 mm di altezza la versione cabriolet risulta 29 mm più bassa. Per questo, già dalle proporzioni, appare notevolmente più sportivo e moderno. I centimetri in più in lunghezza si traducono in maggiore disponibilità di spazio nell’abitacolo e nel bagagliaio. Anche quando aperta, la capote in tessuto non limita in alcun modo la capacità del vano bagagli che raggiunge i 225 litri (+ 24 litri rispetto alla New Beetle). A differenza della New Beetle Cabriolet, il divano posteriore può inoltre essere abbattuto grazie al sistema di roll-bar di nuova concezione che non interferisce in questa operazione. Invece, quando necessario, ovvero al superamento di una data soglia di accelerazione traversale o inclinazione della vettura, nel giro di pochi millesimi di secondo il roll-bar si sposta verso l’alto dietro gli appoggiatesta posteriori assicurando l’adeguata protezione.
Abitabilità. Grazie alle nuove dimensioni, al telaio del parabrezza notevolmente spostato all’indietro e alla conseguente modifica dell’andamento del tetto, i due passeggeri posteriori hanno più spazio per la testa (nello specifico 12 mm in più). Ma l’abitabilità del Maggiolino Cabriolet cambia completamente anche per guidatore e passeggero anteriore. Analogamente al Maggiolino “chiuso”, l’ergonomia completamente nuova dà vita a un abitacolo perfettamente in linea con la dinamicità degli esterni. Il nuovo modello condivide con la New Beetle Cabriolet e il primo Maggiolino Cabriolet il fatto di essere veramente “scoperto” grazie al corto parabrezza che regala tutto il piacere della guida “open-air”.
Versioni. In Europa, per il Maggiolino Cabriolet la Volkswagen proporrà solo i quattro cilindri turbo a iniezione diretta. I tre benzina TSI erogano rispettivamente 105, 160 e 200 CV. I due Turbodiesel TDI sviluppano invece 105 e 140 CV di potenza. Ognuno di questi motori può essere abbinato a uno dei cambi a doppia frizione DSG sviluppati dalla Volkswagen (a 6 o a 7 rapporti). Le due motorizzazioni commercializzate anche negli Stati Uniti, vantano in Europa consumi nel ciclo combinato rispettivamente di 5,1 (TDI 140 CV, cambio manuale), 7,6 (TSI 200 CV, cambio manuale) e 7,9 l/100 km (TSI 200 CV, cambio DSG).
Superiorità. La dotazione di serie prevede tra l’altro controllo elettronico della stabilizzazione ESC, inclusi dispositivo di assistenza in frenata e assistente alla partenza e sistema di airbag con airbag laterali per la testa e roll-bar automatico. Per il Maggiolino Cabriolet sono disponibili a richiesta dotazioni quali fari bixeno, sistema di chiusura e avviamento automatici (Keyless Access), illuminazione ambiente, sound system Fender® (400 watt), climatizzatore automatico, sistema di radio-navigazione con touchscreen e disco fisso, strumenti supplementari sulla plancia (cronometro, temperatura olio, pressione di sovralimentazione) e cerchi in lega leggera da 18 e 19 pollici.
Personalizzazione. Per il lancio internazionale la Volkswagen ha definito tre versioni: la 50s Edition ricca di stile, la frizzante 60s Edition e la elegante 70s Edition. Ognuna delle tre edizioni riflette lo stile di un decennio, quale omaggio al leggendario Maggiolino Cabriolet. La 50s Edition sarà caratterizzata, tra le altre cose, da cerchi in lega leggera da 17 pollici Circle Black, specchietti retrovisori esterni cromati, capote nera e verniciatura Uni-Black. Con sedili sportivi rivestiti in pregiata pelle Vienna nero-blu, verniciatura a scelta tra Denim Blue e Bianco Candy in combinazione con la capote nera, il modello 60s Edition si rifà allo stile degli anni ’60. Punta invece all’eleganza la 70s Edition con verniciatura in Toffebraun Metallic o Platinum Grey Metallic che ben si abbina alla capote beige e ai sedili sportivi.
