martedì 8 marzo 2011

Ferrari FF: design Pininfarina


Al Salone dell’Automobile di Ginevra il design Pininfarina trova la sua massima espressione nella nuova FF, la quattro posti più prestazionale e versatile nella storia della marca, nonché la prima vettura del Cavallino Rampante a trazione integrale. 

 
Disegnata da Pininfarina in collaborazione con il Centro Stile Ferrari, stabilisce già nelle forme e nei volumi la perfetta armonia tra la sua anima sportiva e la sua straordinaria versatilità. La FF rappresenta una sintesi di innovazione tecnologica e architettonica, con uno stile basato su una forma compatta e filante, espressione dei concetti di essenzialità, efficienza e leggerezza che caratterizzano il rinnovamento della gamma del Cavallino Rampante. E, come per tutte le GT Ferrari, un'estetica che comunica la forte sportività dipendente dall'aerodinamica e che non rinuncia alla tradizionale eleganza del design. Una sfida molto impegnativa dal punto di vista stilistico, proprio per la atipicità della volumetria di questa nuova Ferrari. In termini di architettura, la FF è stata disegnata per aumentare l’abitabilità interna con il conseguente incremento dello spazio longitudinale dei posti posteriori fino ad accogliere comodamente passeggeri fino a 185 centimetri di altezza.    

I designer si sono concentrati sulla ricerca di linee tese, dinamiche, che alleggeriscono il volume cofano bagagliaio e lo assottigliano nella vista laterale. Affrontando il tema della shooting brake la volontà è di imprimere un forte carattere alla vettura, mettendo in evidenza questa soluzione di posteriore inedita per una Ferrari. La ricerca si orienta fin da subito su proporzioni accattivanti, dinamiche e sportive. Il risultato finale è un “missile” in cui il volume posteriore enfatizza e dà slancio al resto della vettura.

La parola d’ordine è “asciugare” i volumi, snelliti ricorrendo a trattamenti che rendono la vettura compatta, fluida. Davanti alla ruota anteriore, per esempio, si crea una leggera concavità che toglie volume al paraurti e favorisce l’aerodinamica; sul cofano si scavano sezioni tra i parafanghi e il naso centrale fino a raggiungere distanze minime dal motore, ma sempre nel rispetto delle normative urto pedone; sulla fiancata, convessità e concavità si integrano in modo fluido per sottrarre massa superflua; concavità vengono ricavate nel posteriore nello specchio di poppa; la fanaleria viene incastrata nella carrozzeria. Il lavoro di affinamento si concentra poi sul posteriore: su volumetrie acquisite vengono sviluppati diversi concept per verificare come l’auto risponda a disegni più sportivi o più classici, fin ad arrivare alla scelta finale, sintesi delle idee più accattivanti. 

 
Sulla fiancata, gli elementi della prima ispirazione non vengono mai abbandonati (ad esempio lo sfogo d’aria sul parafango anteriore), e ci si concentra sul lavoro di proporzionamento e affinamento necessario a conferire compattezza alla vettura in vista laterale. Si pensi al trattamento della porta, che passa da sezioni convesse davanti alla maniglia a sezioni concave che scavano l’uscita d’aria sul parafango anteriore.

Sul frontale, a conferire personalità sono i proiettori a boomerang e la forma della calandra. Quest’ultima, pur nella sua classicità da alto di gamma Ferrari, è arricchita da un elemento innovativo: l’assenza perimetrale del cromo, sostituito da un modellato molto caratteristico sul quale vanno in appoggio le bacchette. La calandra si mette così in mostra, sembra “uscire” dal corpo vettura per posarsi sulla carrozzeria. Nella fanaleria del frontale, per la prima volta i lavatergifari sono montati a bordo faro e, come nella 458 Italia, la funzione indicatori di direzione e DRL a Led è presente con due moduli a sviluppo verticale, veri e propri “gioielli” che danno al faro una connotazione molto originale in notturna.

Anche in vista posteriore l’auto comunica la caratteristica sportività Ferrari. Ottime le proporzioni del lunotto, che si appoggia con forza sulla cassa. Spiccano lo specchio di poppa ovoidale e la doppia fanaleria circolare. Anche nell’ovale i trattamenti sono moderni e innovativi con il ricorso a concavità che aumentano man mano che le superfici scivolano verso l’esterno e la fanaleria. Nella parte bassa del posteriore, dove si mantiene la caratterizzazione di scivolo aerodinamico, un’ala orizzontale pare sospesa, tenuta da due derive verticali del fondo piatto.

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