lunedì 11 luglio 2011

Nuova legislazione della Commissione Europea: pari opportunità e libera concorrenza nel mercato del post vendita auto


I costruttori di automobili devono rilasciare i dati di identificazione dettagliati per i pezzi di ricambio

Bruxelles, 11/07/11.
Con gli emendamenti al Regolamento Euro 5 sulle emissioni, la Commissione Europea ha emanato nei giorni scorsi una nuova legge riguardante l’accesso ai dati elettronici di identificazione dei pezzi di ricambio per auto. La nuova legge obbliga i produttori di automobili in tutta Europa a rendere accessibili agli operatori indipendenti, officine di riparazione multimarca, produttori di componenti, distributori indipendenti di pezzi di ricambio, servizi di assistenza stradale, questi dati in modo dettagliato ed in formato elettronico tale da poter essere utilizzabili per una rapida e sicura identificazione dei pezzi di ricambio sempre più complessi. Fino ad ora questi dati non potevano essere accessibili a molti attori del mercato indipendente.
Il mercato indipendente non è composto solamente dalle officine di riparazione indipendenti che conosciamo, ma anche dai produttori di pezzi di ricambio, dai commercianti all'ingrosso e al dettaglio e dall'infrastruttura logistica che permette di consegnare velocemente i pezzi di ricambio a tutte le officine. Nel suo insieme, la dimensione della filiera indipendente corrisponde quasi a quella del mercato dei costruttori, una cosa questa che pochi conoscono.

Con la nuova legislazione vengono rafforzati due principi fondamentali dell'Unione Europea.

Da un lato si promuove la concorrenza equa e leale nel mercato della riparazione dei veicoli poiché da adesso in avanti, tutti gli operatori avranno accesso equiparabile al mercato grazie ad una identica base di informazione. La libera concorrenza, come previsto dall’Unione Europea, sarà veramente tale solo se saranno messe a disposizione le informazioni necessarie per un libero accesso al mercato. Giusto per fare un esempio: se una società di sviluppo di software non potesse ricevere alcuna informazione sul sistema operativo del computer da parte del produttore dello stesso, non potrebbe operare e quindi non potrebbero esserci programmi alternativi. Probabilmente non esisterebbero né SAP né Adobe, per citare solo due esempi. Questo esempio, forse un po’ eccessivo, chiarisce quanto sia importante un accesso libero alle informazioni per ottenere una parità concorrenziale. E le sentenze con le quali sono stati puniti con sanzioni elevate i tentativi di impedire l’accesso al libero mercato stanno a dimostrare l’importanza che viene data alla libera concorrenza.

Dall'altro lato, la decisione di Bruxelles rafforza il diritto alla mobilità sostenibile a prezzi regolati dalla concorrenza. Quanto sia importante per l'Unione Europea la mobilità dei suoi cittadini, viene evidenziato dalle ricerche continue che vengono condotte per prevedere come saranno utilizzati, in futuro, i trasporti pubblici e privati per lo spostamento delle persone.

Prima dell'entrata in vigore della legge, gli operatori multimarca indipendenti erano penalizzati dal rifiuto, da parte dei produttori di automobili, di rendere accessibili le informazioni. Fino ad ora i costruttori hanno pubblicano i cataloghi dei pezzi di ricambio utilizzando esclusivamente i loro riferimenti, i cosiddetti numeri OE. Questi numeri OE sono associati in modo inequivocabile al veicolo, grazie al cosiddetto (VIN) (Numero di Identificazione del Veicolo). Gli altri fornitori non avevano comunque accesso al numero VIN. È diventato perciò sempre più difficile per loro poter identificare in modo inequivocabile il veicolo ed i suoi componenti. Gli operatori indipendenti dovevano fare uno sforzo ancora maggiore per poter offrire un’esatta identificazione dei pezzi. La sempre più grande varietà dei modelli, la complessità dei sistemi, le diverse opzioni di componenti e sistemi elettronici sempre più sofisticati hanno reso la ricerca sempre più difficile.

Per l'Unione Europea questa situazione ha costituito una grave distorsione della concorrenza e perciò la Commissione ha reagito di conseguenza ed ha provveduto ad emendare la legislazione pertinente. Con le nuove regole si potranno evitare perdite di tempo indesiderate e conseguenti costi aggiuntivi, prima necessari, che potrebbero portare ad una stabilizzazione dei prezzi. Dopo tutto se l’after market indipendente potesse produrre, distribuire e installare le parti di ricambio con maggiori efficienze sui costi, si potrebbe ottenere una maggiore concorrenza dei prezzi su tutto il mercato della riparazione e della manutenzione delle vetture.

La competitività del mercato indipendente dei ricambi e delle riparazioni, costituito per la maggior parte da piccole e medie imprese, è stata dunque inutilmente limitata e così importanti potenziali di vendita non hanno potuto essere utilizzati dall’after market. I tempi di riparazione si sono allungati e la concorrenza dei prezzi è stata ridotta artificialmente da parte dei produttori. La legislazione, fino ad ora non troppo chiara, ha, quindi, portato a mettere in pericolo 4,6 milioni di posti di lavoro in tutta Europa. Per questi ed altri motivi, FIGIEFA, la Federazione europea che rappresenta a Bruxelles gli interessi dei distributori indipendenti di parti di ricambio, ha richiesto dal 2009 alla Commissione Europea, di affrontare questo problema e di modificare la legge.

“Accogliamo con favore la decisione della Commissione Europea” ha dichiarato Michel Vilatte, Presidente di Figiefa. “Questo è un giorno importante per gli automobilisti d'Europa! Questa decisione pone delle basi importanti affinché gli operatori indipendenti possano continuare a proporre per il futuro ai consumatori una vera alternativa alle reti dei costruttori”. Tuttavia il Presidente della FIGIEFA esorta anche alla prudenza: “La nuova legge è un passo decisivo nella giusta direzione. Tuttavia invitiamo la Commissione Europea a seguire con attenzione la sua applicazione e controllare che i costruttori rispettano le loro obbligazioni”. Ed aggiunge: “Le informazioni potranno essere usate dal mercato indipendente solo se esse saranno fornite in forma appropriata ed in formato elettronico.”

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