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Prezzi. Con l’anteprima europea al Salone di Bologna inizia ufficialmente la prevendita del Maggiolino Cabriolet in Italia, il cui lancio commerciale avverrà nella primavera del 2013. Come per il Maggiolino, anche per il Maggiolino Cabriolet la gamma si articola in due diversi livelli di allestimento, Design e Sport. L’offerta delle motorizzazioni disponibili comprende tre propulsori benzina – 1.2 TSI 105 CV, 1.4 TSI 160 CV (anche con DSG) e 2.0 TSI DSG
200 CV – e due Diesel – 1.6 TDI 105 CV e 2.0 TDI 140 CV – entrambi disponibili anche con DSG. I prezzi vanno dai 23.800 Euro del Maggiolino Cabriolet 1.2 TSI 105 CV ai 32.600 Euro della versione 2.0 TDI 140 CV DSG (allestimento Sport).
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Al Motor Show di Bologna la Volkswagen espone la eco up!, una city car che, grazie all’alimentazione a gas naturale e al pacchetto BlueMotion Technology (compreso nell’allestimento base e che include, tra l’altro, sistema start/stop e dispositivo di recupero dell’energia), si pone come punto di riferimento per la riduzione della CO2 grazie a emissioni di soli 79 g/km. Identico discorso vale per il consumo di carburante che, nel ciclo combinato, è pari ad appena 2,9 kg di metano ogni 100 km.
Anche per la eco up! la Volkswagen si affida al tre cilindri 1.0 della serie EA211 di nuova concezione, in questo caso opportunamente modificato per l’alimentazione a gas naturale. Questo agile propulsore eroga 68 CV a 6.200 giri e sviluppa 90 Nm di coppia massima tra 3.000 e 4.300 giri, consentendo alla eco up! di passare da 0 a 100 km/h in 15,8 secondi e di raggiungere la velocità massima di 168 km/h. Numeri così interessanti si devono anche all’elevato valore energetico del gas metano: un kg di gas naturale equivale a circa 1,5 litri di benzina.
Il metano è stoccato in due serbatoi che, complessivamente, contengono fino a 11 kg di gas (72 l) e sono montati sotto il pianale in corrispondenza dell’asse posteriore. Il serbatoio 1 è collocato, insieme a un serbatoio di riserva da 10 litri per la benzina, davanti all’asse; il serbatoio 2 occupa lo spazio normalmente destinato al vano della ruota di scorta. Dato che l’intero sistema per l’alimentazione a metano è stato integrato nella struttura della vettura, la capacità del bagagliaio è rimasta invariata rispetto alle altre versioni della up!.
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Dopo l’esposizione al Salone di Parigi, la Volkswagen presenta al Motor Show di Bologna il prototipo di una delle automobili più parche nei consumi esistenti al mondo: la nuova Golf BlueMotion. Questa Golf, con il suo Turbodiesel 1.6 TDI di nuova concezione, vanta infatti un consumo nel ciclo combinato di appena 3,2 l/100 km, a fronte di emissioni di CO2 di soli 85 g/km. La Golf BlueMotion 110 CV, che raggiunge i 202 km/h (valore stimato), è una versatile cinque posti per tutta famiglia, sicura, confortevole e adatta all’impiego quotidiano. Sul mercato, la Golf BlueMotion della terza generazione arriverà in Germania nel corso della prossima estate.
Consumo ridotto del 15%
Sempre più parca nei consumi. La prima generazione della Golf BlueMotion fece il suo debutto cinque anni fa al Salone dell’Automobile di Ginevra, approdando sul mercato alla fine del 2009. All’epoca la Golf BlueMotion si era imposta, con i suoi 4,5 l/100 km (a fronte di emissioni di CO2 di 119 g/km ), come nuovo punto di riferimento in materia di ecocompatibilità. Nel 2009 la Volkswagen presentò, sempre a Ginevra (ancora come prototipo) la Golf BlueMotion di seconda generazione, il cui consumo nel ciclo combinato era stato ridotto a 3,8 l/100 km (pari a 99 g/km CO2) mentre per la versione di serie di questa Golf BlueMotion si dovette attendere l’ottobre dello stesso anno. Il fatto che la Volkswagen sia riuscita a ridurre i consumi della Golf BlueMotion di terza generazione di ulteriori 0,6 l (15%) e le emissioni di CO2 di altri 14 g, evidenzia un continuo progresso tecnologico tale da fare della Casa un indiscusso punto di riferimento. Con una capacità del serbatoio di 50 l e un consumo nel ciclo combinato di 3,2 l/100 km, la nuova Golf può raggiungere un’autonomia teorica di ben 1.562 km. Con una percorrenza annuale media di 15.000 km, chi guida questa Volkswagen potrebbe fare il pieno soltanto dieci volte in un anno. Considerando l’attuale prezzo del carburante in Germania (fonte: Mineralölwirtschaftsverband, luglio 2012) la spesa si aggirerebbe, per un intero anno, attorno a 694 Euro.

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Riduzione del peso, minore resistenza aerodinamica e al rotolamento
Più leggera, più snella, più efficiente. La Volkswagen ha creato la Golf più parca nei consumi di sempre grazie a un’innovativa costruzione con materiali leggeri (riduzione del peso fino a 26 kg per il telaio, 37 kg a livello di struttura), ad accorgimenti a livello di motorizzazioni e ad altre soluzioni come pneumatici con resistenza al rotolamento ottimizzata, cambio manuale a 5 marce dai rapporti più lunghi oltre a sistema start/stop e modifiche aerodinamiche mirate.
Aerodinamica. Sul fronte dell’aerodinamica, la superficie frontale della nuova Golf è stata ridotta di 0,03 m2 e la resistenza all’aria (cx x A) è scesa circa del 10%. Rispetto agli altri modelli della Golf, l’aerodinamica della BlueMotion, grazie a telaio abbassato di 15 mm, spoiler sul tetto, deflettori laterali sul lunotto, calandra del radiatore chiusa esternamente, prese d’aria parzialmente chiuse, sistema di raffreddamento ottimizzato, speciali protezioni sottoscocca, canali di raffreddamento dei freni ottimizzati e allo spoiler in corrispondenza del montante posteriore è stata notevolmente migliorata. La Golf BlueMotion riesce quindi a raggiungere un coefficiente cx di 0,27, risultando una delle migliori vetture della sua categoria.
Motore TDI di nuova generazione. Sulla Golf BlueMotion prototipo, la Volkswagen utilizza un motore Turbodiesel 1,6 litri a iniezione diretta della nuova serie EA288. Il quattro cilindri a quattro valvole sviluppa, già a 1.500 giri, 250 Nm di coppia massima, disponibili fino a un regime di 2.750 giri. L’adozione di varie misure e tecnologie, quali la riduzione dell’attrito interno, un innovativo sistema di gestione termica con fase di riscaldamento ridotta, il circuito di ricircolo dei gas di scarico (AGR), un sensore di pressione dei cilindri, una pompa dell’olio a due livelli, una pompa dell’acqua commutabile e un intercooler raffreddato ad acqua direttamente all’interno del condotto di aspirazione, contribuisce in modo decisivo alla riduzione di consumi ed emissioni della vettura. Per ottenere un ulteriore abbassamento dei valori delle emissioni, la Volkswagen adotta infine un catalizzatore ossidante, un filtro antiparticolato e un catalizzatore ad accumulo di NOx.
 
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BlueMotion Trendline e Comfortline
Finora la Golf più parca nei consumi veniva proposta come specifico modello BlueMotion. Con il nuovo modello tutto cambia: la vettura sarà infatti disponibile in due versioni di allestimento, Trendline e Comfortline. Per motivi legati al peso, aerodinamica e resistenza al rotolamento, la nuova Golf BlueMotion sarà disponibile esclusivamente con cerchi da 15 e 16 pollici.
Golf BlueMotion 1.6 TDI Trendline. Come tutte le Golf di settima generazione, anche la versione Trendline (tre o cinque porte) è dotata, tra l’altro, di sette airbag e controllo elettronico della stabilizzazione (ESC). Sono inoltre parte della dotazione di serie della Golf BlueMotion 1.6 TDI Trendline, il touchscreen con display TFT da 5 pollici, il bocchettone del serbatoio carburante con protezione contro gli errori di rifornimento, la copertura del vano bagagli, le ECO-HMI (visualizzazioni incentrate sui consumi e avvertenze sull’indicatore multifunzione), il sistema di frenata anti collisione multipla, il freno di stazionamento elettronico con funzione Auto-Hold, il bloccaggio del differenziale trasversale XDS, l’indicatore di pressione degli pneumatici e un piano di carico variabile.
Sempre di serie: luci di marcia diurna, climatizzatore, cassetto portaoggetti con sportello e serratura, cornici cromate per le bocchette di ventilazione, funzione di accesso facilitato Easy Entry (tre porte), schienale dei sedili posteriori abbattibile sdoppiabile in modo asimmetrico, specchietti retrovisori esterni a regolazione elettrica, indicatore della temperatura esterna, alzacristalli elettrici, servosterzo elettromeccanico, volante regolabile in altezza e profondità, sedile del guidatore regolabile in altezza, filtro antipolvere e antipolline, chiusura centralizzata con telecomando, regolazione in altezza e pretensionatori per le cinture di sicurezza anteriori, freni a disco su tutte le ruote e appoggiatesta a sicurezza ottimizzata.
Golf BlueMotion 1.6 TDI Comfortline. L’allestimento Comfortline, ancora più completo, comprende cerchi in lega leggera da 16 pollici, Park Pilot anteriore e posteriore, strumentazione esclusiva, cassetti sotto i sedili anteriori, nuovo impianto radio Composition Touch compresa interfaccia per schede SD e sistema di riconoscimento della stanchezza del guidatore. Questa versione è inoltre dotata di sedili anteriori comfort con supporto lombare, vano per carico passante e bracciolo centrale nel divano posteriore, comandi gestione luci e di regolazione degli specchietti in look cromo, tasche portaoggetti sugli schienali dei sedili anteriori e cassetto portaoggetti con sportello sul padiglione, presa a 12 Volt supplementare nel bagagliaio, specchietto di cortesia illuminato, volante e pomello della leva del cambio con rivestimento in pelle.
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Dopo l’esposizione al Salone di Parigi, la Volkswagen presenta al Motor Show di Bologna il prototipo della settima Golf GTI, che sarà introdotta sul mercato nel primo semestre 2013.
Una GTI, due livelli di potenza
220 e 230 CV. Il prototipo della prossima Golf GTI dispone di una nuova versione ulteriormente sviluppata del motore della serie EA888, un turbo benzina 2.0 a iniezione diretta da 220 CV. Per la prima volta nella sua storia, per la Golf GTI sarà disponibile il pacchetto Performance per aumentare la potenza standard e raggiungere 230 CV. Entrambe le versioni della GTI sono dotate di sistema start/stop di serie e già oggi sono conformi alla normativa sui gas di scarico Euro 6 che entrerà in vigore solo dal 2014; inoltre, consumano 6,0 l/100 km (CO2: 140 g/km), cioè 1,3 litri in meno      (-18%) rispetto al modello precedente (210 CV). Entrambe le GTI si potranno avere con il cambio DSG a doppia frizione a 6 rapporti (in alternativa al manuale a 6 marce). Rispetto alla generazione precedente, sul nuovo modello è stato possibile aumentare ulteriormente la proverbiale e straordinaria agilità della Golf GTI, e questo su due livelli distinti.
Livello 1 GTI. Forte dei suoi 220 CV, la GTI sviluppa ora 10 CV di potenza in più rispetto alla precedente. Parallelamente è stato possibile aumentare la coppia massima di ben 70 Nm, arrivando a 350 Nm. In questo modo la nuova Golf GTI si trova esattamente sullo stesso livello della Golf R, che però disponeva di un motore TSI di altra generazione. Così equipaggiata, la Golf GTI ha una straordinaria capacità di ripresa: in quarta marcia accelera da 80 a 120 km/h in 5,0 secondi, in quinta in appena 6,0 secondi. Ecco altri dati importanti: la nuova generazione accelera da 0 a 100 km/h in 6,6 secondi, raggiungendo una velocità massima di 246 km/h.
Livello 2 – GTI con pacchetto Performance. Chi sceglie una Golf GTI con pacchetto Performance, passa al secondo livello. La potenza in questo caso aumenta di 10 CV, la coppia massima rimane identica. I 230 CV consentono una velocità massima di 250 km/h (valore stimato) e passa da 0 a 100 km/h in soli 6,5 secondi.
Nuovo bloccaggio del differenziale anteriore e sterzo progressivo
Il pacchetto Performance, tuttavia, non si traduce soltanto in un aumento di potenza, ma anche in una maggiore maneggevolezza: la GTI in questo caso oltre ai freni più potenti (con logo GTI sulle pinze), dispone del nuovo bloccaggio del differenziale anteriore con regolazione elettronica (VAQ), anch’esso proposto per la prima volta in questa forma.
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Bloccaggio del differenziale anteriore. Il bloccaggio a regolazione elettronica migliora la sicurezza attiva e il comportamento dinamico, eliminando quasi completamente il sottosterzo tipico delle auto a trazione anteriore particolarmente potenti. Si ottiene quindi un comportamento di marcia più preciso e maggiore stabilità in sovrasterzo nel caso di trasferimenti di carico. Infatti, il bloccaggio del differenziale anteriore aumenta la forza motrice sulla ruota più esterna alla curva, consentendo inoltre di ottimizzare la velocità in fase di svolta. Migliore risulta anche la trazione in partenza su fondo sdrucciolevole o umido, nonché con le ruote sterzate.
Sterzo progressivo. Incluso nella dotazione standard, lo sterzo progressivo debutta con la Golf GTI. Questo sistema consente al guidatore di ottenere l’angolo di sterzata desiderato con un minor numero di giri del volante; risulta quindi meno frequente la necessità di dover spostare le mani. Sembra ovvio, in realtà è rivoluzionario. Infatti, gli sterzi convenzionali operano con rapporto di demoltiplicazione costante. Il nuovo sterzo della Golf GTI, invece, opera con un rapporto di demoltiplicazione progressivo che, in fase di manovra e parcheggio, regala maggiore agilità alla vettura. Viceversa, su strade extraurbane caratterizzate da numerosi tratti in curva e in fase di svolta, il guidatore percepisce un netto vantaggio in termini di dinamica di marcia derivante dal rapporto diretto.
Dal punto di vista tecnico, lo sterzo progressivo si distingue per la dentatura variabile della cremagliera e del pignone e per il motorino elettrico di maggior potenza rispetto a quello del normale servosterzo elettromeccanico. Dal punto di vista funzionale, diversamente dal rapporto di sterzo costante, che rappresenta sempre un compromesso tra dinamica e comfort, in questo caso la dentatura della cremagliera viene variata mediante il mozzo dello sterzo. Ne consegue che il passaggio tra comportamento di sterzata indiretto nel settore medio (guida in rettilineo) e il comportamento di sterzata diretto in presenza di maggiori angoli di rotazione del volante avviene in modo progressivo, regalando alla vettura, come illustrato, maggiore agilità quando si adotta uno stile di guida sportivo. In fase di parcheggio il comfort aumenta grazie al minor angolo di sterzata richiesto.
I rapporti di trasmissione variabili sono noti da tempo per gli impianti con servosterzo idraulico; tuttavia la loro messa a punto è soggetta a limiti molto severi in modo da non far avvertire al guidatore il passaggio tra le diverse fasi. Ed è proprio quanto non accade nel caso dello sterzo progressivo della Golf GTI: qui, infatti, la combinazione tra rapporto di trasmissione sterzante progressivo della cremagliera e i potenziali di messa a punto di uno sterzo elettromeccanico viene sfruttata al meglio per garantire un comportamento ottimizzato in caso di guida sportiva, ma allo stesso tempo adatto all’impiego quotidiano. Per tutte le altre Golf, il nuovo sterzo progressivo è disponibile a richiesta.
Esterni – Allestimenti e design
Elementi caratteristici GTI. Come tutte le sei Golf GTI precedenti, anche il prototipo della settima generazione presentato a Parigi si distingue dagli altri modelli della serie grazie a ulteriori dotazioni dell’allestimento e ai classici tratti distintivi GTI. Negli esterni questi ultimi si realizzano con le pinze freno verniciate di rosso, la caratteristica struttura a nido d’ape della griglia della presa d’aria, le luci posteriori a LED con plastiche brunite, inclusa l’illuminazione della targa a LED, nonché, a sinistra e a destra, un terminale di scarico cromato del diametro di 80 mm. Caratteristici fin dall’epoca della prima Golf GTI sono i colori di serie, rosso (Rosso Tornado) e nero nonché la verniciatura bianca, disponibile a richiesta (Pure White come colore speciale). La Volkswagen ha perfezionato anche i classici cerchi in stile GTI, nelle versioni Denver, Detroit e Glendale; il tipico design di questi cerchi del modello precedente è confluito nei nuovi cerchi in lega leggera da 17" torniti a specchio del tipo Brooklyn, che danno un’impressione di maggior leggerezza, confermata anche dalla bilancia. Sui cerchi sono montati pneumatici 225/45. La GTI sarà disponibile a richiesta anche con cerchi da 18".
Design GTI. In generale, la settima generazione della Golf diventerà più dinamica rispetto al modello precedente anche dal punto di vista estetico. L’obiettivo dei designer era quello di far emergere questa nota sportiva in modo ancora più significativo con la nuova Golf GTI, che doveva essere più bassa, più larga e avere una personalità più aggressiva. I designer Volkswagen hanno realizzato numerose soluzioni di dettaglio per la nuova Golf GTI, integrandole armoniosamente nel concept visivo della vettura. In questo senso è importante tenere presente che gli elementi di design specifici della GTI non sono particolari “applicati”, ma sono parte integrante del modello. Anche per questo motivo la GTI è stata progettata parallelamente alla “normale” Golf; in questo modo è stato possibile coordinare perfettamente i tratti distintivi di entrambi i modelli.
Sul frontale, dove spiccano i fendinebbia a LED studiati appositamente per la GTI, campeggia un elemento caratteristico e fondamentale di questo modello che è stato completamente rinnovato: la linea rossa. All’inizio incorniciava la calandra rettangolare della prima generazione della Golf GTI. Nella sesta GTI le linee rosse erano due, una superiore e una inferiore, a racchiudere la griglia del radiatore. Adesso, nella settima generazione, la linea rossa separa la calandra del radiatore lungo il bordo inferiore, ma per la prima volta si estende a sinistra e destra fino a raggiungere l’alloggiamento dei fari bixeno. In questo modo la linea rossa percorre interamente il frontale.
Nella parte inferiore del paraurti, al di sotto dell’elemento trasversale verniciato in tinta con la carrozzeria, la presa d’aria nera (con griglia a nido d’ape) non è più racchiusa da una cornice, anch’essa nera, bensì da superfici in tinta con la carrozzeria, risultando così ancora più evidente; stesso discorso per il frontale, dove le tre lamelle aerodinamiche laterali di colore nero, al di sotto dei fari, sono ben visibili. Un ulteriore particolare che si inserisce nel design dai contorni estremamente precisi è lo splitter nero (bordo inferiore dello spoiler anteriore), ripreso dal mondo delle competizioni automobilistiche. Vengono mantenuti in nero anche i listelli sottoporta e il diffusore posteriore. Questi elementi neri che sottolineano il perimetro inferiore della vettura, consentono alla Golf dotata di telaio sportivo GTI (carrozzeria abbassata di 15 mm) di essere ancora più saldamente ancorata alla strada.
Un altro esempio dell’integrazione armonica degli elementi specifici della GTI è il nuovo spoiler sul tetto, di dimensioni molto maggiori rispetto al suo omologo nelle Golf con motorizzazioni meno potenti, che si inserisce perfettamente nel portellone posteriore e nella carrozzeria. Inoltre, per la prima volta, la sportiva Volkswagen presenta, insieme al logo GTI sul frontale e sulla parte posteriore, la scritta GTI, famosa ormai da decenni, sui parafanghi anteriori, all’altezza della linea caratteristica.
Interni – Allestimenti ed estetica
Caratteristiche tipiche GTI. Li aveva già la prima GTI: i rivestimenti nel leggendario tessuto con fantasia a quadretti. La stoffa, denominata “Jacky” sulla Golf GTI VI, è stata rivisitata nel design, come sempre avviene nel passaggio da una generazione GTI all’altra, ed è stata ribattezzata “Clark”. Ovviamente il motivo a quadri è stato mantenuto. I sedili sportivi (quelli anteriori sono dotati di cassetti sotto la seduta) possiedono straordinarie caratteristiche ergonomiche. È sufficiente sedersi, regolare l’inclinazione dello schienale e la distanza dal volante, allacciare le cinture e si è pronti a partire. I sedili anteriori sono anche regolabili in altezza e dotati di regolazione manuale del supporto lombare, tutto di serie. Le cuciture decorative rosse a contrasto sui sedili e sul rivestimento della leva del cambio conferiscono un ulteriore tocco di sportività; il padiglione, come sempre di colore nero nella GTI, sottolinea il carattere sportivo degli interni.
Allestimenti GTI. Oltre a numerose dotazioni di serie come climatizzatore, sistema di riconoscimento della stanchezza del guidatore e impianto radio “Composition Touch” (tra l’altro con CD e slot per schede SD e interfaccia AUX-IN), altre dotazioni specifiche della versione di serie GTI ne impreziosiscono gli interni: caratteristici della Golf GTI sono il volante sportivo personalizzato e uno speciale pomello della leva del cambio. Quest’ultimo è stato riproposto a forma di pallina da golf, un omaggio alla prima Golf GTI, così come il volante rivestito in pelle di nuova concezione. Il volante, tipico delle vetture sportive, con le sue tre razze metalliche e diaframmi in nero lucido scintillante esprime leggerezza, è decisamente robusto, è dotato di comandi multifunzione di serie sulle due razze orizzontali e, al centro, a differenza dei volanti degli altri modelli Golf, presenta una cosiddetta “tazza d’urto”, come nella prima Golf GTI.
Una forte dichiarazione di stile è costituita inoltre dalla strumentazione GTI con display a colori e grafica indipendente dei singoli strumenti, che non a caso ricordano i quadranti di pregiati cronografi. La caratteristica estetica GTI viene completata negli interni dall’illuminazione ambiente in colore rosso, dai listelli decorativi e diaframmi speciali (listelli decorativi nelle porte anteriori con illuminazione ambiente), dalla pedaliera e dai poggiapiedi (sinistra) in acciaio inox spazzolato, dal listello battitacco anteriore con applicazione in acciaio e, anche in questo caso, dall’illuminazione ambiente integrata.


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